giovedì 10 maggio 2012

Dacci oggi il nostro facci quotidiano.....





Ma mi Facci il piacere

di Marco Travaglio

Uno dei prototipi più ricorrenti, ed esilaranti, della stirpe italiota è l’Antemarcia. Quello che il 28 ottobre 1922 s’intrufola nella marcia su Roma all’ultimo metro, perché prima stava lì dalla finestra a vedere come si mettevano le cose. Quello che il 25 aprile 1945 s’infila nel corteo dei partigiani vincitori senz’aver fatto un nanosecondo di Resistenza, perché non si sa mai. Quello che negli anni 50 e 60 era democristiano, negli anni 70 comunista, negli anni 80 craxiano, nel 1992-'93 manipulitista, poi per 18 anni berlusconiano. E ora naturalmente si scopre grillino della prima ora, anche se è arrivato all’ultima. Non si può dire nemmeno che sia uno che cambia idea: cambia semplicemente padrone. È il caso (umano) di un tizio con le mèches che, orfano di Craxi e B., cerca una nuova sistemazione. Ieri ha scritto su Libero un pezzo con la penna intinta nella saliva, dal titolo “Il grillino che è in me”. Improvvisamente posseduto dal grillismo, ha scoperto che “i candidati grillini sono presentabili, studenti o professionisti, sembrano brave persone” e che “a difenderci dai tecnocrati europeisti sembra essere rimasto giusto lui, Grillo” che oltretutto “i soldi pubblici non li ha mai presi, non ha figli né famiglie in politica, non ha candidati inquisiti o scilipoti”; dunque era “indeciso se votare Grillo o non andare proprio a votare” e ora è persino disposto “a farmi una domenica a piedi” perché si è “accorto che stiamo consumando il pianeta”. Ora, il grillino che è in lui dev’essere lì da poco, perché fino al mese scorso il nostro vomitava su Grillo e i grillini ogni sorta di improperi. “Grillo è un personaggio assolutamente reazionario e di destra” (Omnibus, 24.9.2007). “Ho il massimo disprezzo per la maggioranza di quelli che io ritengo essere i grillini, i grillanti o quelli che volete. Quindi la risposta al vaffanculo di Grillo è: vaffanculo ci vada lui e quelli che lo sostengono” (ibidem). “La rete non esiste... La prevalenza della rete, che è quella che frequenta e commenta sul blog di Grillo, è il peggio di questo Paese, che addebita al successo altrui i problemi della propria mediocrità” (Porta a Porta, 26.9.2007). “Una parte di internettiani sottoacculturata occupa la maggior parte del blog di Grillo” (Matrix, 10.10.2007). “Una vera discesa in campo Grillo non l’ha fatta: deve ancora discuterne col commercialista” (Giornale, 27.4.2008). L’ultima citazione è tratta da “La vera storia di Grillo”, pubblicata in quattro puntate su Il Giornale a cavallo ai tempi del V2-Day, quando il noto segugio mèchato di Belpietro infilò una serie di scoop da Pulitzer: Grillo, da giovane, andava a letto con ragazze; alcuni suoi ex amici invidiosi parlano male di lui; la sua villa consuma energia; ha avuto un tragico incidente stradale con condanna per omicidio colposo e una volta fu pure “indagato per naufragio colposo”; in quanto genovese, è “tirchio”; nel suo orto c’è una melanzana di plastica; quando fa show a pagamento pretende financo di essere pagato. Insomma, un manigoldo. E ancora: “I Grillo, i Travagli, scarabei stercorari” (Giornale, 11.11.2008). “Con Grillo e Travaglio tu odi i politici, odi i giornalisti, odi in generale e al tempo stesso trovi lavoro, sesso e soldi... Grillo e Travaglio sono solo cinici commercianti di odio civile (da vendere a un ben individuato target di beoti, spesso poveri ragazzi in buona fede)... La vera ragione sociale di Grillo & Travaglio sono i soldi. Sul blog ufficiale però i due mercanti non possono esagerare: sennò i giovinastri potrebbero riconoscerli, scambiarli per gente che cerca banalmente di sbarcare il lunario” (Giornale, 15.4.2009). A questo punto, due appelli. Primo: caro Grillo, cari grillini, abbiate pietà di questo caso umano, vedovo inconsolabile di Bettino e Silvio, vedete un po’ di trovargli un posto da scrivano, uno strapuntino, un carrettino, una carriola, qualcosa. Secondo: chiunque sia il grillino che è in lui, esca immediatamente da quel corpo.



Uno dei tanti fenomeni assai diffusi e presenti nella strana penisola in cui stiamo vivendo,costantemente attenti nel scegliere il cavallo vincente del momento,affermano costantemente minchiate sparse e il contrario delle stesse,la dignità che posseggono risulta scesa assai di più dei loro tacchi.

Fortunatamente per loro,risultano di successo essendoci tanti altri fenomeni lieti di leggere novelle andate a male.

&& S.I. &&


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2 commenti:

giovanotta ha detto...

;-) ciao Ivo

Ivo Serenthà ha detto...

Saluti a te,come mai così laconica?