martedì 25 settembre 2012

Quando le istituzioni sfilano in passerella




Bikini di Stato

di Massimo Gramellini

Condividol’indignazione del molto onorevole Frattini, che definisce «una porcheria» l’aver candidato la signorina Minetti, benché non ricordi metafore altrettanto suine da parte dell’ex ministro quando costei venne inserita in lista per ordine di Lui-sa-chi. Un insopportabile eccesso di moralismo sabaudo mi induce a deprecare che una rappresentante delle istituzioni abbia appena sfilato in costume da bagno sulle passerelle milanesi dell’alta moda. Non intendo dire che mi sarebbe bastato che si mettesse l’accappatoio. Né mi permetterei di definire la signorina Minetti una scostumata, non fosse altro perché un costume addosso lo aveva. Sono invece tormentato dal dubbio che all’autorevolezza della politica non sempre giovi che un politico, ancorché di aspetto piuttosto gradevole, ancheggi in bikini davanti ai fotografi. Parlo a nome delle migliaia di cittadini che hanno espresso pubblicamente il loro sdegno, invadendo la pagina Facebook dell’azienda produttrice di costumi, non prima di aver intasato - per puro scrupolo d’informazione - le gallerie fotografiche che riproducevano il défilé minettiano.

E’ tempo di arginare sul nascere questa pericolosa deriva. E’ tempo che la signorina Minetti smetta di gettare fango sull’istituzione prestigiosa di cui fa parte, la Regione Lombardia, che al pari della Regione Lazio è uno dei capisaldi democratici di questo Paese e il cui presidente si segnala per la sobrietà delle amicizie e delle camicie.



Cio' che ha descritto non e' nient'altro che la vetrinetta a cui si e' sottoposto l'intero paese,almeno a maggioranza,se per un ventennio le migliori espressioni sono state il condominio dell'olgettina,la nipotina di Mubarak,mozione votata dal parlamento con un'igienista dentale a fare da garante,ebbene la responsabilita' di tutto cio' e' del popolo sovrano,inutile piangere sul latte versato in passerella...

&& S.I. &&

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