venerdì 1 luglio 2011

E.coli:Il batterio killer arrivato dall'Egitto



MILANO- È «molto probabile» che l'epidemia di E. Coli sia legata a partite di semi di fieno greco importate dall'Egitto: lo ha annunciato venerdì l'istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR), confermando così le conclusioni di uno studio congiunto pubblicato questa settimana da due autorità sanitarie europee. C'è una «grande probabilità» che la produzione di germogli con l'impiego di semi di fieno greco abbia causato l'epidemia, ha reso noto il BfR, che è il laboratorio di riferimento tedesco per il batterio E. Coli nel cibo. I semi di una determinata partita proveniente dall'Egitto, ha proseguito l'istituto, sono stati venduti attraverso un intermediario anche all'azienda della Bassa Sassonia al centro dello scandalo in Germania. I test del BfR sembrano confermare i risultati ottenuti finora dall'Autorità europea per la sicurezza del cibo (Efsa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I due istituti, infatti, hanno pubblicato uno studio congiunto secondo cui partite di semi di fieno greco importate dall'Egitto sarebbero state responsabili dell'epidemia in Germania e dei casi di E. Coli registrati in Francia.
49 VITTIME- Gli esami proseguono, scrivono nel rapporto le due autorità, ma finora «indicano che semi di fieno greco importati dall'Egitto nel 2009 o/e nel 2010 sono coinvolti» nei casi registrati in Germania e in Francia. Già il 13 giugno scorso, le autorità sanitarie regionali tedesche avevano sospettato che all'origine dell'epidemia ci fossero almeno tre tipi di germogli, tra i quali anche quelli di fieno greco. Da parte loro, le autorità europee sottolineano comunque che «c'è ancora molta incertezza sul fatto che questa possa essere veramente la causa comune di tutte le infezioni, poiché attualmente non ci sono risultati positivi di test batteriologici». In particolare, prosegue il rapporto, «la partita (di semi di fieno greco) del 2009 sembra essere legata ai casi in Francia, mentre si ritiene che quella del 2010 sia legata ai casi in Germania». Gli esperti sottolineano comuque che «questo collegamento non spiega il più recente caso in Svezia, sul quale si indaga attualmente e che finora non presenta alcun legame con il consumo di germogli». L'epidemia ha provocato già 49 morti in Europa, 48 dei quali in Germania, mentre il numero dei casi finora accertati in Germania - secondo l'Istituto Robert-Koch di Berlino - è salito a quota 3.999 (tra Ehec e Seu), 48 in più rispetto a giovedì



Forse è finito l'ultimo incubo alimentare,le ultime analisi con tutta probabilità proveranno la causa della tossicità letale che ha mietuto una cinquantina di vittime nel nord Europa,ho la netta sensazione che non sarà l'ultimo allarme alimentare!

@ Dalida @

2 commenti:

Katrina Uragano ha detto...

Io non ci sto capendo più nulla con questo batterio. Finirà che è partito da casa mia e non lo sapevo.

Ivo Serenthà ha detto...

Tutto è possibile,fanno esperimenti alla Frankestain,le coltivazioni devono costare sempre meno,purtroppo siamo anche in tanti su questo pianeta,e non mangiamo al medesimo livello,sennò chissà cosa capiterebbe!