domenica 11 dicembre 2011

L'auditel bugiardo su "servizio pubblico" di Santoro




Servizio Pubblico e no

di Antonio Padellaro


La buona notizia è che Augusto Minzolini è stato cacciato dalla direzione del Tg1. La cattiva notizia è che al posto del direttorissimo, scivolato sulle carte di credito, Berlusconi ha imposto ai vertici di viale Mazzini l’interim di Alberto Maccari, attuale direttore dei Tg regionali. Un lottizzato pdl sull’orlo del pensionamento che per un paio di mesi terrà calda la poltrona sulla quale, se farà il bravo, potrebbe restare lui. E così, l’ex gloriosa corazzata Rai ridotta a colabrodo dagli ascolti, resta a disposizione del sire di Arcore che non tollera intrusioni o interferenze nella sua personale riserva di caccia televisiva.

In questo eterno Gattopardo dove tutto cambia affinché tutto resti com’è la pietra dello scandalo diventa Michele Santoro colpevole di aver raccolto giovedì “soltanto” il 5 per cento di ascolti, stando all’Auditel, cioè a un sistema vecchio di 27 anni e sottoposto al ferreo controllo Rai-Mediaset. Un accrocco che, con garbato humor inglese, Sky si limita a definire “inadeguato”, ma solo per non dire peggio. Dunque, San-toro costretto a chiudere Annozero al culmine degli ascolti e degli introiti pubblicitari da una geniale operazione bipartisan Rai, s’inventa dall’oggi al domani un Servizio Pubblico fondato sul contributo di centomila persone e su una rete improvvisata di emittenti locali più Sky. Un miracolo che se pure fossero veri i numeri dell’accrocco Auditel, nel suo peggiore giovedì (complice un calo generale dell’informazione tv) avrebbe tenuto davanti al teleschermo un milione e 165 mila persone. Risultati che in qualsiasi altro Paese sarebbero oggetto di studio e di emulazione, ma che da noi si cerca tenacemente di sminuire affidandosi a un termometro rotto. Il perché è presto spiegato. Al gatto Rai e alla volpe Mediaset scoccia parecchio che Servizio Pubblico raccolga una consistente fetta di pubblicità. Poiché la torta se la vogliono spartire solo loro (lasciando qualche briciola a La7) sperano che a rimettere le cose a posto ci pensi l’Auditel con una sottostima degli ascolti di Santoro che impatti negativamente sui ricavi pubblicitari. E poi, per dirla tutta, non si vuole ammettere che nell'Italia in cui nulla cambia trovi sempre più spazio un giornalismo che non deve chiedere permesso a nessuno. Ci siamo riusciti noi del Fatto che chiudiamo il 2011 con una media di 73 mila copie più 25 mila abbonamenti (che dedichiamo a certi nostri critici foraggiati dai soldi pubblici). Ci sta riuscendo Servizio Pubblico con una strada tutta in salita, ma che disegna già la tv del futuro.



Sarebbe stato strano il contrario,ovvero se i media,i controlli auditel,avessero dato a Santoro & company ciò che si meritano,ma andare contro corrente,toccare certi argomenti,è evidente che il potere cerca con tutta la sua forza di nasconderti e ignorarti.

In ogni caso 100mila persone che si sono autotassate,e sono tra questi,e un pubblico che ogni giovedì varia tra uno-due milioni,è un successo senza precedenti che lancia una via ormai senza ritorno.

&& S.I. &&


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iserentha@yahoo.it

4 commenti:

Unknown ha detto...

Se continua così, secondo me, perderà sempre più ascolti.
Anch'io ho pagato, ma dopo la prima puntata e mezza seconda, non l'ho più seguito : troppo prolisso e lungo il preogramma, dispersivo e noioso
Cristiana

Ivo Serenthà ha detto...

Personalmente non lo trovo così diverso da anno zero,ci sono gli ospiti,i servizi,risulta più lungo,ma alle 23 vado a nanna.
Se paragoniamo l'informazione che ci circonda,a parte Gabanelli e poco altro,lunga vita a Santoro.

Ma non tutti i gusti sono alla menta!

Anonimo ha detto...

SERVIZIO PUBBLICO all'inizio come qualità era un po inferiore ad Annozero, ma ora si sono avviati bene e non mi perdo nessuna puntata. Sono gli unici che danno la parola per tanto tempo alla gente comune, che come al solito nessun politico non riesce mai a controbbattere.
Voglio dire grazie a Santoro e agli altri 100 mila che permettono un'informazione libera dalla politica

Ivo Serenthà ha detto...

Non posso che essere in sintonia con l'ultimo commento,del resto la multa comminata all'auditel di ieri e' una conferma della disonesta'.