martedì 11 ottobre 2011

Il Berlusconismo anche dopo Berlusconi




Berlusconismo senza B.

di Marco Travaglio

Mentre il mondo piange Steve Jobs e rimpiange le sue geniali allucinazioni che hanno abolito le distanze spazio-temporali della comunicazione, il nostro regimetto è tutto indaffarato intorno a una leggina premedievale che vieta ai cittadini di conoscere gli atti d’indagine e le intercettazioni anche quando sono pubblici.
“Pubblici, ma non pubblicabili” è lo slogan dei fascistelli della mutua che ci sgovernano. Tutt’intorno a loro, il mondo assiste allibito. E anche buona parte dell’Italia che, con tutti i difetti, è molto meglio dei suoi politici. La fuga di massa di un milione e mezzo di telespettatori dalla Rai è una grande prova di maturità. E lo sarà anche l’aumento dell’evasione del canone che, se quest’anno supererà i livelli consueti, andrà attribuita non a un
ulteriore crollo del senso civico, ma alla rivolta dei cittadini contro il servizietto privato gabellato da
servizio pubblico. Tra sabato e ieri almeno 20 mila persone hanno versato 10 euro per dar vita a un
vero Servizio Pubblico che consenta a Santoro e alla sua squadra di tornare in onda. Un fenomeno unico
al mondo, una notiziona coi fiocchi: infatti, con lodevoli eccezioni come Fazio e Annunziata, nessuno ne parla in tv, né sulla carta stampata. Ma soprattutto non ne parla, con la lodevole eccezione
dell’Idv, la politica. Fino a ieri pomeriggio, l’unico politico oltre a Di Pietro a commentare questa
fiumana di cittadini che si tassano per uno spicchio di informazione libera, era tal Giorgio Merlo del Pd,
che giustamente nessuno conosce, ma è addirittura il vicepresidente della commissione parlamentare
di Vigilanza. Uno di quelli che, con la lodevole eccezione di Vincenzo Vita, si sono astenuti sul
demenziale Lodo Butti che impegna la Rai a “sperimentare la doppia conduzione” nei talk show.
Dice il Merlo: “Massimo rispetto per Santoro, la sua professionalità, i suoi guadagni e le sue nuove
trasmissioni. Una cosa però dovrebbe essere chiara,fino a prova contraria. Di servizio pubblico
radiotelevisivo, pur ammaccato e malconcio, in Italia ne esiste uno solo: la Rai”. Tralasciamo la
volgarità sui “guada gni” di Santoro, peraltro inferiori a quelli dei conduttori preferiti dal regime che più
perdono ascolti più incassano (secondo il Merlo, Santoro dovrebbe lavorare gratis). E concentriamoci
sulla frase: “Una cosa dovrebbe essere chiara”. Ecco, che questa Rai sia un servizio pubblico, addirittura
l’unico, non è chiaro proprio a nessuno, eccezion fatta per i Merli. Lungi da noi ingigantire
l’importanza di questo noto frequentatore di se stesso. Registriamo però che il cosiddetto “ma ggior
partito di opposizione”, il Pd, così impegnato a inseguire le manfrine di preclare figure come
Scajola e Pisanu, rimane afasico di fronte a un fenomeno come quello che sta attraversando il
mondo della tv: non ha nulla da dire. Infatti non parla nessuno (cioè Merlo). E intendiamoci: se
questo silenzio significasse che il Pd ha deciso di disinteressarsi della tv, nel senso di liberarla dal
controllo dei partiti (se stesso compreso), sarebbe una buona notizia. Ma non pare questo il caso.
Infatti il primo bavaglio, quello di Mastella, lo inventò il centrosinistra: lo stesso che non risolse il
conflitto d’interessi e non sfiorò neppure la legge Gasparri. Tre settimane fa, il Pd vomitava insulti e
scomuniche contro Luca Mercalli, reo di aver parlato contro il Tav a Che tempo che fa. “Ci
chiediamo se la propaganda contro la Tav sia un modello di giornalismo da servizio pubblico”,
tuonò il solito Merlo. Tal Farinone, sempre del Pd, denunciò un “uso militante della tv contro la
Tor ino-Lione”. Come se esistesse il reato di leso Tav. Il guaio è che anatemi e silenzi derivano da una
concezione tutta berlusconiana dell’infor mazione: che non è un diritto da liberare dai conflitti
d’interessi, ma una proprietà privata di tutti i partiti.Il peggio che può capitarci quando B. sarà caduto è
proprio questo: il berlusconismo senza Berlusconi.



Dopo Mussolini,Andreotti,Craxi e il caimano,il futuro prossimo e più remoto non potrà essere chissacchè!

La politica e la classe dirigente non è nient'altro che lo specchio d'un intero paese.

&& S.I. &&


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1 commento:

francesco ha detto...

io onestamente non avrei mai versato 10 euro per Santoro e mai lo farò.

tra buonuscita e capacità di attrarre sponsor, perchè dovrebbero essere disoccupati, impeigati, gente che paga le tasse a contribuire iin questo senso?

ha ragione chi dice che la RAI è l'unico servizio pubblico. se non lo è non è certo per colpa delle persone.

Santoro è un bravo professionista, confeziona bei programmi, ma non perde il vizio di essere un tribuno demagogo...