martedì 11 settembre 2012

Il banco dell'asino versione moderna



Il deficiente

di Massimo Gramellini

D’impulso ho reagito con stizza alla condanna a quindici giorni di carcere, confermati dall’onnisciente Cassazione, di una maestra di Palermo colpevole d’avere piazzato un bulletto a scrivere cento volte alla lavagna come Bart Simpson «Io sono un deficiente». Il bulletto non gode delle mie simpatie. Ha schernito e irriso un compagno fragile e per di più ha scritto «deficiente» senza la «i»: non una, ma cento volte, a conferma che tracotanza e ignoranza si tengono sempre la mano. Poi però ho cambiato idea.

Intendiamoci. La maestra continua a godere della mia umana comprensione e la pena comminatale è spropositata. Eppure i suoi metodi mi sembrano ispirati alla stucchevole legge dell’occhio per occhio, celebrata in migliaia di film e chiacchiere da bar, secondo cui l’unico modo per riequilibrare un’ingiustizia consisterebbe nel compierne un’altra. Che cosa si spera di ottenere, umiliando un balordo che ha appena umiliato qualcun altro? La sua resa momentanea e puramente tattica, determinata dai rapporti di forza. Ma è una ben piccola vittoria. Perché le umiliazioni, lungi dal guarire i balordi dalla loro balordaggine, finiscono per acuirne quel sordo rancore verso il mondo che è alla base dei comportamenti asociali, ammantandolo oltretutto di vittimismo. Una visita a un ospedale infantile o mezza giornata di lavoro manuale può raddrizzare un cuore storto meglio di una frase scritta su una lavagna. E se poi, come spesso capita, i genitori del bulletto trovassero da ridire sulla punizione, casomai alla lavagna sarebbe giusto mandare loro.



Si figuri se i genitori del bulletto avranno avuto un minimo di riflessione sul loro figlio,al contrario saranno andati dal Preside per ottenere scuse dall'insegnante,difficile esercitare quella professione con la societa' d'oggi,e non solo dal punto di vista dello stipendio,davvero una miseria,condivido sulla inutilita' della punizione impartita,ma e' durissima trovare alternative.

&& S.I. &&

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2 commenti:

Lara ha detto...

Ciao Ivo. Per una volta non riesco a concordare con Gramellini.
Il bullismo è diventato un fenomeno troppo diffuso e ormai da anni.
Le vittime del bullismo sono semplicemente ragazzine o ragazzini che hanno il solo svantaggio di essere non violenti e di solito anche intelligenti e sensibili.
Certo la maestra non si sarà sprecata, ma almeno ci ha provato.
Quale suggerimento "pratico" ha dato Gramellini?
Ciao Ivo e buona serata!
Lara

Ivo Serenthà ha detto...

Ha dato delle indicazioni,anche se di difficile soluzione,e secondo me la punizione dell'insegnante è stata umanamente comprensibile,ma non risolve il problema di quella testa vuota,poichè prenderà atto che qualcuno più forte di lui può punirlo e metterlo al pubblico ludibrio,ma assimilerà solo un problema di gerarchia.

Non è facile essere bambini,ragazzi,genitori e men che mai insegnanti,di questi tempi!

Ciao Lara