sabato 6 agosto 2011

"Cose dell'altro mondo" se sparissero tutti gli extracomunitari,l'economia andrebbe a "putta..."

Parola di Gentilini





IL FILM DI PATIERNO

“Gentilini mi disse: senza immigrati andiamo a putt...”

Il Veneto si arrabbia per “Cose di un altro mondo” dove Abatantuono fa l’imprenditore razzista. Il regista: “L’ex sindaco di Treviso recita e lo sa”

di Elisa Battistini

Scoppia la polemica. Si dice così, no? E in vista del Festival di Venezia c'è più gusto a prendersela con un film italiano, benché non in concorso (sarà presentato nella sezione Controcampo), senza che nessuno l'abbia visto. È bastato il trailer. Metti il Veneto, gli immigrati, Diego Abatantuono nei panni di un imprenditore leghi-sta incazzato nero che dalla sua tv locale sbraita: “Conviviamo con i fondamentalisti islamici, con i fankazzisti albanesi, coi zingari: prendete il cammello e tornate a casa. Apocalypse now!”. Metti tutto assieme e il film di Francesco Patierno, Cose di un altro mondo è già oggetto di un'interrogazione parlamentare del Carroccio, delle ire del governatore Zaia (“bisogna finirla di inondare il Veneto di infamia... vogliono sempre dipingerci come gli Zulù”) e 300 messaggi di commento su youtube. Tipo: “Italiani! Prima di parlare dei veneti rasentarse la boca!” e “Italiani! Okkio al kranio, state molto attenti a dove proietterete kuesto film”. Ancor prima, Thomas Panto – il figlio del patron di Antenna 3 Giorgio Panto, morto nel 2007 – se l'era presa con il film pensando che il protagonista fosse un dileggio al padre. “Mi dispiace, ma non sapevo chi fosse”, dice il regista Francesco Patierno.

Allora a quale tele-predicatore si è ispirato per il razzistissimo Abatantuono?

Sono rimasto folgorato su Youtube dal the best of di Piergianni Prosperini, quando era Consigliere regionale di An (“camèl e barchèta, e turnèt a cà” è infatti una sua imperdibile ricetta sull’immigrazione, ndr). Borghezio lo conosciamo tutti: è agghiacciante. Prosperini aveva qualcosa di raro: faceva ridere. L’ho contattato subito.

Ispirato da uno arrestato nel 2005 e ora ai domiciliari? Lui come ha reagito?

È un grande esperto di comunicazione e mi ha subito ricevuto. Ho passato un po’ di tempo con Prosperini: ‘Basta che non mi fai passare da pirla’, mi ha detto. Per il resto, mi ha fornito metà delle battute del film. E spunti di varie scene. Una è ambientata in sala trucco: Abantantuono dà una pacca sul culo alla truccatrice. L’ho vista con i miei occhi. Poi sono andato a cena a casa di Prosperini, dove c’è una palestra, e da qui nasce la scena di Diego sulla cyclette. Per un regista è un personaggione: simpatico, divertente, disponibile. E non crede a quello che dice sugli stranieri. Tanto che una volta mi ha fatto un discorso di sinistra. Gli ho chiesto cosa accadrebbe se un giorno scomparissero gli immigrati dall’Italia, che è quello che poi succede in Cose dell’altro mondo. Mi ha prefigurato l’apocalisse. Dicendo però che forse non sarebbe male. Che si tornerebbe al baratto. Che finalmente, forse, finirebbe la società dei consumi. Lacrime e sangue!

Dovevate girare a Treviso, poi vi hanno “cacciato” e siete andati a Bassano del Grappa. Colpa del nuovo sindaco Gobbi o dello sceriffo Gentilini?

Gentilini non aveva niente in contrario e mi ha anche regalato la bandiera della Lega autografata. Lui è un altro personaggio incredibile. Simpaticissimo. Quando l’ho detto agli altri sceneggiatori
pensavano fossi impazzito. Poi lo hanno conosciuto e hanno capito. Gobbo, invece, due settimane prima delle riprese non ci ha firmato i permessi. Gentilini mi ha fatto capire che se fosse stato sindaco non sarebbe successo. Anche a lui ho chiesto cosa accadrebbe se scomparissero gli extracomunitari. Mi ha risposto: ‘Andremo tutti a puttane’. E poi gli ho chiesto: cosa farebbe nelle 24 ore successive? La risposta è geniale: ‘Visto che si svuoterebbero le carceri, ci metterei i vecchietti’. Questa immagine è diventata una scena.

Prosperini e Gentilini le hanno involontariamente scritto metà della sceneggiatura?

Gran parte delle battute di Diego sono vere! Le ho sentite con le mie orecchie. Ma è normale. Anche quando ho girato Pater familias, sulla periferia napoletana, ho raccolto quasi tutto dalla gente che ho frequentato.
Fa impressione che un film contro il razzismo “goda” del contributo di due, noti per gli strali contro gli immigrati...
Ma è tutto finto! E loro lo sanno.Prosperini sa di recitare nella commedia dell’arte della politica. E Gentilini, quando gli chiedi se si sente sceriffo, ride.
Gentilini ride ogni volta che finisce una frase. Sanno che la politica oggi è comunicazione. Per un regista, che deve essere un curioso, è interessantissimo.

Quando ha pensato di affidare la parte ad Abatantuono?

Avevo scritto la parte pensando solo a lui. Sono un suo fan dai tempi di Eccezzziunale... veramente e trovo straordinaria la sua evoluzione dal terrunciello al milanese doc. Incrociavo le dita sperando che accettasse. Gli ho mandato la sceneggiatura e gli è piaciuta. Una vera gioia. Lui e Mastrandrea, che fa la parte di un poliziotto romano a Treviso – un po’ autobiografica visto che sono figlio di una trevigiana e di un napoletano – assieme sono eccezionali.



Che piaccia o meno ad alcuni veneti,questa film avrà un ottimo successo,prendere in giro alcuni aspetti della società,se fatto bene,risulta sempre molto interessante,perchè le risate se fanno riflettere è il massimo risultato che un film possa trasmettere.

&& S.I. &&

2 commenti:

alma88 ha detto...

è inutile essere ipocriti. Quello che facevano i nosti bisnonni adesso lo fanno gli immigrati. Naturalmente a quei tempi non c'era il consumismo e quindi i contadini con quello che guadagnavano non dovevano comprarsi il cellulare o il computer. Ma adesso che NOI abbiamo bisogno di vivere una vita con tutte le comodità naturalmente non andiamo a "zappare" la terra che è un lavoro duro e poco redditizio. E quindi abbiamo bisogno degli immigrati. La verità è che questo meccanismo di sfruttamento esiste e sempre esisterà, solo cambieranno le forme e i luoghi, e in fondo lo abbiamo creato noi che pretendiamo tutto anche se poi non abbiamo bisogno. Come i bambini orientali che costruiscono i giocattoli del Mcdonald mentre i nostri bambini mangiano l'hamburger "economico". Tutto questo è stato creato dall'uomo. Comunque gli immigrati hanno tutto il mio rispetto in fondo lavorano x il nostro egoismo e non ce lo dimentichiamo.

Ivo Serenthà ha detto...

Naturalmente è una ruota che gira,i lavoratori che arrivano nel nostro paese sono disposti a qualsiasi mansione,pur di non cadere nella criminalità.
Proprio per questo motivo andrebbero salvaguardati,ad iniziare dalla cittadinanza dopo un numero ragionevole di anni,praticamente una chimera per molti di loro.

Invece vengono tenuti volutamente ai margini,nell'intento di poterli sfruttare in modo infinito.

Che l'uomo sfrutti chi è più debole ad iniziare dall'infanzia,sappiamo dalle cronache,si tratta della profonda imperfezione del genere umano,dove l'opportunismo e il proprio futile interesse non permettono il rispetto.