Perfetta Letizia
Dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo a uno studente: “Qualche tempo fa ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un po’ diversa... Era accaduto che alcuni parlamentari avevano abusato dei loro privilegi e, quando furono scoperti, seguirono le dimissioni di alcuni di loro e dello speaker del Parlamento”. Noi lo ripetiamo da qualche anno, che nelle vere democrazie ci si dimette al primo sospetto di scorrettezza (nemmeno di reato), mentre da noi sui sospetti e addirittura sulle imputazioni e sulle condanne si costruiscono carriere. Ma il fatto che ora lo dica anche il capo dello Stato è particolarmente significativo e, pur mantenendo le nostre riserve su alcune sue scelte, gliene rendiamo merito e grazie. Per una serie di motivi. 1) In questi anni lo sdegno per un Parlamento e un governo sviliti al livello di comunità di recupero per devianti è cresciuto nel Paese grazie ad alcuni libri, a pochi giornalisti e a pochissimi politici perbene, ma anche alle battaglie di Beppe Grillo, troppo spesso scambiate per qualunquismo e antipolitica. 2) Non c’è ombra di “giustizialismo” né di “forcaiolismo” nel pretendere che la classe politica non sia lo specchio del Paese (che comunque è molto meglio di lei), ma selezioni il meglio che c’è nel Paese. È invece una doverosa aspirazione delle persone perbene, quella di essere rappresentate da persone perbene. 3) Non è detto che una persona sia per male solo perché inquisita, e paradossalmente nemmeno se è condannata. Bisogna vedere per quali “fatti” è inquisita o è stata condannata. È reato anche il blocco stradale, il picchettaggio in fabbrica, la critica ritenuta diffamatoria (per questo, e giustamente, la Costituzione rende insindacabile il politico per le opinioni espresse, purché nell’esercizio delle funzioni parlamentari): tutti fatti che non trasformano in delinquenti chi li ha commessi. E ci sono comportamenti che purtroppo non sono reati (tipo conflitti d’interessi o frequentazioni con mafiosi) o non lo sono più (favoritismi, lottizzazioni, certe fattispecie di evasione fiscale o di falso in bilancio), che invece rendono chi ne è portatore assolutamente incompatibile con la vita pubblica. 4) Quando un fatto è accertato, la politica deve prenderne subito atto e domandarsi se chi l’ha commesso può proseguire la sua carriera, o deve saltare un giro: senz’aspettare che la magistratura stabilisca se quel fatto è anche reato. Così si afferma il primato della politica, non inventando forme sempre più fantasiose e indecenti di impunità per la casta-cosca. 5) Il caso Moratti-Pisapia cade a proposito: se davvero Pisapia si fosse salvato per l’amnistia da una condanna per rapina e terrorismo, visto che si tratta di fatti di trent’anni fa, quando Pisapia era un’altra persona, non ci sarebbe alcun motivo per non votarlo come sindaco di Milano (tutt’altra faccenda se si fosse mischiato in fatti di sangue). Ma sarebbe giusto saperlo e bene avrebbe fatto la Moratti a rinfacciarglielo e nessuno potrebbe accusarla di “macchina del fango” o di “metodo Boffo”. Il guaio è che quel fatto è falso, Pisapia avendo rinunciato (rara avis) all’amnistia per essere assolto nel merito, cosa che puntualmente avvenne. Quindi quel che ha fatto la Moratti è una diffamazione bella e buona, oltretutto da parte di una signora che, lei sì, è stata condannata dalla Corte dei conti per avere sperperato i soldi dei milanesi in consulenze inutili. Ed è molto peggio del metodo Boffo, che almeno una notizia vera la conteneva (il decreto penale di condanna per molestie). 6) Il fatto che i berluscones abbiano sfidato la verità dei fatti per infangare l’avversario inventandosi accuse false sul piano penale dovrebbe far riflettere i leader del Pd e i pompieri al seguito, che da anni spiegano come sia un autogol rinfacciare a B. i suoi crimini. E, pur potendolo accusare di fatti gravi e veri senza bisogno di inventare nulla, parlano d’altro.
La solita destra che attacca in modo volgare e sconclusionato,peccato che nonostante tutto riesca ad avere molti consensi,ed è l'aspetto più inquietante degli ultimi vent'anni.
&& S.I. &&
6 commenti:
Cosè che differenzia l’uomo dagli ANIMALI.
da persona ignorante mi sono posto spesso questà dodomanda.
Il regno ANIMALE si differenzia dal nostro mondo
perché privo d’ipocrisia egoismo e sete di onnipotenza.
Nel MONDO degli UMANI chi comanda, sottomette il POPOLO.
Questo nel regno ANIMALE non succede
è il capo branco che si espone
ha difesa del suo branco.
Se prendessimo esempio dalla NATURA
il MONDO
Sarebbe migliore.
se chi comanda dovesse battersi
per il POPOLO?.
come per incanto scoppierebbe la PACE nel MONDO.
VITTORIO
PS Echi dal passato.
Come schegge riflesse in frammenti di specchio.
Riuniti nella clessidra del tempo i ricordi riaffiorano.
Sottoforma di granelli di sabbia che l’orologio del tempo scandisce.
Pulviscolo che la tempesta della vita sparpaglia nel cielo.
Lasciandoli al giudizio de l’anima.
Ed è per questi motivi che il cosiddetto homo sapiens,sta mettendo a rischio la sua stessa esistenza.
Evoluto e legato all'opportunismo più sconsiderato.
vogliamo risolvere tutti i problemi dello Stato?
incominciamo con l'eliminare tutti i politici servi delle lobby
sostituendoli con MASSAIE che devono lottare con stipendi quando va bene di euro 1200,00
al mese, abituate come sono ,a eliminare il superfluo, in breve tempo il debito Pubblico tornerebbe in pari, con benefici per tutto il Popolo.
facendo pagare i danni ,ha tutti i Parassiti , Bianchi -Rossi -Neri - che ci hanno dissanguato in questi 63 anni di Repubblica. Gestendo le risorse con oculatezza , potremmo vivere ,senza essere ricatti da chi gestisce capitali
che hanno sottratto al Popolo con le loro ruberie.
L'Italia se ben gestita ,potrebbe vivere di turismo ,essendo in possesso del 60%
del patrimonio Artistico Mondiale mal gestito, ha rischio di privatizzazione.
se non li mandiamo via al più presto, troveranno il sistema di svendere tutti i beni dello Stato
lasciandoci in mutande. svegliateviiiiiiiiiii VITTORIO
Molte osservazioni sono condivisibili,peccato che per avverarsi dovrebbero sparire buona parte di italiani dall'Italia.
Poichè la classe dirigente non solo politica del paese,si crea tramite la scrematura della base.
Speriamo che i posteri abbiano più fortuna....
non ne ho molta di fantasia. Perché credo che l’utopia ,sia la luce per un domani migliore. Per fare si che questo entri nelle menti va alimentata, e credimi faccio molta fatica, perché io appartengo alla moltitudine che è nata ne l’era fascista, dove gli analfabeti erano la maggioranza, siamo sopravvissuti al fascismo,alla distruzione della guerra, ma il sogno utopico non ci a mai abbandonato,con sacrificio abbiamo ricostruito L’ITALIA da consegnare hai nostri figli,per un domani migliore. L’ignoranza credevamo fosse la nostra debolezza , ma i fatti ci hanno smentito. Noi senza licenza elementare abbiamo avuto come insegnante l’esperienza, che ci a fatto capire che le ideologie non esistono,sono solo create ad arte dalla classe dominante, per creare fazioni da sottomettere al proprio volere. Ti domanderai ma dove vuole arrivare? Ci arrivo subito, al sogno utopico, che se venisse coltivato è l’unica salvezza. L’utopia unica luce per un domani migliore, senza partiti che fanno chiacchiere da 63 anni. Utopia per un popolo coeso ha l’interesse comune, e non dei pochi come avviene da sempre, con la sparizione di tutto ciò che sino ad oggi ci a ingannato, per il loro tornaconto. Sfruttando credenze politiche e religiose, hanno approfittato dell’ignoranza, per gettare radici cosi profonde del male, da ingannare anche chi ignorante non è. Tutto questo ha fatto il suo tempo,per questo più li lascerete al potere, e più si avvicinerà la fine, fa da spia la crisi mondiale, creata dalla cupidigia
anticamera della fine di tutto. L’unico antidoto è il sogno utopico che diventa realtà, rispecchiando cosi il volere di chi ha creato un mondo perfetto. Dominato dalla gente più imperfetta che esista sulla faccia della terra. L’utopia è il messia del terzo millennio dove quell’uno per cento che domina il mondo, cederà il passo al nuovo, privo dell’interesse dei pochi , a beneficio di tutto il mondo, unito in un solo credo, la fratellanza . scusami se ti ho annoiato, ma noi ignoranti con pochi vocaboli ci ripetiamo allungando lo scrivere per spiegare il nostro pensiero. VITTORIO
Nel mio piccolo mondo d'intendere la politica,ho votato oggi a Torino il movimento a cinque stelle,sebbene i diffusi deliri di Grillo siano controproducenti al movimento stesso,ma credo alla politica diretta dei cittadini e senza politici di professione,penso che in tempi medio-lunghi il movimento a cinque stelle possa diventare molto importante per sovvertire la drammatica decadenza del nostro paese.
Grazie delle riflessioni a lei,Vittorio
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