giovedì 7 giugno 2012

Servizio pubblico ultima puntata,lascia o raddoppia?




SERVIZIO PUBBLICO SCOMMESSA VINTA PER SANTORO&CO.

Un anno “fuori” dalla tv tradizionale con altissime medie d’ascolto

di Luca De Carolis

Una scommessa, sospesa sul filo sottile che separa ostinazione e incoscienza. Vinta, puntando sulla gente e sulla voglia di libertà. Di raccontare la realtà e dire tutto, senza renderne conto. Stasera Servizio Pubblico celebra la sua ultima puntata. La numero 27, e la cifra dice già parecchio sull’esito di un progetto, inedito e quindi splendidamente sfrontato: fare informazione senza andare in onda sulle tradizionali emittenti, ma parlando da un “ponte” fatto di reti locali, tv satellitari e siti web. La via all’indipendenza, costruita con il sostegno degli oltre 100 mi-la italiani che hanno donato soldi (contributo minimo, dieci euro) per finanziare Servizio Pubblico. A convincerli è stata anche la tenacia di Mi-chele Santoro, conduttore del programma. Nel video in cui chiedeva i contributi, aveva ignorato i fronzoli: “Sono come un conduttore tunisino, che va con il suo carrettino per vendere frutta e verdura, e quando gli impediscono di farlo si dà fuoco. Solo che noi non ci daremo fuoco, ma stiamo andando in giro con il nostro carrettino per vendere i nostri prodotti su Internet, Sky e le televisioni territoriali”.
A SPINGERE il carretto, anche i nomi che con Santoro avevano portato in alto Anno-zero: Vauro, Giulia Innocenzi, Sandro Ruotolo e Marco Travaglio. E uno staff di professionisti, convinti che i sogni te li prendi con il lavoro e la testardaggine, puntata dopo puntata. Magari con l’aiuto importante di chi la sua scommessa l’aveva già fatta, come il Fatto Quotidiano. Compagno di viaggio in un’avventura partita il 3 novembre scorso, che è andata avanti con la forza dei numeri: uno share medio del 7,09%, per una media di quasi un milione e 700 mila spettatori. Poi ci sono i numeri del web: oltre 284 mila fan su Facebook e di 90 mila followers su Twitter. Cifre da sorriso largo, per quello che era innanzitutto un esperimento. Cresciuto, assieme al numero di emittenti che trasmettevano il programma (a gennaio si è aggiunta Cielo).
CINZIA Monteverdi, amministratore delegato del Fatto, è la presidente della Zerostudio’s srl, che ha prodotto il programma. E racconta: “Abbiamo deciso di puntare su Servizio Pubblico proprio perché era una scommessa con le stesse premesse di quella del Fatto. Persino più difficile, visto che i costi in tv sono molto più alti e non hai il riscontro immediato del venduto. E poi conta moltissimo la pubblicità, una risorsa più complicata in un momento di crisi come questo”. Non solo: “Il metro per valutare le trasmissioni è lo share, che però è complicato da calcolare se vai in onda da supporti ed emittenti diversi”. Ma alla fine i numeri parlano di un successo. E può essere già tempo di guardare al futuro. Monteverdi spiega: “In questo momento stiamo parlando con La7 e Sky, ma stiamo solo discutendo, senza ancora nulla di concreto. L’importante è mantenere la nostra condizione di massima libertà. E continuare così: l’anno scorso eravamo partiti con due camere e cucina, sperando di arrivare al 31 dicembre, e domani (oggi, ndr) è il 7 giugno”. Il giorno dell’ultima puntata, intitolata “Lascia o raddoppia?”. Santoro annuncia: “Chiederemo ai nostri sottoscrittori se la rivoluzione è davvero cominciata: lasciamo o raddoppiamo?”. In studio, a discutere del rapporto tra crisi della tv e crisi del mondo politico, ci saranno il direttore del Fatto, Antonio Padellaro, Paolo Mieli, Carlo Freccero, Luisella Costamagna, Paolo Bonolis, Massimo Ghini, Claudio Santamaria e Neri Marcorè. Spazio anche per le interviste a Milena Gabanelli e Simona Ventura. Previste le “incursioni” di Dario Vergassola e di Ficarra e Picone. Infine, ci sarà Corrado Guzzanti, con una sorpresa.



Se vorranno continuare l'avventura anche nella prossima stagione,non ci saranno problemi da parte nostra a devolvere il piccolo finanziamento,l'esperienza ha sancito senza ombre di dubbio che l'informazione libera può essere esercitata al di fuori dei soliti canoni mediatici.

Grazie a voi e grazie a noi!

&& S.I. &&


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iserentha@yahoo.it

2 commenti:

francesca ha detto...

Guai a non esserci!!
L'unica critica che mi sento di fare a Santoro.... facce nuove. Sono stufa di vedere le solite facce che vedevo anche in rai,speravo almeno qui in "presenze diverse".
Buona serata.
Francesca

Ivo Serenthà ha detto...

E' una critica condivisibile,tieni presente però che non è facile farli arrivare,hai sentito dei diktat politici ad evitare la trasmissione,di conseguenza ne sono influenzati molti altri.

Ciao