venerdì 1 giugno 2012

2 giugno:Il tricolore fuori posto




1° Giugno e mezzo

di Marco Travaglio

La Presidenza della Repubblica, nella persona di Sua Eccellenza Giorgio Napolitano che ci tiene tanto perché è l’ultima volta e la profezia dei Maya incombe, comunica di aver deciso di confermare sia la parata militare del 2 Giugno, ribattezzata per l’occasione “1° Giugno e mezzo”, sia il ricevimento al Quirinale con duemila invitati, ma in ossequio alla sobrietà che si deve al Paese in un momento drammatico contrassegnato da attentati, stragi, spread e movimenti tellurici ondulatori e sussultori, impartisce le seguenti, inderogabili direttive. Le illustrissime Autorità civili, finanziarie, militari e religiose invitate alla sobria parata militare all’Altare della Patria e in via dei Fori Imperiali dovranno presentarsi sul palco d’onore in abbigliamento essenziale, prive cioè dei consueti pennacchi, medaglieri, mostrine, galloni, uniformi, palandrane, paramenti, stivaloni, galosce, berretti, cappelli, tricorni, feluche, elmi, corazze, piumaggi, parrucche, parrucchini anche se in catrame, ciglia e unghie finte, tacchi col rialzo, anelli in platino, oro e bigiotteria, pròtesi al silicone, wonderbra, rinforzini e imbottiture da patta in cotonina. Sempre in ossequio alla sobrietà, i carabinieri a cavallo sfileranno a piedi, mentre i militari già appiedati marceranno in ginocchio su distese di ceci. Chi vorrà portarsi comunque il cavallo, dovrà evitare i purosangue e prendere un ronzino da tiro in prestito dalle caratteristiche botticelle romane. I bersaglieri, dismessi i copricapi con piume e le divise troppo variopinte, indosseranno il loden e, lasciata a casa la troppo solenne fanfara, avanzeranno non di corsa, ma molto lentamente fischiettando sottovoce. Idem per la banda degli alpini, la cui sobrietà verrà testata da prove del palloncino a sorpresa. I cani da valanga saranno equipaggiati con le consuete borracce, ma prive di sostanze alcoliche: gazzosa e fanta per tutti. I carrarmati avanzeranno privi di cingoli, dotati di sole ruote, spinti a mano da appositi fanti o tirati con apposite funi. Gli aerei cacciabombardieri potranno avere una sola ala. Gli elicotteri da guerra saranno sprovvisti di elica. I cannoni avranno la bocca coperta da un preservativo in ghisa. Quanto al ricevimento al Quirinale, non si terrà nei troppo opulenti giardini del Palazzo, ma nei giardinetti pubblici siti nelle vicinanze. Al posto dei soliti tavoli imbanditi, si impiegheranno le più spoglie panchine in pietra, fra l’altro utilissime affinché vegliardi e cariatidi presenti comincino ad abituarsi. Gli invitati – alte e basse cariche dello Stato in servizio o ex, cardinali, arcivescovi, monsignori, sagrestani, imprenditori e prenditori, manager e magnager, banchieri e bancarottieri, pregiudicati, imputati, inquisiti, prescritti, impuniti, colpevoli non ancora beccati, faccendieri, piduisti, pitreisti, piquattristi, massoni, ciellini, opusdeini, papponi, mignotte, poetastri, guitti, schitarranti e pennivendoli di regime, nani e ballerine – sono pregati di non sfoggiare abbigliamenti troppo sgargianti e acconciature vistose. È gradito l’abito loden, anche e soprattutto per le escort. Vietato l’accesso agli yacht, dunque Formigoni o viene a piedi o resta a casa. Abolito per sobrietà il tradizionale catering, ciascuno si porterà il pranzo al sacco in appositi zainetti di tela, gavette e/o giberne metalliche. Resta inteso che le tartine non potranno contenere caviale o salmone canadese o foie gras, ma al massimo patè di olive. Vivamente consigliata, accanto a ogni miliardario, la presenza di un barbone prêt-à-porter, anche per confondere gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate di cui non si escludono blitz a sorpresa. I massoni, per questa volta, lasceranno a casa grembiuli e compassi. Per la delegazione dei ladri, come sempre folta e variegata, si raccomanda di astenersi almeno per quel giorno dal borseggiare i vicini di tavolo, anzi di panchina. O, se proprio non riescono a trattenersi, di devolvere sobriamente la refurtiva ai terremotati.



Per chi è contrario alla cerimonia che si terrà domani a Roma,penso che la presa per i fondelli di Travaglio sarà parecchio gradita,rimane comunque l'amaro in bocca per aver perduto la grande occasione,di compiere l'unico gesto che una Repubblica seria avrebbe dovuto interpretare,ovvero annullare la solita kermesse e portare il tricolore tra le terre devastate dal sisma,aiutando non solo per una giornata le povere popolazioni.

Ma ormai il sogno è svanito nel nulla,come molti altri sogni in questo paese.

&& S.I. &&


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1 commento:

Gianna ha detto...

Molto gradito Travaglio!