lunedì 11 luglio 2011

South Korea:La rivoluzione degli ebook per i testi scolastici dal 2015



La rivoluzione degli ebook non decolla. Soprattutto da noi, dove rispetto ai libri tradizionali valgono meno dello 0,1 per cento. Unica eccezione restano gli Stati Uniti, che veleggiano solitari con il loro dieci per cento. Eppure c'è un Paese dove i sogni degli editori digitali, Amazon in testa, potrebbero davvero diventare realtà. La Corea del Sud, patria di colossi dell'elettronica del calibro di Samsung ed Lg, ha infatti deciso di stanziare ben due miliardi e mezzo di dollari (poco più di un miliardo e 600 milioni di euro), per eliminare completamente i testi scolastici tradizionali e sostituirli con ebook entro il 2015.

La notizia, rimbalzata subito sul web, è stata data dal ministro dell'educazione Ju-ho Lee, che intende digitalizzare tutti i volumi per scuole e licei da qui a tre anni. Secondo l'ultimo rapporto della Organisation for Economic Cooperation and Development, ente internazionale al quale aderisco oltre al nostro altri 33 Paesi, gli studenti sud coreani fra i 15 e i 19 sarebbero i più ricettivi ad imparare attraverso i computer. Sensibilmente al di sopra rispetto ai loro coetanei che vivono in Italia, in America, Francia o Inghilterra. Di qui, forse, la decisione del ministro dell'educazione di forzare i tempi e passare completamente all'apprendimento digitale.

Per gli studenti che vengono da famiglie con scarsa disponibilità economiche, il ministero ha previsto la fornitura di tablet gratuiti, oltre alla costruzione di un network cloud che permetterà a tutti gli studenti di accedere ai testi anche da casa attraverso una semplice connessione ad Internet. E quindi di poter continuare a studiare anche in caso di malattia o nell'impossibilità di recarsi a scuola a causa di condizioni meteorologiche particolarmente proibitive. Ovviamente tutte le scuole verranno dotate di punti di accesso wi-fi, sempre entro il 2015.

Fantascienza per noi italiani, verrebbe da dire. Ma a Seul e dintorni del resto, stando ai dati forniti dalla Korea Communications Commission 1, entro la fine dell'anno il numero di smartphone raggiungerà i 20 milioni di unità su una popolazione di 49 milioni di abitanti. E nelle grandi città, cominciando dalla capitale, entro quattro anni l'80 per cento degli abitanti avrà un dispositivo smart. Poco importa che sia un tablet o un telefono. Fantascienza perfino per noi italiani, che in fatto di cellulari non siamo secondi quasi a nessuno.



Pensare a tutto ciò con la Gelmini in agguato pare impossibile,paiono cronache pervenute da altre galassie,almeno per le nostre latitudini.

@ Dalida @

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