lunedì 6 febbraio 2012

Le rovine italiane dopo la Concordia




Relitti abbandonati: la Malpensa

di Michele Serra

Non c'è solo la Concordia adagiata davanti al Giglio: molti altri simboli degli errori umani sono disseminati nel nostro Paese. Ci si chiede ad esempio cosa sia quella gigantesca struttura di cemento nella boscaglia alla periferia di Varese

La sagoma della Costa Concordia sinistramente adagiata su un fianco e ormai in balia dei pesci è solo l'ultimo dei grandi relitti italiani. Altri suggestivi simboli dell'imperizia umana sono disseminati un po' ovunque nel nostro Paese, a perenne monito.

Malpensa La gigantesca struttura, abbandonata in mezzo alla boscaglia alla periferia di Varese, rappresenta uno dei grandi misteri d'Italia. Perché una così sterminata distesa di cemento in mezzo al nulla? Qualcuno sostiene che sia una base aliena, come dimostrerebbe ancora oggi la misteriosa segnaletica, che in un linguaggio sconosciuto rimanda da un punto all'altro di quel sito senza alcuna spiegazione logica, né alcun criterio umano. Altri ritengono che Malpensa sia il tipico residuo di una civiltà scomparsa, essa stessa causa della propria rovina a causa della mania ossessiva di costruire opere costosissime e inutili. Secondo una terza corrente di pensiero, decisamente fantasiosa, Malpensa sarebbe invece l'aeroporto di Milano, ma è un'ipotesi davvero risibile se si considera che per raggiungere Malpensa da Milano è necessario prendere l'aereo.

Parlamento Nel centro di Roma sorgono due maestosi palazzi che, secondo gli storici, furono sede solenne della vita politica italiana, fucina di nuove leggi e teatro di grandi dispute politiche. Oggi è impossibile crederlo: a causa del vergognoso degrado, da quei portoni è possibile vedere entrare e uscire Scilipoti, Calderoli, Michela Brambilla, circostanza che fa escludere qualunque nesso con la politica. "E' come vedere i calamari e i pesci palla uscire dagli oblò delle navi inabissate", ha scritto il biologo marino J. L.Waters, "o aggirarsi nelle cabine sommerse. Fa un effetto davvero strano vedere che luoghi creati per gli esseri umani adesso sono diventati habitat di creature così insolite. Per un naturalista, è uno spettacolo fantastico". Non contribuisce al rispetto dei luoghi l'uso, invalso negli ultimi anni tra i turisti e le scolaresche in gita, di lanciare cibo attraverso le finestre, nella speranza di vedere affacciarsi i pittoreschi ominidi che si sono insediati ormai stabilmente nei due palazzi romani. "Il richiamo del cibo è la sola cosa che riesce a snidarli", dice il guidatore di un pullman turistico a due piani che ogni mattina passa davanti a Montecitorio. I principali movimenti animalisti si stanno battendo perché, come gli zoo, anche i due rami del Parlamento siano chiusi, restituendo i loro occupanti agli ambienti di origine, come la brughiera (Calderoli), la foresta (Scilipoti), il negozio di manicure (Michela Brambilla). Ma sarebbero ancora in grado di vivere allo stato libero, trovare nutrimento, accoppiarsi?

Treni In molti luoghi d'Italia capita di incontrare ammassi di ferraglia che arrancano, a passo di lumaca, lungo binari ritorti. Sembra incredibile, ma tanti anni fa quelle carcasse arrugginite erano treni, e quel penoso movimento di pochi centimetri al minuto ricalca il tracciato di una linea ferroviaria a suo tempo attiva. La maggior parte di questi relitti, ormai sprovvisti di locomotore, viene spinta dai suoi stessi utenti lungo i binari. I pendolari meglio organizzati hanno dotato ciò che resta del convoglio di lunghe leve azionate a braccia, come sui carrelli delle comiche di Buster Keaton. I vagoni rimasti senza ruote vengono trattati con la sciolina, portata da casa dagli utenti perché troppo cara per le Ferrovie dello Stato. La vera storia di questi gloriosi treni, che un tempo solcavano le pianure e oggi spesso esplodono da fermi nelle stazioni, rimarrà per sempre un mistero: quasi tutti i capitreno, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, sono rimasti chiusi nelle toilette con la serratura difettosa. Forse l'analisi forense delle loro mummie potrà aiutare gli studiosi a capire che cosa è davvero accaduto.



Un atmosfera da day after quella descritta da Serra,posso solo obiettare che non è sufficiente gettare del cibo per far uscire gli ominidi dall'ex parlamento,sono abituati a ben altro...

[ Kenzo ]


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1 commento:

giovanotta ha detto...

sferzante Serra a questo giro..
ma ha assolutamente ragione!
che tristezza, mi chiedo se riusciremo a vedere l'alba del cambiamento..
ciao