lunedì 29 agosto 2011

La sagra dell'evasore fiscale



Al gran raduno dell'evasore felice

di Michele Serra

Alla festa di Montecarlo gare di abilità, come il tiro a segno al contribuente onesto, l'elezione di miss Sgravio e alcuni ospiti star, come il sacerdote che ha fatto passare per luogo di culto la pista di go-kart.


Tra le feste politiche del prossimo settembre fa spicco il primo Raduno nazionale degli Evasori Fiscali, che si svolgerà a Montecarlo dove la comunità italiana qui residente ha messo a disposizione degli ospiti un centinaio di panfili con il nome limato. Questo il programma della manifestazione.


Inaugurazione

La Banda Nazionale dei Piastrellisti esegue "Uno su mille", il celebre inno ispirato alla percentuale di quelli che emettono fattura. Un prestanome del governo porta i saluti di Berlusconi e Bossi e rilascia ai giornalisti presenti una dichiarazione molto lacunosa, inferiore almeno del settanta per cento a quella prevista. Il resto della dichiarazione verrà recapitato in via amichevole in albergo ai giornalisti amici. Segue la sontuosa cena inaugurale. Nel menù ufficiale figurano solo maccheroni in bianco e frutta di stagione, nella realtà si tratta di un raffinato banchetto di venti portate. Molto apprezzato il lavoro dello chef maltese John Tresca, inventore della cucina camuffata (evoluzione della cucina destrutturata). Lavora le ostriche fino a farle sembrare cozze, le aragoste fino a farle sembrare gamberetti e la ricevuta fiscale fino a farla sembrare una squisita cialda che il cliente inghiotte senza neanche rendersene conto.

Ospiti

Data per certa la presenza di don Rino, un parroco veneto che è riuscito a far passare per "luoghi di culto", dunque detassabili, un tiro a segno e un circuito di go-kart, entrambi intestati alla Curia. Molto attesa Katia Copertoni, una parrucchiera di Latina che durante un'ispezione della Finanza è riuscita a ingoiare la cassa prima che gli agenti riuscissero a impossessarsene. In forse la presenza del grande ginecologo siciliano Calogero Salvo Sciuminé, primario di una clinica privata e rettore di un paio di Università, che aveva promesso di esporre alla Festa di Montecarlo la famosa "Numero Uno", la sua prima e ultima ricevuta fiscale emessa nel 1976 per l'errore di una segretaria appena assunta.

Giochi

Si comincia con la tradizionale gara di razzetti di carta fatti con i moduli per la dichiarazione dei redditi, nella quale si contendono il primato le due famose scuole degli orafi vicentini e dei dentisti calabresi. Segue lo spiritoso tiro a segno con palle di merda lanciate in faccia al Salariato, al Pensionato e al Contribuente Onesto, figure oggetto del tradizionale dileggio del popolo degli evasori. Di solito si tratta di sagome di cartone, ma per l'occasione speciale sono state noleggiate, a pagamento, persone in carne e ossa, ridotte in miseria e costrette ad accettare anche i mestieri più umilianti. Molto attesi anche il Rally dei Suv, specialità nata sui marciapiedi dei centri storici più stretti, e l'elezione di Miss Sgravio, riservato a concorrenti che hanno la quinta di reggiseno ma denunciano la seconda. Troppo lontano il confine svizzero per disputare la tradizionale corsa nei sacchi "Como-Lugano-Como", con i sacchi pieni di banconote all'andata e vuoti al ritorno.

Dibattiti

Si conoscono solo i titoli, perché i relatori hanno preferito mantenere l'anonimato. "Quando l'umanità era felice", rievocazione della società troglodita prealpina del sesto millennio prima di Cristo, l'ultima nella quale non si pagavano tributi. "Fottere il prossimo: una vocazione o una scelta?", confronto tra le due grandi correnti etiche dell'evasione. "Economia: il rotolo di banconote unte e legate con l'elastico come forma moderna di pagamento". "Paradossi scientifici: come è possibile dichiarare cinquemila euro all'anno e possedere un veliero che costa cinque milioni". "Religione. Gli evasori cattolici e la confessione: dichiarare al prete tutti i peccati o solo una parte?".
Comizio di chiusura. Umberto Bossi in canottiera mostrerà il dito medio allo Stato, farà il gesto dell'ombrello ai contribuenti onesti e poi andrà a cena con l'amico Giulio Tremonti, ministro delle Finanze e collega di governo.



Scelgo la parrucchiera di Latina,che s'è ingoiata la cassa prima del controllo della finanza,sembrerebbe impossibile,eppure per essere un "buon evasore" si fa questo e altro.

La satira di Serra per quanto colorita,esagerata in certi frangenti,non è poi così lontana dalla realtà.

[ Kenzo ]

2 commenti:

Unknown ha detto...

Il marcio sta nelle Fiamme Gialle
da sempre
Chi fa loro da contorno sono i grandi studi 'Commerciali' fra i quali uno dei più avviati e quello di Tremonti.
Perciò dice che lui è ricco.
Cristiana

Ivo Serenthà ha detto...

Ho idea che alla base della immensa evasione fiscale,vi siano le responsabilità di chi dovrebbe controllare e lo fa a macchia di leopardo,ma è indubbio che è il popolo italiano a farlo con gusto,almeno per chi lo vuole interpretare.

La ricetta è stangare senza pietà,altrimenti la situazione rimarrà sempre uguale.