martedì 17 aprile 2012

La depressione di Bersani in compagnia del gatto e la volpe





L’antipolitica sono loro

di Marco Travaglio

Bersani è depresso e va capito. Provate voi a stare dalla mattina alla sera, qualche volta anche la notte, con Piercasinando e Alfano: un ménage à trois che stroncherebbe anche un bisonte. Te ne stai in poltrona a casa tua a leggerti un libro o a sentire un disco, e squilla il citofono: “Pierlu, sei in casa? Siamo Pier e Angi: che fai, ci apri?”. Esci per andare al cinema ed ecco i due stalker appostati sul marciapiede: “Che fai, vai al cinema senza di noi? Non s’era detto che si faceva tutto in tre?”. Vai al bar a farti una birretta per dimenticare, e rieccoli al bancone: “Ma che ci fai lì tutto solo? Chi non beve in compagnia è un ladro e una spia”. Porti i ragazzi al parco, e ti risbucano da dietro un albero: “Ehi ragazzi, vi spiace se ci uniamo al pic-nic?”. “Ma no, prego, figuratevi. Ragazzi, salutate lo zio Pier e lo zio Angi”. Sempre, fra l’altro, col terrore che passi un elettore superstite e ti veda in dolce compagnia. Una vita d’inferno. “Dai vertici di maggioranza – confessa Bersani – usciamo sempre con qualcosa di cui non siamo contenti. Con Alfano su tantissime cose non mi trovo d’accordo”. Ecco, sono alleati nella maggioranza extralarge che sostiene Monti, vanno in giro come i tre dell’Ave Maria, anzi dell’Ave Mario, ma non sono d’accordo “su tantissime cose”. Su una però vanno d’accordissimo, anzi due: dei “rimborsi elettorali” non si taglia un euro e bisogna combattere l’“antipolitica”. “Se non la contrastiamo – dice il depresso – ci spazza via tutti”. E da cosa nasce l’antipolitica? Da un governo che continua a farsi le pippe sull’art. 18? Dal trio ABC che partorisce aborti di “riforma” come quella elettorale, addirittura peggiore del Porcellum e già ribattezzata Porcellinum, o l’anti-corruzione che in realtà è pro, o la legge sui fondi ai partiti che non li abbassa di un euro? Da Penati che resta imbullonato alla poltrona di consigliere regionale? Dagli amichetti di Formigoni che arraffano milioni camuffati da “consulenze” e “progetti” tipo “testare la resistenza umana su Marte”? Da Scajola che torna alla politica dopo breve quarantena per “portare al Pdl la mia freschezza e il mio entusiasmo” con una scuola “per la formazione di una nuova classe politica” a sua insaputa? No, per Bersani l’“antipolitica” è colpa degli “apprendisti stregoni che sollevano un vento cattivo”, cioè di Grillo. Che, secondo Vendola, è portatore insano del “fiume sporco del populismo senza prospettive da offrire al Paese” (ma anche senz’avvisi di garanzia). E poi, chiosa Bersani, l’antipolitica è figlia della “cattiva informazione” che batte sul tasto dei soldi ai partiti senz’accorgersi che il problema è ormai risolto: “Le risorse ai partiti continuano a scendere e arriveranno a 145 milioni nel 2015”. Roba da mensa della Caritas. Intanto, nel 2012, stanno per arrivare 180 milioni che, con estremo sacrificio, si potrebbero “posporre”. Cioè intascare non a fine luglio, ma a ferragosto, quando la gente è in vacanza e guarda altrove. Guai però a tagliare: si sa dove si comincia, non dove si finisce. Se molli di un euro, qualcuno ti chiederà di mollare di due, e non finisci più. Specie se si scopre che con 180 milioni si potrebbe ripristinare il tempo pieno nelle scuole materne. O se si va a vedere come ha fatto il Pd a spendere i 200 milioni incassati dallo Stato in quattro anni, e anche di più, visto che è in rosso di 43 e senza nuovi rifornimenti chiude bottega. Basta andare sul sito per scoprire che il Pd usa i “rimborsi elettorali” persino per partecipare al “Dopofestival di Sanremo” (versione democratica dei bonifici di Belsito per la rinoplastica di Eridano Sirio Bossi o per i diplomi e le lauree immaginarie del Trota e del Mosca). E che solo per viaggi, ristoranti e alberghi, nel 2010 il Pd ha speso 2.165.138 euro. Senza contare i costi sostenuti per organizzare l’imprescindibile convegno a Pollica su “La dieta mediterranea: patrimonio immateriale dell’Unesco”. Che, dopo tutte quelle mangiate, era proprio il tema giusto. Purtroppo la dieta non funzionò.



Dalla peggiore opposizione alla compagnia deprimente dei due furbacchioni,quest'ultimi non rischiano quasi nulla,il loro elettorato di riferimento digerisce anche le pietre,non c'è rimborso elettorale che tenga,le perdite elettorali per costoro sono sfumature a prova di qualsiasi movimento che emerga da qui all'eternità.

Al contrario i democratici dediti alle pazze gioie e al disinteresse di qualsiasi nefandezza parlamentare,almeno nell'epopea del caimano,loro si  rischiano una bastonata che rimarrà alla memoria per molto tempo.

Auguri!Alla depressione politica non c'è mai fine...

&& S.I. &&


per eventuali notifiche 


iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Katrina Uragano ha detto...

Qui son tutti matti caro Ivo...

Ivo Serenthà ha detto...

Si,però sono matti pagati da noi profumatamente...

Ciao