lunedì 12 dicembre 2011

Il tabù della verginità e l'assalto al campo Rom di Torino




I cerchi dell'impotenza

E’ l’incubo dei tre cerchi concentrici. Primo cerchio: la famiglia. Un padre e una madre che nella Torino del 2011 costringono la figlia sedicenne a sottoporsi al controllo mensile di verginità. Non stupisce che una ragazza cresciuta in quell’ambientino faccia sesso col fidanzato e poi si inventi di essere stata violentata dai rom, disegnati apposta - da sempre - per il ruolo di capri espiatori. Ed ecco il secondo cerchio: la comunità. Una comunità povera di soldi e di sogni, in preda a un’arrabbiatura perenne e senza anticorpi. La falsa notizia dello stupro si infiltra nel quartiere e scatena gli istinti primordiali. L’emotività dell’orda che vuole vendicare l’affronto con la violenza. Il vendicatore non si sente un razzista, ma un giustiziere. Nel deserto di cultura, anche popolare, l’ultima ideologia che sopravvive è quella dell’ultrà. Il terzo cerchio, il più grande e il più grave: la politica. Dovrebbe mediare gli scontri e trovare le soluzioni. Invece non fa nulla, se non partecipare al piagnisteo collettivo. Qui è simboleggiata dalla dirigente del Pd locale che marcia in corteo con la comunità irritata dalla vicinanza del campo rom. Marcia, cioè, contro se stessa, visto che il suo partito governa Torino da decenni senza aver mai affrontato seriamente la questione, limitandosi a spostarla ogni volta un po’ più in là.

Famiglia, comunità, politica. Tre cerchi concentrici, accomunati dalla stessa impotenza. Per spezzare l’incantesimo esiste una sola formula: più cultura nelle case, più calore nei quartieri, più coraggio nei palazzi del potere.



Mi creda Gram non sono un razzista e condanno duramente la reazione,l'ennesima contro i Rom,ma quest'ultimi fanno ben poco per cambiare stile di vita,la propria cultura e tradizione deve evolversi,chi rimane al palo ancorato al passato è destinato ad essere emarginato,basterebbe come certe comunità nel diventare realmente indipendenti,e non mi pare che lo siano in buona misura!!!

&& S.I. &&


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3 commenti:

giovanotta ha detto...

bentrovato Ivo!
sul post al momento preferisco astenermi

giovanotta ha detto...

ops ho sbagliato.. questo commento andava sotto l'ultimo post.
Quanto alla terribile e penosa storia di Torino, io credo sarebbe ora di finirla con la cazzata (e prdona il termine) della verginità e dei controlli da parte dei genitori rimasti all'età della pietra, per finire con quella banda di fanatici che hanno bruciato il campo rom per "difendere" l'onore di una delle "proprie" donne!!! questo è maschilismo puro!
i rom sono dappertutto, Roma compresa, potrebbero senz'altro vivere meglio di come vivono se gliene fosse data in qualche modo la possibilità.
Io penso che ci vorrebberoi più amministrazioni illuminate, aiutate dalle associazioni di volontariato e per l'integrazione, altro che il sindaco che si mette in fila con gli scalmanati per protestare!..
E chi ha aperto le porte alla Romania, senza sapere qual'è la situazione di alcuni gruppi etnici, chi è che non fa accordi con la Romania per un eventuale rientro assistito ecc. ecc.?
ce ne sarebbero di cose da fare, senza farsi prendere dal panico e da reazione inconsulte!..
scusa la lunghezza
ciao

Ivo Serenthà ha detto...

Ciao Gio,ben ritrovata

A Roma con Alemanno la situazione non poteva che peggiorare,la cosiddetta tolleranza diventa un miraggio con le teste "pensanti" della destra,loro hanno unicamente soluzioni spicce.

Qui a Torino se non ci fosse stata la incredibile storia,della ragazzina e dei genitori ancora legati a Neanderthal,anche se con fatica una certa convivenza è sempre stata possibile.

Anche se trovo la tradizione Rom,la loro cultura,totalmente estranea ai nostri tempi,poichè se si vuole conservare a tutti i costi,tocca però rendersi autonomi,e non mi pare come ho scritto da Gramellini che questo sia interpretsto diffusamente.