giovedì 13 settembre 2012

Ponte Milvio senza piu' lucchetti


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di Gianluca Nicoletti

Le tronchesi sono ieri calate sui lucchetti dell’amore di Ponte Milvio. Implacabili e spietate come la mannaia di Mastro Titta, il leggendario boia dei tempi di Pio iX. La dolorosa decisione dello sterminio necessario era nell’aria da anni, ma fu presa solamente dopo un summit a dicembre, culminato con il “patto del lucchetto” tra il sindaco Alemanno e Federico Moccia.

Il padre ispiratore di ogni amore moccioso sembrava, almeno allora, quasi convinto a dare la sua benedizione per liberare il ponte dal suo gravoso fardello, a patto ci fosse un esodo guidato dei suoi adepti lungo l’ argine adiacente, dove sarebbe stato messo un apposito supporto. Passò tempo, però nulla si mosse.

Qualcuno obiettava che le coppie officianti compivano il sacro inchiavardamento laddove pulsa la movida notturna, quindi non sempre in stato di assoluta astinenza etilica. E se fossero caduti in acqua assieme alla chiave del lucchetto? Per non parlare del traffico intenso di pantegane (che qualcuno chiama nutrie…) in quel luogo. Insomma nessuno si decideva a prendere la responsabilità del gesto estremo. Fino a che per il presidente del XX Municipio Gianni Giacomini venne il tempo di agire.

La decisione bipartisan dei consiglieri aveva espresso un verdetto di colpevolezza per quei supporti in ferro di amori eterni, non c’erano scuse e non si poteva più indugiare. A parziale risarcimento di chi ama l’amore, una parte dei lucchetti tolti sarebbe stata esposta al Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari all’Eur, con il beneplacito della direttrice Daniela Porro e del sovrintendente capitolino Umberto Broccoli.

Ieri, alle 11 in punto, Giacomini, indossata la fascia giallo rossa, fa iniziare lo smembramento dei lucchetti. Il manipolo dei segatori, con l’elmetto giallo e cesoie in mano, appare sotto il fuoco incrociato delle telecamere, per ripetere più volte il gesto plastico del taglio dell’archetto in un sol colpo. Molte sono le tv straniere, per un’agenzia cinese un operatore e una giornalista seguonoo la cerimonia filmando con rispetto i lucchetti a terra disarticolati come salme di giustiziati. Una piccola folla di curiosi assiste in silenzio.

Qualcuno dei residenti vuole sincerarsi che veramente portino via tutta quella “robaccia”, che molti assimilano a gestione disordinata degli affetti. Una signora con il cagnolino in grembo approfitta per vendicarsi dei venditori ambulanti di lucchetti. Un gruppetto d’immigrati aveva fatto di quell’usanza il suo modesto business. Su un banco improvvisato era, fino a ieri, venduto il kit dell’amore, composto di lucchetto e pennarello indelebile per apporvi le iniziali dei destinati a imperitura fedeltà. “Mi hanno detto che avevano una terza chiave-infierisce crudele la signora- quando i ragazzi se ne andavano, si riprendevano il lucchetto e lo vendevano di nuovo!”

Quando il lavoro iniziò a prendere una piega meno artigianale e già i frullini avevano preso posto delle tenaglie, si presentano due fidanzatini fuori tempo massimo. Lui è romano, lei viene da Treviso. Sbigottiti restano con il lucchetto nuovo in mano, non sapendo come dare un senso al loro progetto per assicurarsi l’ eternità affettiva. Sono intercettati dalle televisioni, costretti a baciarsi, dichiarare, raccontare. Insomma andavano per stare soli e sono entrati in un reality!

Alla fine qualcuno suggerisce ai due di andare a mettere il loro lucchetto allo Zodiaco, sotto l’ osservatorio di Monte Mario, dove pare si stia ricostituendo un parco dell’ amore illucchettabile, così la coppia si avvia mesta verso il nuovo paradiso. In nome dell’amore cosa mai saranno per loro altri cinque chilometri a piedi? Anche se in salita e sotto al sole di mezzogiorno.





L'eterno amore,magari ci fosse,nella sua rappresentazione da business della ferramenta avra' qualche altro palcoscenico,i produttori e i commercianti della prova d'amore non andranno in crisi,peccato stravolgere una realta' artistica per concretizzare un segno modaiolo....Ma in questo caso,solo per questo motivo,l'importante e' partecipare.

&& S.I. &&

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