domenica 26 giugno 2011

Il diktat di Di Pietro verso la candidatura di Vendola alle primarie

La strana coppia Di Pietro-Berlusconi: colloquio a sorpresa alla Camera

Dopo il colloquio con il caimano pare alzare la voce il boss di Montenero di Bisaccia

«No alle primarie per candidati alla Vendola».


 Antonio Di Pietro si rivolge al Pd. L'ex pm vuole che il partito di Pier Luigi Bersani individui prima il programma e la coalizione, per poi scegliere il candidato che la guiderà. «In questo caso - dice Di Pietro dalla sua Montenero di Bisaccia - parteciperemo con un nostro candidato, altrimenti facciamo le primarie per candidati alla Vendola, e questo non aiuta». Dal canto suo il leader di Sel e governatore della Puglia non sembra comunque preoccupato dall'eventualità che l'ex pm possa candidarsi alle primarie del centrosinistra. «Le primarie - ha detto Vendola nel corso della registrazione dell'intervista di Maria Latella, in onda domenica su SkyTg24 - come un'occasione pubblica per parlare delle questioni reali dell'Italia e del suo futuro, possono essere una bella gara, piuttosto che una competizione cattiva, per questo non sono preoccupato se Di Pietro mi toglierà voti».


[ da Corsera ]


La duplice vittoria contro il centro-destra traelezioni amministrative e referendum non placa le continue polemiche all’interno dell’opposizione. Dopo il botta e risposta tra Bersani e  alla vigilia del vertice dellaLega Nord di Pontida, le polemiche post referendum tra Bersani e Di Pietro, per la proprietà transitiva tocca a Di Pietro e Vendola il botta e risposta, con l’accusa al leader dell’Italia dei Valori di esser un uomo di destra. Per il governatore della Regione Puglia: “Di Pietro sente restringersi lo spazio a sinistra: la crescita di Sel e il protagonismo del segretario del Pd lo hanno spiazzato e crede che ricollocandolo a destra nella coalizione di centrosinistra possa metterlo in grado di intercettare l’eventuale crisi del centrodestra. Parlare con Berlusconi  è un’operazione comprensibile e legittima, forse un po’ disinvolta nei tempi e nei modi”.
Sul dialogo con il premier, Vendola non ha alcun rimprovero anzi ne comprende le motivazioni: “avere considerazione del proprio avversario quando si avvia al tramonto non è una cosa negativa, non ho mai sopportato gli eccessi di demonizzazione della figura dell’avversario. È un bene che Di Pietro superi un antagonismo gonfio di enfasi e di rancore. Tutti noi dobbiamo essere in grado di vivere la contesa politica senza sovraccaricarla di emozioni cattive e di odio che non mi sembra l’ingrediente necessario alla buona politica, si può combattere l’avversario rispettandone l’umanità”.

Un leader dell'opposizione può decidere di far parte del csx o meno,al contrario lanciare diktat con cui non vuole candidati delle primarie alla Vendola,lasciati basiti molti elettori della coalizione.
Se vuole lasciare gli attuali partner è liberissimo di interpretarlo,se non gli piace la compagnia con il rischio d'essere guidati un domani con chi gli è incompatibile,se ne vada in altri lidi,ma non scada come succede da un ventennio a destra impedendo candidature alternative della leadership,rischierebbe di diventare il nuovo ducetto senza Tv e cortigiani,poichè senza questi due particolari fondamentali non arriverebbe da nessuna parte.
In definitiva "ma chi cazzi è costui" per sparare delle cazzate così assurde!
&& S.I. &&

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