mercoledì 2 gennaio 2013

Rivoluzione civile:Il parere di Paolo Ferrero




Rivoluzione Civile, per un rilancio della democrazia

di Paolo Ferrero

Sono molto contento della nascita della lista Rivoluzione Civile che ha in Antonio Ingroia il candidato Presidente. Rifondazione Comunista farà parte di questa lista e ha attivamente operato per la sua nascita a partire dal percorso costruito con Cambiare si può. Si tratta di una lista civica nazionale di cui faranno parte tutti coloro che in questi anni si sono opposti alle politiche di Berlusconi e di Monti: partiti, associazioni, comitati, uomini e donne che non hanno piegato la testa. Una coalizione quindi che prende la forma della lista: una coazione perché tutti siamo indispensabili ma nessuno è autosufficiente. Nessuno rappresenta da solo una alternativa alle politiche neoliberiste mentre insieme possiamo costruirla.

Una lista quindi che ha al centro la difesa e il rilancio della democrazia e la lotta contro le politiche neoliberiste portate avanti in questi anni da centro destra e centro sinistra. Questione democratica e questione sociale non sono mai state così intrecciate come dentro questa crisi.

L’aggressione alla democrazia – dai poteri criminali come dalle oligarchie finanziarie – rappresenta il tentativo di svuotare di potere le istituzioni rappresentative affinché i poteri criminali ed economici possano agire come incontrollati poteri sovrani.

In nome della modernizzazione neoliberista ci stanno riportando all’800, quando la democrazia era un affare privato delle classi dominanti e la questione sociale veniva trattata come questione di ordine pubblico. La distruzione del welfare, l’attacco ai diritti dei lavoratori e al sindacato, la privatizzazione di ogni bene comune che cosa sono se non un drammatico tentativo di restaurazione reazionaria?

Del resto, la mafia, come diceva Dalla Chiesa “dà come favore quello che lo stato dovrebbe dare come diritto”. Vi è un rapporto diretto tra la distruzione dei diritti e l’allargamento della sfera dei favori, delle clientele, dei soprusi. Così come le politiche neoliberiste sono decise a livello europeo nel totale disprezzo di ogni volontà e sovranità popolare. La democrazia è attaccata dal basso e dall’alto, dai potentati economici come da quelli criminali perché solo nella democrazia, il popolo – gli uomini e le donne che non hanno potere – possono far sentire la loro voce e candidarsi a gestire la cosa pubblica.

Per questo nel simbolo vi è l’immagine del quarto stato. Il tradimento delle radici Costituzionali della Repubblica coincide largamente con l’abbandono di ogni politica di giustizia sociale. Oggi non si tratta solo di unire la sinistra. Si tratta di unire tutti gli uomini e le donne che intendono battersi per la giustizia sociale e per la democrazia, per la libertà e l’eguaglianza, contro le mafie e il neoliberismo. Qualcuno dirà che questo è populismo. Io non credo, ma se lottare per difendere i diritti del popolo contro le oligarchie finanziarie e criminali significa essere populista, meglio populisti che servi sciocchi dei potenti.

Questa è la scommessa che facciamo proponendo la Rivoluzione Civile: la costruzione di una lista che dia vita ad un nuovo spazio pubblico di partecipazione popolare.



La forbice tra i pochi ricchi e i sempre più poveri si sta allargando,oggi la notizia che i pochi paperoni mondiali hanno aumentato a dismisura le loro ricchezze,invece di invertire la rotta vanno di moda i contratti alla marchionne,l'ultimo contratto dei metalmeccanici è stato firmato a fine anno dalle confederazioni minoritarie e sino ad oggi non è stato portato alla libera accettazione dei lavoratori all'interno delle aziende.

La politica dei bocconiani fino ad ora ha alleggerito i soliti e salvato enti bancari e finanziari,in più si sommano le concessioni ai soliti gruppi che vanno dai Montezemolo ai Benetton,come dire i conflitti d'interesse continuano a prescindere dal caimano.

Se il trend continuerà,foss'anche il Pd governasse tra qualche mese,visto e considerato che la cosiddetta forza di centro-sinistra è poco sensibile ai diritti dei lavoratori,mi auguro che "rivoluzione civile" possa arrivare ad una percentuale nel far entrare dei politici in parlamento,un buon inizio per avere una diversa voce fuori dal coro.

&& S.I. &&

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