venerdì 6 luglio 2012

L'anonimato dei social network


Twitter killed the tv star?

di Gianluca Nicoletti

Sono sempre più i volti noti in cerca di appigli legali contro le perfidie dei social media




Paola Ferrari sta godendo di un momento di straordinaria visibilità sui social media. E’ stato sufficiente che le agenzie di stampa diffondessero la notizia dell’ intenzione della giornalista di RaiSport di querelare Twitter per averla insultata, che improvvisamente l’ hashtang #QuerelaConPaola riempisse d’ irridente motivazione un monte di persone.

La Ferrari non poteva servire sul piatto un’occasione più ghiotta per essere, ancora più ferocemente, presa di mira dal fuoco incrociato di ogni paradossale demenzialità. A scatenare la reazione sono state ieri le prime le dichiarazioni della conduttrice della Domenica Sportiva, fatte, proprio su YouTube, a "Klauscondicio".

Via web 2.0 ha detto chiaramente di voler citare Twitter per diffamazione, chiedendo un maxi risarcimento che, nel caso di vittoria, verserà totalmente a favore delle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia: “Lavoro nel giornalismo da più di 30 anni e da 20 in Rai e ho sempre accettato le critiche. Il web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell’insinuazione volgare e del razzismo solo perché c’è la libertà di espressione”.

Il riferimento era chiaramente diretto alla valanga di commentacci, insulti pesanti e trollate estreme che la bionda commentatrice sportiva si è vista rovesciare addosso su Twitter nel corso di tutte le serate di diretta televisiva che l’ hanno impegnata per gli Europei di calcio.
In realtà accusare Twitter delle maldicenze di anonimi equivale a prendersela con il gestore di un bar, dove qualcuno degli avventori ci abbia diffamato. Gli utenti che twittano senza preoccuparsi delle conseguenze delle loro azioni possono essere rintracciati e puniti, questo è sempre possibile grazie alle leggi che già esistono.

Nella realtà dei social network ogni richiesta di limitazione, censura, filtro preventivo è invece assolutamente antitetica alle logiche della società digitale e quindi della modalità contemporanea che ha l’ umanità per comunicare.

L’ incomprensione nasce dal corto circuito tra le logiche proprie dei media tradizionali e unidirezionali, rispetto a un mondo di umani interconnessi, pieno di contraddizioni e lacune, ma basato sull’ idea fondamentale che per viverlo al pieno delle sue opportunità, occorre conoscerne i meccanismi e saperne gestire anche le sregolatezze.

Un meccanismo che permetta la libera espressione del pensiero di chiunque, fornirà irrimediabilmente una fotografia spietata di quello che la gente pensi, soprattutto di chi abbia un’immagine pubblica potente. Non è più possibile continuare a invocare delle responsabilità specifiche per il “luogo” in cui le persone si esprimono.

Sono sempre più i volti noti che stanno cercando appigli legali per arginare le ironie, spesso pesantissime, dei loro perfidi punzecchiatori. Si mettano in gioco come chiunque altro, altrimenti rischiano di restare mummificati nel loro mondo antico, proprio come la Norma Desmond del "Viale del Tramonto", diva del muto che non si rassegnava al fatto che l’ avvento del sonoro l’ avesse fatta fuori. La signora rifiutava il progresso tecnologico e si faceva scudo della frase:"Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo!" .

E’ la tv oggi che è diventata piccola, quasi come il ponte del Titanic prima che fosse sommerso del tutto, le sue star cominciano a sentire l’ alito di quelli che siedono nei posti in prima fila, così chiedono il salvagente per paura di annegare nel mare aperto della rete.



Lei cita la libera espressione comparando twitter al bar sotto casa,dove nel caso dell'esercizio pubblico la volgarita' e l'insulto si limita a quelle mura,ben diversa e' l'amplificazione sul social network,al posto della conduttrice avrei reagito nello stesso modo,su internet dovra' essere sempre possibile la rintracciabilita' messa a disposizione dai titolari della realta',troppo comodo lavarsene le mani....

&& S.I. &&


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