lunedì 9 maggio 2011

Marco Travaglio,il passaparola del lunedì,il mercato delle vacche parlamentare



Il testo integrale dell'intervento

Buongiorno a tutti, scusate, stavo cercando una cosa che mi serve per dare qualche dato sul costo dei nostri neosottosegretari, perché noi abbiamo il nuovo Ministro Romano, nuovi 9 sottosegretari, si annunciano altri nuovi Ministri e altri nuovi sottosegretari, diciamo che per dare plasticamente l’idea del tramonto, del tracollo del berlusconismo, c’è proprio questa immagine di un governo sempre più pletorico di poltrone che vengono inventate di giorno in giorno per, non dire per comprare, ma per remunerare quelli già comprati, quando si promettono posti a tutti, poi almeno qualcuno bisogna accontentarlo, altrimenti poi questi quando ci sono le votazioni sulle leggi ad personam, quelli non votano.

Governo fuorilegge

Dato che l’unico scopo di questo governo non è fare qualcosa, ma è restare in piedi, perché il giorno in cui il Presidente del Consiglio non fosse più Presidente del Consiglio, toccherebbe andare in Tribunale e probabilmente finirebbe in galera, allora voi capite per quale motivo questo governo deve stare in piedi purché sia anche su un piede solo, anche senza fare nulla, anche in surplace, qual è il costo?
Credo che gli elettori di centro-destra, quelli che avevano votato per Berlusconi abbindolati dalla promessa di tagliare i costi della politica, tagliare i costi della casta, abolire le province, fare il governo snello, non come il centro-sinistra che fece il governo iperpletorico di Prodi che per accontentare tutti sistemò addirittura intorno al tavolo 104 poltrone più la sua, adesso si stia domandando cosa sta succedendo, visto che oltre la metà di vita della legislatura, si aggiungono per il momento 9 e prossimamente, mi pare altre 14 poltrone.
Partiamo intanto dalla norma che regola la composizione del governo e che detta il massimo numero dei membri del governo, legge finanziaria 2008, N. 44, entrata in vigore il 24 dicembre 2007, Art. 1 comma 376, a partire dal governo successivo a quello in carica alla data di entrata nel 2008, a gennaio 2008, cosa succede a gennaio 2008? C’era ancora Prodi alla Presidenza del Consiglio fino a un mese o due dopo, dopodiché cascò, arrivò Berlusconi nel maggio 2008, quindi quello era il primo governo che doveva rispettare questa nuova norma, a partire dal governo successivo a quello in carica dalla data di entrata in vigore della presente legge, il numero dei Ministeri è stabilito dalle disposizioni di cui al Decreto, il numero totale dei componenti del governo a qualsiasi titolo, ivi compresi i Ministri senza portafoglio, Viceministri e sottosegretari non può essere superiore a 60 e la composizione del governo deve essere coerente con il principio stabilito dal secondo periodo del primo comma dell’Art. 51 della Costituzione.
Con i 9 nuovi arrivi tra i sottosegretari, siamo arrivati a 64, 4 più dei 60 previsti dalla legge, quindi siamo già fuori legge, ok? Dovrebbero cambiarla per fare posto a quei 4 in accesso e tanto più agli altri 10 o 14 che si annunciano per i prossimi giorni, ore, minuti.
Nel frattempo è intervenuto il Capo dello Stato per segnalare un altro problema, un problema talmente evidente che non l’aveva notato nessuno nelle opposizioni, talmente abituati a scannarsi tra di loro quelli del PD a parlare di Veltroni, cosa farà, Veltroni cosa farà Bersani, Enrico Letta, questo, quell’altro o a compilare mozioni sulla guerra in Libia talmente simili a quella del governo che il centro-destra gli ha fatto passare pure la loro di mozione, insieme a quella del terzo polo per cui l’unica che non è passata era quella contro i bombardamenti in Libia dell’Italia dei valori, quelli del PD si erano dimenticati di notare che il governo, dopo il giuramento del Ministro Romano e tanto più dopo il giuramento dei 9 sottosegretari nuovi, ha una maggioranza diversa da quella che gli aveva dato la fiducia quando nacque, il che non è di per sé uno scandalo, ma bisogna ufficializzare che c’è una nuova maggioranza, e bisogna sottoporla al voto di fiducia del Parlamento.
Obiezione: ma anche il centro-sinistra cambiò maggioranza all’interno della stessa legislatura senza andare alle urne, vero? Quando nel 1998, ottobre 1998 fu rovesciato il governo Prodi perché Rifondazione Comunista uscì dalla maggioranza e Prodi per un voto dovette dimettersi perché non aveva avuto la fiducia, non usava lui comprare voti dall’altra parte, si rifiutò persino di chiedere i voti a Cossiga che aveva una pattuglia di amici suoi e che aveva detto: se me li chiede glieli do, Prodi disse: o vivo o muoio con la maggioranza che mi ha eletto, né morì e il giorno dopo era già pronta la nuova maggioranza per sostenere il governo D’Alema, con l’afflusso nel centro-destra di personaggi eletti nel centro-destra, sulla cui moralità e coerenza personale ognuno può avere le idee che ha e che vuole, però ci fu comunque, dopo che D’Alema lesse la lista dei Ministri, in voto di fiducia e fu ufficializzato che la maggioranza di D’Alema non era più l’Ulivo più Rifondazione, ma era l’Ulivo defunto ormai, con l’innesto di mastelliani, cossighiani, buttiglioniani, la famosa Udr, poi diventata con l’uscita di Cossiga Udeur.
Questa volta invece cambiano la maggioranza in corsa, di nascosto, anche se tutti lo vedono e tutti lo sanno, senza passare per un voto del Parlamento e è proprio questo che ha segnalato, una volta tanto vigile, il Capo dello Stato, quando ha detto: il Presidente della Repubblica ha proceduto alla firma dei decreti di nomina di 9 sottosegretari di Stato, la cui scelta rientra, come noto, nell’esclusiva responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri e qui ha ragione, perché i sottosegretari li sceglie il Premier, sono i Ministri che invece sono nominati dal Capo dello Stato su indicazione del Premier non vincolante, se il Capo dello Stato qualcuno non lo vuole fare Ministro, non lo fa Ministro e resta da capire perché ha fatto Ministro il Signor Romano, ne abbiamo già parlato, Saverio Romano indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione dalla Procura di Palermo, su cui Napolitano disse di avere preso informazioni presso la Magistratura, ma poi pur prendendone le distanze, lo nominò lo stesso.
Aggiunge Napolitano: rilevato che sono entrati a far parte del Governo esponenti di gruppi parlamentari diversi, rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche, spetta ai Presidenti delle camere e al Presidente del Consiglio, valutare le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il governo, eh già, bisognerebbe avvertirlo il Parlamento, abbiamo trasformato in un organismo pleonastico in un dopolavoro, in una bocciofila, bisognerebbe avvertire il Parlamento che il Governo a cui diede la fiducia nel maggio 2008 non è più lo stesso, è cambiato non solo perché hanno rimpastato alcuni personaggi, ma è cambiato perché non c’è più la componente finiana e di questo il Parlamento ha preso atto nella fiducia del 14 dicembre e è entrata una nuova componente, non solo nella maggioranza, ma nel governo, la componente dei cosiddetti responsabili, più altri.
Questi nuovi innesti sono di due tipi: persone che erano già state elette nel Pdl e poi si erano perse per la strada e adesso sono rientrate all’ovile e su queste nulla quaestio perché sono voltagabbana di andata e ritorno, però nel 2008 erano entrati in Parlamento con il Pdl. Poi ce ne sono altri che invece sono voltagabbana di sola andata, sono stati eletti all’opposizione e adesso sono entrati non solo in maggioranza, ma addirittura dentro il governo e sono questi che pongono il problema, chi sono? Sono: il Ministro Romano eletto nell’Udc, quindi all’opposizione, sul quale incredibilmente Napolitano non aveva sollevato obiezioni neanche di questo tipo, perché è con l’arrivo di Romano un mese fa che il governo cambia natura e ingloba un Ministro che era stato eletto nell’opposizione, nell’Udc di Casini e si presentava all’opposizione, ha perso le elezioni Casini nel 2008 e poi con 3 sottosegretari anche essi, anzi 4 sottosegretari anche essi eletti in partiti di opposizione e oggi passati alla maggioranza, anzi al governo e chi sono? Bruno Cesario, neosottosegretario all’economia, Aurelio Misiti neosottosegretario alle infrastrutture, Massimo Calearo, consigliere personale del Presidente del Consiglio per il commercio estero, Riccardo Villari sottosegretario ai beni culturali.
Cesario è stato letto nel PD, Misiti è stato eletto nell'Idv, Calearo è stato eletto nel PD, Villari è stato eletto nel PD, perché poi si parla sempre di Scilipoti come se i voltagabbana fossero tutti dell’Idv , ce ne sono razzi e Scilipoti, ma ci sono anche molto più numerosi quelli del PD che sono una ventina usciti dal PD e passati con la maggioranza, poi ci sono gli altri sottosegretari, la Polidori, Rosso, Melchiorre, Catone, Bellotti, Gentile che erano stati eletti nel Pdl o nella Lega, poi erano passati o con Fini o comunque nel gruppo misto e non votavano per il governo e poi sono rientrati all’ovile e su questi non c’è problema perché in Parlamento sono entrati dalla stessa parte in cui si trovano adesso, il problema lo creano invece 4 sottosegretari eletti nel centro-sinistra e il Ministro eletto nell’Udc .


Voltagabbana di ritorno

Prima di vedere quanto ci costano questi nuovi sottosegretari e a cosa servono e quali competenze hanno per ricoprire il ruolo che è stato loro affidato, vediamo un attimo chi sono questi nuovi sottosegretari, cerchiamo di capire anche perché, non si poteva fare a meno di nominarli a costo di arrivare a un ceffone del capo dello Stato che non è che ne dia molti, questa volta l’ha dato.
Chi sono? Roberto Rosso, di quest’ultimo vi devo raccontare un episodietto che mi è capitato, Roberto Rosso è piemontese, sono torinese, lo conosco da quando nel 1992/1993 giovane democristiano della corrente Bonsignore andreottiana si pentì di questa sua appartenenza e fondò un movimento a Vercelli insieme a un altro ex democristiano, Radaelli, il movimento denominato Mani Pulite, cavalcavano l’onda dell’inchiesta Mani Pulite e chiedevano la moralizzazione della politica e del loro partito.
Rosso poi quando è arrivato Berlusconi si è schierato con Forza Italia subito, è entrato immediatamente in Parlamento con Forza Italia, li avevo conosciuti perché grazie alle denunce di un Consigliere comunale di Rifondazione Dario Roasio a Vercelli e dei due Rosso e Radaelli la Magistratura era riuscita praticamente a mettere in carcere l’intera Giunta Comunale, il pentapartito di Vercelli coinvolta in uno scandalo di tangenti intorno al business dei rifiuti, inceneritori e discariche. Presero la Giunta Comunale una notte, in blocco la portarono dentro, compreso il Sindaco Bodo socialista.
Il moralizzatore Rosso passa a Forza Italia e lì uno dice: va beh, si è fatto abbindolare, uno dei tanti, era la prima volta, pensava che Berlusconi fosse l’uomo che avanza, del resto Berlusconi cavalcava pure lui Mani Pulite nel 1994, c’è cascato una volta, vediamo, c’è cascato sempre da allora, gli è piaciuto così evidentemente, è rimasto in Forza Italia fino all’autunno scorso, essendo anche coordinatore regionale in Piemonte di Forza Italia e poi di quello che è diventata il Popolo delle libertà, la Casa delle libertà, le varie denominazioni. Nell’autunno scorso passa con Fini, dopo aver negato che avrebbe fatto il salto della quaglia con Fini, diventa responsabile coordinatore di Futuro e Libertà locale, ingelosendo la Siliquini che se ne torna dopo breve volgere di qualche settimana nel Pdl, Rosso un giorno, mi capita sull’aereo proprio nella poltroncina di fianco, quel giorno Il Corriere della Sera riportava un’indiscrezione secondo cui Rosso era pronto a tornare nel centro-destra, nella maggioranza cedendo così alle lusinghe di Dennis Verdini che è uno di quelli incaricati di reclutare, è il coordinatore del resto del Pdl, avendolo vicino gli ho fatto vedere Il Corriere della Sera e gli ho chiesto: è vero quello che scrive Il Corriere? E’ vero che stai tornando dall’altra parte? Lui inorridito mi guardò e mi disse: ma per chi mi hai preso? Ho una parola sola, sì è vero Verdini continua a telefonare, ma io lo mando a stendere.
Bene, il mattino dopo Rosso annunciava il ritorno nel Pdl. La settimana dopo l’ho incontrato di nuovo sullo stesso aereo, è l’aereo del martedì, quello che prendono molti parlamentari torinesi per andare a Roma, e lui dato che avevo scritto questa storia su Il Fatto mi dice: certo che mi hai trattato male su Il Fatto, gli ho risposto: ma come ti dovevo trattare? Ma con quale faccia vai in giro? Ma con quale faccia parli con gli elettori? Ma non ti dice mai niente nessuno? La tragedia è che a questi non gli dice mai niente nessuno perché non hanno elettori, non ho elettori perché sono cooptati da quei 4, o 5 segretari di partito che fanno le liste e decidono loro a nostra insaputa chi viene eletto e chi no, ma questo lo sappiamo e quindi è inutile ripeterlo. Sapete con quale motivazione Rosso ha annunciato che tornava da Berlusconi? Una crisi di coscienza, la seconda in 3 mesi perché dice: Fini è un laicista, un anticlericale, avete mai sentito Fini attaccare la religione, il clero? Io mai, Fini è un laicista e io sono il pronipote di Don Bosco e quindi pensando a San Giovanni Bosco io non posso rimanere in quella terra di senza Dio che è Futuro e Libertà e sono tornato nel partito che invece secondo lui Don Bosco avrebbe preferito, e cioè il partito del Bunga, Bunga!
Voi capite perché sarebbe opportuno ripristinare possibilità degli elettori di scegliere, perché se hai scelto un tuo rappresentante e poi leggi che gli è apparso Don Bosco e perché non gli era apparto quando c’era andato in Futuro e Libertà? Visto che era già nota la posizione di Fini per esempio sulla fecondazione assistita o su altri temi, che gli è apparso soltanto per giustificare il ritorno all’ovile, naturalmente Don Bosco è completamente ignaro di tutto mi immagino, penso che laddove si trova abbia cose più interessanti da fare che non di occuparsi di questo personaggino.
Però per dirvi con quale faccia tosta, ti mentono anche gratis perché se la sera prima mi dice che non è vero e il mattino dopo passi dall’altra parte, poi alla fine con quale faccia mi rivolgi la parola, la settimana successiva quando mi rincontri in aereo e ti lamenti pure! Ogni volta che incontro Rosso in aereo, di settimana in settimana sta sempre in un partito diverso da quello della settimana precedente! Cambiano un partito alla settimana, naturalmente la crisi di coscienza è stata ricompensata con un posto di sottosegretario, che prima non aveva!
Segno evidente che mollare Berlusconi e poi tornare indietro conviene, perché? Perché così ti comprano, così ti ricomprano, se stai sempre con lui, non se ne accorgono neanche che esisti, se invece te ne vai per farti ricomprare, allora poi se ne accorgono che esisti! Così la fedeltà, la coerenza e la fiducia diventano un disvalore, un handicap, viene premiato il tradimento, il doppio tradimento, perché lui per agguantare un posto di sottosegretario ha dovuto tradire prima il suo partito e poi il partito nel quale era andato, il partito di Fini.
Adesso si occupa di agricoltura, spiegherò a Berlusconi che il mio è un passaggio irrevocabile aveva detto, quando era passato a Futuro e Libertà, irrevocabile un par di palle si direbbe volgarmente! Infatti lo ha revocato.
Sottosegretario all’agricoltura cosa capisca di agricoltura questo signore lo sa solo lui, nel 2005 aveva fatto il sottosegretario al lavoro, secondo sottosegretario, partiamo da quelli che sono stati comunque eletti nel centro-destra e ci sono ritornati con varie evoluzioni arabescate: Luca Bellotti, era passato a Fini, eletto con il Pdl era passato a Futuro e Libertà, aveva votato contro la fiducia al governo Berlusconi il 14 dicembre, se dipendeva da lui il governo cadeva e adesso non solo vota a favore del governo, ci mancherebbe, ne fa parte, ma ne fa parte.
Quando è rientrato in febbraio dopo la breve fitina in Futuro e Libertà aveva detto: sarei ottimo un’agricoltura, parla la mia storia personale, invece purtroppo all’agricoltura ci hanno messo Romano e Roberto Rosso e quindi lui è andato al Welfare, al lavoro, dove era sottosegretario Rosso l’altra volta, forse si sono sbagliati, forse se mettevano Bellotti che voleva andare all’agricoltura, all’agricoltura e Rosso che era già stato al lavoro, al lavoro, magari mettevano due persone che qualcosa ne capivano, invece no, quello che voleva andare all’agricoltura è andato al lavoro e quello che stava al lavoro è andato all’agricoltura, tanto che gli frega a loro del lavoro e dell’agricoltura? Saranno mica dei problemi? Sono dei posti. Daniela Melchiorre procace ex magistrato che fece, credo, l’uditorato alla Procura di Milano, saltò fuori all’improvviso nel 2006 quando nacque il Governo Prodi e bisognava trovare un sottosegretario in quota Dini e era rimasta solo la giustizia, quindi saltò fuori questa Signora, mai sentita prima naturalmente in politica, che andrò a fare il sottosegretario alla giustizia del Ministro Mastella, poi naturalmente i diniani passarono con il Pdl e quindi contribuirono a rovesciare il Governo Prodi nel gennaio – febbraio 2008, fecero l’alleanza con il Pdl, ma poi non ebbero soddisfazione, Dini non diventò Ministro, i diniani fecero un po’ gli sdegnosi e passarono al gruppo Misto.
Poi la Signora è passata al Terzo Polo insieme a Fini, Casini e Rutelli e poi con un grande giro di valzer è tornata al Pdl, naturalmente ha dovuto dare prova di ritrovata fedeltà, entusiasmo, ha dovuto votare a favore del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro il Tribunale di Milano che si è rifiutato di passare il caso Ruby al Tribunale dei Ministri, ha votato cioè la famosa mozione ?Paniz? in cui c’è scritto che Berlusconi era veramente convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak , il che votato da un ex magistrato la dice lunga e così – magistrato militare – la Signora Melchiorre ha agguantato un sottosegretariato nel terzo governo Berlusconi.
Dato che fa, come unico mestiere noto, prima di entrare in politica era magistrato militare, dove l’hanno messa, alla giustizia? Assolutamente no, l’hanno messo allo sviluppo economico, cosa capisca di sviluppo economico un ex magistrato militare lo sa solo lei, naturalmente anche lei aveva pronunciato una frase memorabile quando a sabato si era ipotizzato che i diniani tornassero all’ovile berlusconiano lei aveva dichiarato “non c’è nulla di vero su un nostro arruolamento nel gruppo, sono indiscrezioni infondate”.


Non solo Scilipoti

Katia Polidori, umbra, era passata dal Pdl a Fini perché aveva detto “ho scelto Fini per riconoscenza, ma è stata una decisione difficile, dilaniante” infatti era stata talmente dilaniata che aveva firmato la mozione di sfiducia dei finiani contro il governo Berlusconi il 2 dicembre a 2 settimane dal voto di fiducia aveva dichiarato “il gruppo di Futuro e Libertà è compatto, nessun bisogno di chiarimento con Fini” poi il 14 dicembre a un pelo dalla votazione, votò contro la mozione di sfiducia e se ne vantò “ho salvato il governo perché il paese ha bisogno di stabilità”.
Fu subito visitata da un meraviglioso inviato di Signorini, ottenne un bellissimo servizio su Chi in cui veniva dipinta come una specie di genio della politica, bionda solare, occhi azzurri, aria da fatina buona, Katia in realtà è un caterpillar, è imparentata, anche se lei ogni tanto dice che è solo un omonimia, con il Polidori N. 1 del Cepu che ha ottenuto praticamente il riconoscimento di università, il Cepu da questo Governo e dove l’hanno messa la Signora Polidori? L’hanno messa anche lei allo sviluppo economico, sviluppano tutti l’economia, Melchiorre e Polidori, due sviluppatrici economiche al prezzo di una!
Frase celebre “sono in Futuro e Libertà perché è un movimento unito” per me non ci saranno mai problemi! Infatti è tornata al Pdl è diventata sottosegretario.
Giampiero Catone, è stato eletto nel Pdl, era un democristiano, poi era diventato una specie di braccio destro di Buttiglione, quest’ultimo si giocò il ruolo di commissario europeo, di Ministro dell’Unione Europea qualche anno fa non solo perché andò in Europa a fare una tirata tremenda contro i gay e le donne, ma anche perché si era portato come suo capo di gabinetto Catone e qualche tempo prima era finito in galera per truffa, ha avuto diversi processi, lui dice di esserne uscito sempre assolto, ho letto che c’è stata qualche prescrizione, qualcosa è ancora in corso, comunque non è questo il problema, figurarsi, con il lombrosario che abbiamo, anche se fosse ancora inquisito o imputato uno più o uno meno non è questo il problema.
Catone l’anno scorso lascia il Pdl, passa a Fini e Fini un’altra volta ci penserà prima di imbarcare di tutto senza mettere filtri, ma al momento di firmare la mozione di sfiducia lui non la firma, non la firma, vota la fiducia a Berlusconi e torna nel centro-destra, frase celebre “ho le confraternite – lui è molto legato a ambienti cattolici, anzi vaticani e ecclesiastici – 300 amministratori e 40 mila elettori, Fini deve dirmi se li vuole” lui quando si muove, si muove con il camper, con dentro dice: 40 mila elettori, confraternite e 300 amministratori, figuratevi se ha 40 mila elettori, ovviamente questa è gente che non è mai stata eletta dal popolo, è sempre stata nominata da segretari di partito e portata, cooptata… comunque anche se fosse vero che ha questo camper con 40 mila elettori dentro più che confraternite, il camper ha fatto inversione ad U e è tornato al Pdl e lui nel camper ci ha messo il sottosegretariato, a quale Ministero? L’ambiente, cosa capisce uno che ha le confraternite di ambiente? Lo sa soltanto lui, ambiente!
Ho dimenticato Antonio Gentile, quest’ultimo ha un percorso simile a quello della Polidori, è stato eletto con il Pdl, ha votato la fiducia a Berlusconi, non è passato da nessuna parte a differenza della Polidori, quindi qui non fa parte di quelli premiati per avere voltato gabbana, è diventato sottosegretario al Ministero dell’economia, come un altro che tratteremo tra un attimo.
E’ un geologo di Cosenza, è un tifoso del Napoli e se non si tratta di un’omonimia, a mia memoria qualche anno fa c’era l’On. Gentile che presentò la candidatura di Berlusconi al Premio Nobel per la Pace, non so se sia lui, ma se è lui ha ricevuto la giusta ricompensa, purtroppo il Nobel per la pace a Berlusconi non gliel’hanno dato, come dubito che lo daranno all’Isola di Lampedusa visto che il nobel alle isole è considerato piuttosto bizzarro dalla giuria del Nobel, però l’importante è provarci e è andato all’economia, essendo un geologo, magari un geologo uno lo vedeva meglio all’ambiente, ma all’ambiente ci hanno messo Catone, quello delle confraternite, ma tanto chi se ne frega, non sarà mica un problema l’ambiente!
Bruno Cesario, quest’ultimo allevato da Ciriaco De Mita, quindi una garanzia, democristiano di sinistra, molte preferenze in Campania, che percorso fa? Cesario è un peripatetico della politica proprio, viene eletto con il PD, l’anno scorso esce dal PD e aderisce all’Api di Rutelli, quindi al terzo polo alleato con Fini e Casini, a quel punto cosa fa? Dopo aver votato la fiducia al Governo Berlusconi mentre l’Api votava la sfiducia, si inventa i responsabili insieme a Scilipoti e a Calearo, cosa è diventato? Sottosegretario all’economia, pure lui come il geologo, la sua competenza in fatto di economia non è particolarmente nota, non si sa, non è famoso per questo, famoso per i voti che controlla e per le manovre, quindi il povero Tremonti perso l’apporto fondamentale di Cosentino, adesso ha il geologo e il Cesario.
Aurelio Misiti, altro peripatetico meraviglioso, già democristiano, calabrese, già dipietrista, ha fatto una serie di girettini, era partito dalla C.G.I.L. università, poi era diventato Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, quindi assessore ai lavori pubblici nella Giunta Comunale di centro-destra, Chiaravalloti, nel 2006 era approdato alla Camera con l’Idv , nel 2009 era passato all’Mpa di Raffaele Lombardo, il 14 dicembre ha votato la sfiducia a Berlusconi, come l’Mpa di Lombardo, ma si è subito fatto perdonare il 3 febbraio, votando contro la Procura di Milano sull’autorizzazione a perquisire il Rag. Spinelli e questo lo ha fatto notare negli ambienti che contano, dove l’hanno messo? L’hanno messo come sottosegretario alle infrastrutture e lì non si può dire che non se ne intenda di infrastrutture perché lui si è sempre occupato di opere pubbliche, si è sempre occupato di opere pubbliche e era favorevole, per esempio, al ponte dello stretto, quindi diciamo che la competenza almeno non gli manca, quello che gli manca forse è la coerenza, visto che ha fatto tutto il giro e ormai lo sta rifacendo una seconda volta.
Riccardo Villari eletto nel PD, ve lo ricordate perché all’inizio della legislatura il centro-sinistra aveva diritto al posto di Presidente della Vigilanza RAI, bisognava metterci uno con le palle per controllare la RAI di regime, un po’ come fa il centro-destra quando ci mette gli Storace e i Landolfi, invece il centro-sinistra se li fa scegliere del centro-destra, dato che Veltroni aveva deciso che quel posto spettava all’Idv, Di Pietro ci voleva mettere non un Misiti per fortuna, ogni tanto sceglie anche qualcuno valido, voleva mettere Leo Luca Orlando, ma il centro-sinistra in parte e soprattutto al centro-destra uno combattivo come Orlando non piaceva, perché avrebbe fatto veramente la vigilanza e allora cosa hanno fatto? Si sono inventati questo Villari eletto nel PD che a disposizione ha ottenuto i voti dal centro-destra e da alcuni franchi tiratori del centro-sinistra che hanno preferito lui a Orlando, il centro-sinistra sceglie uno di centro-sinistra per fare il Presidente della vigilanza che spetta al centro-sinistra, Villari ci ha preso gusto, i leader del suo partito gli hanno detto: dimettiti perché la nostra scelta è Orlando, ma lui spalleggiato dai dalemiani, ricordate il pizzino di Nicola La Torre a Bocchino proprio a proposito di questa storia in diretta Tv su La 7, si tiene la poltrona, per mesi occupa e tiene bloccata la vigilanza, mentre intanto la RAI ne fa di tutti i colori, poi a un certo punto cosa fa? I Presidenti del Senato e della Camera intervengono per sbloccare la situazione, allora lui si dimette da Presidente della vigilanza, ma non viene eletto Orlando, viene eletto Zavoli, Villari intanto cosa fa? Un po’ di giretti, era già passato dalla DC al Partito Popolare, al Cdu di Buttiglione, all’Udeur di Mastella, alla Margherita, era arrivato al PD, poi va all’Mpa di Raffaele Lombardo, ma non è mica finita! Perché ha abbandonato anche la Mpa e è passato dove? Al Pdl, ha votato la fiducia a Berlusconi e adesso ha ottenuto finalmente la giusta mercé, sottosegretario ai beni culturali, è un uomo di cultura, no?
Frase celebre due anni fa aveva dichiarato “anche se sono stato espulso – per quello che aveva combinato in vigilanza – mi sento parte del centro-sinistra” sottosegretario del centro-destra, resta da raccontare… non resta più nessuno, li abbiamo raccontati tutti… resta da raccontare Massimo Calearo, quest’ultimo era una grande scoperta di Veltroni che nel 2008 lo candida capolista nel Veneto che Calearo porterà l’impresa, il mondo dell’impresa, delle partite Iva, era ha portato sé stesso, non comanda neanche nella sua azienda di famiglia a Vicenza, dove continua a comandare la madre, nonostante l’età, anche perché il figlio è Massimo Calearo, il quale nel frattempo ha lasciato il PD dove avere agguantato la poltrona perché gli piaceva l’Api del Rutelli, il terzo polo, poi naturalmente al momento della fiducia ha fondato con Scilipoti e Cesario il gruppo dei responsabili, si è proposto come Ministro dello sviluppo economico, ma l’hanno fregato, ci hanno messo Romani e allora cosa restava da fare? Lo strapuntino, è diventato sottosegretario con la delega che non è molto chiara perché non è proprio un sottosegretariato, è un posto di consigliere personale del Presidente del Consiglio per il commercio estero, quando era sospettato di essersi fatto comprare lui disse “beh sì offrono fino a 500 mila Euro” gli dissero, lei li prenderebbe? Lui rispose “ma quando mai, uno come me vale almeno 5 milioni” era una questione di listino prezzi.


Quanto ci costano questi signori a proposito di prezzi? Il Fatto Quotidiano ha fatto un calcolo, lo trovate su Internet e sul sito un articolo molto bello di Eduardo Di Blasi che spiega che il sottosegretario ogni anno ci costa 40.400 Euro di indennità lorda, poi ha un capo di gabinetto che ci costa 160 mila all’anno, poi deve avere due autisti per l’auto blu, una Lancia Thesys o un auto equivalente, due autisti perché fanno i turni è ovvio, 72 mila Euro l’anno, poi deve poter utilizzare il personale interno e esterno all’amministrazione e avere un suo ufficio stampa, 80 mila Euro.
Poi c’è da predisporre il suo ufficio presso il Ministero, l’ufficio del sottosegretario, totale costo per ogni sottosegretario 352.000 Euro all’anno che moltiplicato per i 9 sottosegretari, fa 3 milioni e rotti all’anno, in più se è deputato il sottosegretario prende 170 mila Euro e se è Senatore ne prende 180 mila.
Questi sono i costi che naturalmente aumenteranno ulteriormente se arriverà un’altra infornata di sottosegretari cambiando la legge, immagino che chi aveva votato il centro-destra perché si proponeva come l’anticasta, forse avrà qualche dubbio, forse potrebbe persino questo fatto far ragionare qualche leghista, visto che non c’è neanche un leghista nella nuova infornata dei sottosegretari, i leghisti chissà se si ricordano ancora di quando gridavano contro Roma ladrona perché faceva le cose che adesso fa il loro governo, passate parola, buona settimana!

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