giovedì 24 gennaio 2013

Votare o non votare:this is the problem



Mettere la croce su un simbolo e poi delegare per cinque anni alle forze politiche organizzate è aderente allo spirito dei tempi accelerati nei quali viviamo ed invera prima di tutto il principio costituzionale di sovranità popolare? ‘Uomo da marciapiede‘ ha posto la questione ai passanti di Milano. Molti pensano che andare a votare sia comunque utile per consentire ai cittadini di decidere gli orientamenti generali. Altri ritengono che fra un’elezione e l’altra occorre introdurre strumenti di decisione dal basso. Altri ancora pensano che la sovranità popolare sia una falsa promessa, perché “contano solo le lobby e e i poteri finanziari”. E che i politici, una volta eletti, “fanno quel che vogliono, dimentichi dei programmi”. Di certo la legge elettorale in vigore e i continui scandali nella gestione della res publica non incentivano la partecipazione. C’è da attendersi un forte astensionismo anche alle elezioni del prossimo 24 febbraio. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio Nicolò Brindasso

Video e sondaggio sul Fatto quotidiano

CLICK



Non mi pare che esistano altri modelli oltre la democrazia,sicuramente negli ultimi anni siamo caduti molto in basso,toccherebbe prendere a modello il sistema politico dei paesi anglosassoni dove esistono due partiti che se lavorano bene sono premiati,al contrario successivamente viene dato il mandato alla momentanea opposizione.

La presentazione di decine di liste demotivano e avviliscono non poco il nostro sistema.


&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Francesco Zaffuto ha detto...

vi prego il sondaggio no. Per rispondere a quesiti importanti sono necessari parole e ragionamenti. E il quesito è importante. In passato ci sono state volte che non ho votato. Ma farlo ora significa autodefinirmi molto "schizzinoso". In fin dei conti ho diverse possibilità: Bersani, Vendola, Ingroia, e al limite anche Grillo. Sì voto, perché questo accidenti di Parlamento va cambiato e ci sono le premesse per cambiarlo. Non prorio come vorrei, ma in qualche modo. Allora voterò Ingroa alla Camera per permettere l'esistenza per più voci in Parlamento e poi voterò al Senato in Lombardia per Vendola/Bersani, li voglio far vincere al Senato in modo che non ci siano alibi per inseguire Monti. E se mi resta un mezzo voto alle regionali lo do a Grillo, poi voterò al ballottaggio per Ambrosoli. Questa volta li voglio seppellire con un voto e poi voglio chiedere il conto. ciao

Ivo Serenthà ha detto...

Del tutto condivisibile il tuo ragionamento, mi sono convinto di recarmi al seggio a fine febbraio grazie alla comparsa di "rivoluzione civile",i due guru a cinque stelle sono dei dittatori con il classico delirio di onnipotenza e spiace per le persone oneste che andranno a far politica sui loro diktat.

A me spiace per Vendola,rischia d'essere stritolato dalla nuova democrazia cristiana,poichè secondo me a prescindere dai risultati il gatto e la volpe sicuramente avranno rapporti molto stretti,inutile spiegare chi siano questi due figuri...

Saluti