martedì 27 novembre 2012

Il tragico destino di Olindo Sallusti




E adesso, pover’uomo?

di Marco Travaglio

Nonostante gli immani sforzi compiuti per finire in carcere, è molto probabile che Sallusti non ce la faccia. Ce l’ha messa tutta, niente da dire: ci teneva. Pur di andare in galera, aveva persino rifiutato la nostra proposta di rettificare, scusarsi e risarcire il danno in cambio del ritiro della querela da parte del giudice diffamato (che aveva accettato). Ogni giorno intimava ai pm di mandarlo a prendere dai carabinieri senz’ulteriori indugi, e niente servizi sociali o domiciliari: prigione. Nei talk show s’affacciava tutto emaciato, barba lunga e occhiaie, a portata di mano lo zainetto con spazzolino, dentifricio e il necessaire del perfetto galeotto, comprese manette d’ordinanza e pigiama a strisce acquistati in un negozio di Carnevale. Ma qui i colletti bianchi non finiscono dentro neppure se insistono. “Nemmeno se va a bussare al portone di San Vittore”, aveva vaticinato Gerardo D’Ambrosio. Piuttosto, la richiesta della Procura di Milano al giudice di sorveglianza di fargli scontare 16 mesi ai domiciliari in casa Santanchè dimostra inoppugnabilmente il perfido sadismo delle toghe rosse. Olindo e Rosa, come li chiama Feltri, saranno l’uno la punizione dell’altra (lei però, per sua fortuna, può uscire). E poi che ci fa uno come Sallusti chiuso in casa h 24? Viene in mente Fantozzi va in pensione, dove il ragionier Ugo si ritrova da un giorno all’altro recluso fra quattro mura, con l’aggravante della moglie Pina. La quale, dopo qualche giorno, vedendolo così inutile e depresso, offre denaro al megadirettore galattico perché se lo riprenda a lavorare. Pare di vederlo, zio Tibia, che si alza di buon mattino pieno di idee e dossier farlocchi. Toilette e colazione a razzo per fiondarsi al Giornale. Ma, giunto alla porta, si ricorda di non poter uscire. “Cazzo, e che faccio qui tutto il giorno?”. Infila vestaglia e babbucce, si trascina fino alla poltrona e accende la tv: solo programmi di cucina. E non lo chiamano più, da quando ha perso l’appeal del nuovo caso Tortora. Arriva la colf con i giornali: il suo, senza di lui, sembra perfino migliorato. Mezz’ora di lettura, ed è di nuovo lì che smania. Prova ad alzarsi, ma la filippina lo fulmina: “Dottoreee, abbia pazienza, devo lavorare. Non si muova e alzi i piedi, così passo l’aspirapolvere sotto la poltrona”. “Se vuole le do una mano”. “Ma va là, poi mi fa qualche disastro e la signora chi la sente”. Suonano al portone: finalmente qualcuno con cui scambiare due parole. Fa per alzarsi, ma riecco la jena delle pulizie: “Le pattine, dottoreee!”. Risponde al citofono: un rappresentante della Folletto. “Venga, si accomodi, facciamo due chiacchiere”. “No, guardi, non ho tempo da perdere, o mi compra qualcosa o la saluto”. Altro squillo. “Evvai, sarà un amico o un collega di buon cuore venuto a trovarmi”. Macché: il postino. E sono solo le 11. Ciabatta fino alla cucina. “Dottoreee, non vede che il pavimento è bagnato? Ora mi tocca rilavare da capo. Ma non ce l’ha qualcosa da fare?”. Si spinge fino al pianerottolo e suona al vicino, vedi mai che cerchi compagnia. Viene ad aprire un vecchietto in carrozzella: “Guardi, buonuomo, ho un sacco di roba da fare. Magari un’altra volta, eh?”. Chiama il Giornale, casomai servisse un editoriale. Segretaria nuova: “Sallusti chi? Qui non risulta nessun Sallusti. Il direttore? Non scherziamo, il direttore si chiama Feltri. La saluto. E non ci riprovi, se no la denuncio per stalking”. Rientra la Daniela con le ultime notizie: “Le primarie Pdl non si fanno, Silvio non mi ricandida, il Parlamento è chiuso. Farò la casalinga”. “Tutto il giorno in casa anche tu?”. “Certo, non sei contento, teschietto mio?”. “Pronto, parlo con i Testimoni di Geova? Sono un vostro adepto, leggo tutti i numeri della Torre di Guardia. Mi tengono prigioniero in casa, non è che mandereste qualcuno a liberarmi?”.



Direi che Amnesty International potrebbe decidere di intervenire,il caso Olindo Sallusti non e' escluso che possa arrivare tra i banchi dell'Onu,il lato umano della storia deve sfociare a un lieto fine...

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Francesco Zaffuto ha detto...

In caso andasse in galera gli si potrebbero portare le arance. Era un vecchio detto.

Ivo Serenthà ha detto...

Pare che le arance gliele sbucci la "graziosa" padrona di casa,una coppia che è tutto un programma....

Saluti