martedì 30 ottobre 2012

Regionali in Sicilia:Solo un aperitivo delle politiche 2013




Sorpasso in retromarcia

di Marco Travaglio

Chissà se stavolta Napolitano, magari cambiando apparecchio acustico, ha sentito il boom di Cinquestelle in Sicilia. Sicuramente l’han sentito il Pd e i resti del Pdl, letteralmente asfaltati da Grillo con una nuotata e un paio di settimane di comizi. Quel gran genio di Lupi si dice “sorpreso” per il risultato siciliano: una sorpresona. Bersani, lo stesso che un mese fa strillava all’“antipolitica” dei “fascisti del web”, ora si accorge che “Grillo c’è, e in modo serio”. Purtroppo per lui, M5S c’è e in modo serio (il che non vuol dire sempre condivisibile) da almeno cinque anni. Non è antipolitica, è politica: senza i “grillini”, in Sicilia non avrebbe votato poco meno della metà dei siciliani, ma poco più di un terzo. Da oggi in Sicilia e da domani in Italia, M5S costringerà i partiti di destra, di centro e di sinistra, se vogliono governare, ad ammucchiate sempre più inguardabili e innaturali. Solo un partito in estinzione come il Pdl può attribuire il disastro, nell’isola del 61-0 del 2001, alle ultime mattane del Cainano dal bunker (uguali a quelle dell’ultimo ventennio), o viceversa ad Alfano (che non è mai esistito). E solo un simpatico guascone come Crocetta e un povero illuso come Bersani possono usare aggettivi come “storico” e “rivoluzionario” per definire il risultato del duo Pd-Udc. Che, in realtà, è il classico sorpasso in retromarcia: contro un Pdl fermo in panne, bastava una lumaca per superarlo. Nel 2008 il centrodestra di Lombardo si pappava la Sicilia col 65%. Oggi Crocetta diventa governatore col 31%: la stessa percentuale che quattro anni fa portò la Finocchiaro a perdere rovinosamente contro Lombardo. Senza contare che i voti sono molti di meno, visto che allora votò il 66% e domenica ha votato il 47% degli aventi diritto (e nel 53% dei non votanti ci sono anche i voti della mafia, che si astiene e sta a guardare in attesa di una nuova trattativa). Se poi si guarda dentro le coalizioni, si scopre che non crolla solo il Pdl, che nel 2008 riscosse il 33,5% e ora latita al 12. Ma precipita anche il Pd, sceso in quattro anni dal 22 (Pd+lista civica Finocchiaro) al 13,5. E calano anche l’Udc (dal 12,5 al 10,6) e Sel (dal 4,9 di Rita Borsellino al 3 di Fava, il candidato migliore, escluso per un pasticcio burocratico). Solo l’Idv, paradossalmente, raddoppia i consensi, dall’1,8 al 3,5: ma è una magra consolazione, visto che lo sbarramento per accedere all’Assemblea siciliana è al 5. Dunque di “storico” nel voto siciliano c’è soltanto il tracollo dei partiti, tutti i partiti: cioè dei responsabili del disastro dell’isola, governata nell’ultimo ventennio prima dal centrodestra e poi dall’inciucio Micciché-Pd-Fli-Udc, dunque tecnicamente fallita. E ora i padri di quel disastro incalcolabile torneranno al potere, nascosti dietro la faccia pulita e antimafia, ma spregiudicata di Crocetta, che non ha esitato ad allearsi con gli amici di Cuffaro e ora, per governare, dovrà chiedere il permesso o a Micciché (l’amico di Dell’Utri e Lombardo) o a Musumeci (il nerissimo amico di B.), visto che M5S non appoggia nessuno. Né sottobanco né sopra. Una riedizione riveduta e corretta dell’inciucio lombardiano. Siccome la linea della palma tende a salire e la Sicilia anticipa sempre quel che avviene nel resto del Paese, questo è l’antipasto della grande abbuffata che si prepara a Roma. Se il Pd pensa di vincere le prossime elezioni con la cosiddetta “alleanza fra progressisti e moderati”, s’illude. A Roma come a Palermo, per sopravvivere, i partiti dovranno mettersi tutti insieme, col bis dell’ammucchiata che ora sostiene Monti. Mandando all’opposizione non solo Grillo e Di Pietro, ma anche la maggioranza degli italiani.



Se qualcuno pensava che il M5S diventasse maggioranza assoluta in Sicilia,direi che è uno sprovveduto,in una regione dove i cambiamenti hanno la velocità d'un bradipo,l'aver incassato tutte quelle preferenze vuol dire aver sfondato,il tutto fa da aperitivo per le prossime elezioni politiche nel 2013.

Ogni privilegio emerso e che emergerà,ogni vitalizio,ogni auto blu con autista incorporato,fino a quando ci saranno rimborsi elettorali e mai nessuno si dimette nonostante i pesanti scandali,il movimento di Grillo incasserà sempre più consensi.

Buona fortuna a tutti noi,buona parte della casta ha i mesi contati....

&& S.I. &&

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