giovedì 27 settembre 2012

La democrazia ha un prezzo,non infinito pero'




Alla fine dei soldi

di MASSIMO GRAMELLINI

Come si finanzia la politica? Ecco un quesito in apparenza insolubile. 1) Se diventa hobby gratuito, possono permettersela soltanto i ricchi. 2) Se a oliarla sono i privati, il politico si riduce a burattino di qualche lobby come in America (la crisi di questi anni ha origine dall’abolizione di un decreto legislativo che saggiamente impediva alle banche commerciali di essere anche banche d’affari, imposta a Clinton nel 1999 dai sovvenzionatori delle sue campagne elettorali, residenti a Wall Street). 3) Se si persiste nel fare pagare i lussi della politica ai cittadini, prima o poi arriveremo alla rivoluzione o alla dittatura (un’ipotesi non esclude l’altra), dato che risulta sempre più indigesto sfogliare le note spese a fisarmonica di Fiorito quando a tua madre riducono la pensione sociale di 20 euro. Le opzioni che ho numerato sembrerebbero alternative, ma in Italia - culla della creatività - abbiamo costruito un modello che condensa i difetti di tutte e tre: qui la politica la fanno i ricchi e le lobby con il denaro dei contribuenti.

La soluzione del rebus è davvero impossibile? Forse una chiave ci sarebbe. Sì al finanziamento pubblico, a patto che l’intero sistema dei partiti si sottoponga a una energica cura disintossicante (meno parlamentari nazionali e locali, meno rimborsi, nessun condannato per corruzione fra i candidati) e al controllo capillare di un ufficio composto da efferati ragionieri super partes, nominati a rotazione dal presidente della Repubblica. Se qualcuno avesse un’idea migliore la dica ora, o mugugni per sempre.



Non fanno una piega la sue ricette,aggiungerei stipendi in linea con le retribuzioni dei lavoratori italiani,precari compresi,considerato i guadagni dei politici delle altre democrazie europee,e al max due legislature e poi tornare al proprio lavoro.Adda' fini' il bengodi visto fino ad ora!

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

3 commenti:

Unknown ha detto...

Parole sante .
Ho notato che 2-3 commenti che ti avevo fatto, non compaiono.
Vedrò di rimediare.
Cristiana

Tina ha detto...

Direi che la democrazia ha un costo, ma non una rapina, oggi siamo alla rapina a tavola imbandita per gli altri.

Mi ricorda una barzelletta degli anni 70:

Un marines a tavola a Saigon che mangia a 4 palmenti e una bambina che lo guarda affamata.

Il marines chiede

"vuoi una forchettata?"

La bambina fa si

La forchetta del marines le si pianta in un occhio.

Loro ci stanno piantando negli occhi le loro forchettate che definisco "rapina".

Notte buona Ivo ;-))

Ivo Serenthà ha detto...

Si è vero Tina,i marines non vanno tanto per il sottile,come in generale i militari americani,vedi il Cermis.

Possiamo sperare tutti quanti che il marciume sparisca un pò per volta,ce ne in quantità industriale.

Saluti a voi