giovedì 30 agosto 2012

Grillo-Benigni:Chi straparla e chi strizza l'occhio a prescindere



Pinocchio e il Gabibbo

di Massimo Gramellini

A Benigni che alla festa del Pd gli faceva bonariamente il verso («Lui ti tende la mano, è fatto così. A me ha detto: come stai vecchio cadavere putrefatto salma piduista?»), Grillo ha risposto senza un sorriso ma con la solita, banale e - questa sì - tipicamente fascista litania del «chi paga?». In effetti Benigni si fa pagare i suoi spettacoli dagli spettatori, esattamente come Grillo. Coltivare idee di sinistra, o comunque idee, non costituisce ancora una ragione per lavorare gratis.

In questa disputa politica surreale di fine estate, Benigni si muove con la leggerezza di un cartone animato che ha studiato abbastanza per diffidare dei fanatici ma in fondo anche per compatirli. Grillo invece ha smarrito la levità corrosiva degli esordi, sostituendola con una maschera soffocante di livore. Il suo brontolio cupo e monocorde gli permetterà di raccogliere voti fra le macerie di un’Italia disperata, ma gli ha sottratto quell’energia positiva che sola consente di rimettere insieme le persone e le cose. Di ricostruire. Se Benigni è Pinocchio, e ne condivide le ingenuità e le furbizie, i fallimenti e le rimonte, Grillo non è il Grillo Parlante ma un Gabibbo barbuto che si è spogliato dell’autoironia per indossare i paramenti del vescovo della Rete. Sprezzante, assertivo, inutilmente volgare, unico illuminato in un mondo di anime perse e oscuri complotti. Ciò detto, lo considero innocente. Da una vita recita testi non suoi. Il dramma è che da troppo tempo a scriverglieli non sono più Antonio Ricci e Michele Serra, ma Casaleggio, il guru di Cinque Stelle. Uno che basta guardarlo in foto una volta per averne paura per sempre.



Non fa quasi una piega il post di oggi,tranne trarre dalle apparenze delle paure verso un personaggio,se Grillo straparla a giorni alterni,anche Benigni a volte non scherza,ho letto la sua benedizione all'apparentamento con l'Udc di piercasinando,se dovesse essere questa la coalizione che ci governerà nella prossima legislatura,POVERA ITALIA....

&& S.I. &&

per eventuali rettifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Andrea Alfonsi ha detto...

Straparlare qua e là, sempre assai Fazio-samente, anche quando non è lì…, con l'astuta leggerezza di chi fa dello stile e della demagogia l'unico lasciapassare per una pura e semplice confessione dei "propri" - tra virgolette perché malcompresi - colori d'appartenenza, è la pretesa di chi surrettiziamente, e da tempo, non ci sottopone altro che luoghi comuni.
Non ha bisogno che altri scrivano i "suoi" testi colui che non fa che rivomitarci con ineccepibile stile le più petulanti ed insulse tra le chiacchiere.
Tutto ciò non sarebbe privo di pericoli, seppure, per la fortunata contingenza dell'inanità di colui il cui dire non avrà miglior seguito di quello con cui mi sto scomodando a fargli onore, non fino al punto da dover sospirare anche noi: "Povera Italia…"
Nessuno che sia ancora capace di pensare con la propria testa e che abbia davvero a cuore le questioni fondamentali del nostro Paese potrà farsi abbindolare da un pensiero che considera "tipicamente fascista" e "banale" la questione del "chi paga?"; "solita" questione, per lui, come dire "solita minestra", è tempo di non chiederselo più…! E perciò finge, con un'astuzia puerile, perfino di non saper distinguere tra spettatori paganti il biglietto a teatro e l'audience di RAI 1. Ed ancora, un pensiero che considera innocente chi "recita" testi non suoi, riproponendoci come argomento definitivo su Grillo né più né meno che quello di Silvio Berlusconi, salvo aggiungere, perché a nessuno sfugga che Gramellini è - udite udìte, che ardire!! - anticlericale, l'appellativo sprezzante di "vescovo della rete", rigorosamente minuscolo. Un pensiero, infine, che in modo totalmente acritico salva i testi di Ricci e Serra (pur gettando un qual certo discredito sul Gabibbo), e non quelli di Casaleggio unicamente per il carattere a suo dire spaventoso dell'aspetto di quest'ultimo in fotografia. Che argomenti!!! Che profondità!!! E quale audacia nel suo sospiro finale per quella che lui considera una coalizione da non farsi, forse, non ci dice altro, per il facile gioco di parole al quale si presta il nome di un uomo politico che lo intimorisce - ci vuol ben poco a quanto pare - seppur di bell'aspetto.

Ivo Serenthà ha detto...

Ma guardi Sig.Alfonsi,cerco possibilmente di comprendere il punto di vista altrui,se esposto con garbo ed educazione.

Benigni è un grande autore,stucchevole nella continua e ripetitiva satira verso sua signoria di arcore,direi prigioniero del personaggio.

Su Gramellini a volte condivido,alcune volte,poche no,se posso fare un appunto al vice Direttore di La stampa,è il non aver mai toccato l'argomento Marchionne in questi anni,sa bene che qualsiasi presa di posizione potrebbe scontentare i lettori o la proprietà del giornale.

Non è un autore di estrema profondità di pensiero,direi sulla falsa riga nazional-popolare,con tutti i limiti del caso,ma una discreta schiena dritta riesce a mantenerla,questo il modestissimo parere personale.

saluti