mercoledì 18 aprile 2012

Nucleare "buono" e quello senza dubbio cattivo



di Andrea Aparo

Il nucleare cattivo di cui nessuno si occupa Come sono interessanti le persone dotate di fede e di certezze assolute. Per determinate questioni hanno la risposta certa. Sanno, senza ombra di dubbio, cosa fare, come fare, quando fare.

Prendiamo, per esempio, quelli che professano il “Nucleare no grazie”. Dicono che le centrali nucleari sono pericolose, non vanno costruite. Quelle in funzione vanno chiuse perché è una tecnologia sporca, difficile. La nostra stupidità è sempre in agguato. Three Mile Islands, Chernobyl, Fukushima sono casi clamorosi d’incidenti causati da errori umani o dai sistemi di controllo. Quindi, dagli all’untore, pronti alla mobilitazione, azioni dimostrative, protesta civile. Tutto lecito e giusto per chi ci crede.

Il nucleare “cattivo” non è quello civile per produrre energia ma quello che esplode in testate pronte a essere consegnate. Su questo strano pianeta popolato dalla nostra ancora più strana specie, ce ne sono tante, troppe.

Cina: 240 testate. Francia: 300. Russia 1492 strategiche e operative; 2000 tattiche e operative; 7000 accatastate in magazzini vari. Regno Unito: 160 operative e altre 220 in stock. Stati Uniti: 5113 fra attive e non operative: per essere più precisi 1737 sono operative e strategiche, 500 sono tattiche e 2645 sono inattive. Ce ne sono poi altre 3500 in attesa di smantellamento. India ne ha un centinaio. Israele fra 75 e 200. Pakistan fra 70 e 90.

Lasciamo perdere quelli che ci stanno lavorando per averle: Iran, Corea del Nord, Siria. Tutti paesi tranquilli e affidabili.

In totale, sempre con le approssimazioni del caso perché nessuno dice la verità sui numeri, abbiamo a che fare con 20mila bombe. Ci sono 440 impianti nucleari sulla Terra per una capacità totale di produzione di 377mila Mw e che forniscono il 14 per cento dell’energia elettrica che consumiamo allegramente.

20mila contro 440. La probabilità che un errore umano o un guasto tecnico, o un baco in qualche sistema di controllo, per non parlare degli “atti di Dio”, ovvero fenomeni naturali, scateni un inferno su questo ridicolo pianeta sono molto, molto più elevate di un incidente in una centrale nucleare che di certo non avrà le stesse conseguenze. Eppure i fedeli del “Nucleare no grazie” si preoccupano – correttamente secondo molti – delle Centrali, non delle bombe.

Del nucleare che fa Kaboooom se ne occupano in pochi. Si sentono solo bisbigli. Piccole increspature nel mare dell’indifferenza. Un consiglio alle persone dotate di fede “Nucleare no grazie”: provate a rivedere e ampliare la vostra dottrina e catechesi? Saremmo in tanti a seguirvi. Non per fede ma per ragione.




Quando si contestano le centrali nucleari,a torto o a ragione,sono progetti o costruzioni ben visibili sul territorio,al contrario le bombe nucleari sono all'interno di zone militari,le quali men che mai si possono oltrepassare,quant'anche si organizzino sit in il risultato sarebbe inutile,al di là della presa di posizione e della denuncia.

Prof.Aparo,in questo momento a me pare che l'energia prodotta sia sufficiente,cosa ci riserverà il futuro lo valuteremo giorno dopo giorno,ad iniziare dallo sviluppo della tecnologia su ogni forma di energia,soprattutto sul nucleare pare che la terza-quarta generazione sarà disponibile tra qualche decennio,e se risulteranno assai più sicure e senza problemi di scorie,penso che non ci saranno pregiudizi nell'accettarle.

&& S.I. &&


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2 commenti:

Tina ha detto...

Sono contraria a prescindere.

Mio marito è originario di un paese a 12 chilometri da Teulada, posso garantirti che negli anni 70/80 hanno scaricato di tutto e di più sulle spiagge che d'estate vedevano il turismo impazzire davanti alle bellezze del Basso Sulcis, oggi scopriamo che le stesse spiagge sono saturi di "elementi pesanti".


Preferisco una coperta in più e molte centrali in meno, se non avessi un figlio e una nipotina me ne sbatterei le animelle, le mie lotte le ho fatte, se l'umanità vuole farsi fottere ... prego.

Ma avendo un figlio e una nipotina...mi tocca battermi per loro.

Notte buona Ivo ;-))

Ivo Serenthà ha detto...

Al momento l'energia prodotta e importata in Italia è più che sufficiente,oltre tutto con la crisi economica-occupazionale non ne avremo bisogno in surplus per molti anni.

Certo sono diversi gli eventuali ragionamenti,su ciò che si dovrà organizzare nei prossimi decenni,le tecnologie rinnovabili con tutta probabilità non saranno sufficienti,anche ciò che deriva dall'energia fossile andrà in esaurimento,quindi toccherà prendere delle scelte.

Ho fatto un accenno sul nucleare di terza-quarta generazioni,da quel che ho letto,con il più assoluto beneficio d'inventario,potrebbero essere molto più sicure e sopratutto non produrre scorie,anzi userebbe anche quelle per produrre energia.

Serata e notte buona a te,Tina