mercoledì 13 febbraio 2013

Ma lei viene? Ma quante volte viene?




Innocente siparietto

di MASSIMO GRAMELLINI

Cosa ci è successo? Un potente avanti con gli anni, sul palco di una manifestazione aziendale, imbarazza una giovane impiegata con una raffica di doppi sensi da scuola dell’obbligo («Lei viene? Ma quante volte viene?») e in un crescendo di allegra beceraggine la invita a girarsi per mostrare il resto della mercanzia come nelle compravendite di cavalli. Il minimo che mi sarei aspettato è che uno dei maschi presenti alla scenetta desse sulla voce al nonno e gli insegnasse l’educazione. Invece tutti si sganasciano dalle risate. Il giorno dopo l’azienda emette un comunicato in cui la ragazza si dichiara «divertita e onorata» di avere ricevuto le attenzioni del gallo cedrone. Mi riempio di pizzicotti: possibile che sia diventato più sensibile io di una femmina alla dignità femminile? Per fortuna, il giorno dopo ancora, l’impiegata nega di avere pronunciato la frase. Le è stata messa in bocca dai superiori, uno dei quali è candidato alle elezioni col finissimo umorista. A questo punto, da quel fesso romantico che sono, mi aspetto le scuse dell’azienda alla dipendente oltraggiata. Invece esce un nuovo comunicato che la giustifica per non avere saputo reggere le polemiche costruite intorno a un «innocente siparietto». Il mondo alla rovescia.

E si torna all’inizio. Cosa ci è successo? E’ stata la famiglia, la scuola, la televisione? Cosa ci ha imbarbarito dentro, al punto che un comportamento che nel secolo scorso mio padre avrebbe sanzionato democraticamente con una sberla oggi può venire derubricato a «innocente siparietto», e a suscitare scandalo non è chi lo ha compiuto o tollerato ma chi, forse memore dei rimbrotti paterni, si ostina a meravigliarsene?




Un altra testimonianza,manco ci fosse bisogno,di quanto diffusamente il paese sia diventato opportunista,oscenamente servile e genuflesso al potente di turno,in poche parole senza girarci intorno,feccia allo stato puro.

&& S.I. &&

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