BEPPE GRILLO “SIAMO PRONTI PER GOVERNARE”
Al ballottaggio liberi di stare a casa o di portare crisantemi alla politica
“Basta discorsi su apparentamenti, percentuali, poltrone. Noi non li facciamo. Al ballottaggio i nostri elettori possono fare quello che vogliono: restare a casa oppure portare crisantemi al capezzale della politica”. Beppe Grillo è lontano dall’Italia non soltanto con la testa: passa da Parigi a Barcellona con il suo tour. Ma il telefono gli squilla in continuazione. Tutti che gli fanno la stessa domanda: con chi si schiera adesso il Movimento Cinque Stelle? E sempre la stessa risposta: “Con nessuno”. Ma Grillo fa anche grandi progetti per il futuro: “Finora ci siamo concentrati sulle proposte concrete, adesso dovremo anche trovare un’identità politica. Ideale. E saremo pronti per il prossimo passo: governare”. Grillo, tutti vi cercano… “Non possono più fare finta di niente: la rivoluzione è cominciata, ci sono grandi comuni dove siamo al 15%. Siamo come la peste nera nel Medioevo: tutti negavano che ci fosse, mettevano gli “infetti” in quarantena, ma il contagio non si fermava. Intanto ci copiano i programmi. Noi siamo contenti, ma, belin, ci vuole anche un po’ di correttezza. Invece ripetono le nostre parole d’ordine. E quando vincono se ne dimenticano”. Insomma, restate per conto vostro. E già vi accusano di fare il gioco di Berlusconi… “Mi fanno pena. Dicono che abbiamo gli stessi ideali, ma dov’erano quando si votavano l’indulto e lo scudo fiscale? Quando si doveva votare una legge sul conflitto di interessi? Quando passavano leggi ad personam? Ecco, io con questa gente non ho molto a che fare”. Però gli togliete un sacco di voti… “Sono stufo di questa storia. Guardi che noi di voti e di consenso ne prendiamo tanti anche da gente che voterebbe Lega”. Il Movimento Cinque Stelle come la Lega? “No, non la Lega di oggi. Ma vi ricordate la Lega prima maniera, quando Bossi andava nelle piazze piene di gente e urlava che Berlusconi era mafioso, che la politica romana era ladrona? Era molto più duro del Pd. Girava in canottiera e a riascoltarlo oggi sembra quasi uno statista. Ma poi si è perso per strada, con i compromessi, le poltrone, i soldi. Ha tradito gli elettori e i risparmiatori, che erano la sua forza, e ha cominciato ad andare dietro ai posti nei consigli comunali, nelle fondazioni, nelle banche. E poi adesso ci sono anche due Bossi: quel ragazzo, Renzo, mi fa quasi tenerezza. Avevamo già due Letta, due Craxi, come le figurine doppie che non ti servono a niente e devi cambiare”. Adesso, però, tocca anche a voi amministrare. Riuscirete a restare puri? “Noi chiediamo due cose: che i candidati abbiano il certificato penale pulito e che abitino dove si candidano. È già una rivoluzione. Qualcuno lo perderemo per strada, entrerà anche qualche furbo. Ma stiamo attenti a chi si imbarca con noi, perché adesso tutti vogliono salire sul carro. Vedo gente che fa tripli salti mortali”. Ma qual è il segreto per allontanare le tentazioni? “Togliere i soldi dalla politica. Addio a paghe stratosferiche, bonus, viaggi gratis, doppi e tripli incarichi. La politica si fa per passione. E poi c’è il rapporto tra gli eletti e gli elettori: noi non lasciamo soli i nostri rappresentanti. Ma li teniamo anche sotto controllo: ogni sei mesi si ripresenteranno a chi li ha votati per farsi dare un voto. Una lettera di dimissioni in bianco, nessuno ha il posto garantito. Ancora: nei comuni vorremmo organizzare assemblee, anche su internet, per lasciare decidere ai cittadini le voci di spesa”. Una politica condivisa? “Sì, i nostri elettori non possono pensare di cavarsela con il voto. Il lavoro continua. La gente ci ha perfino dato i soldi per la campagna elettorale… ma vi rendete conto, i cittadini che pagano per fare politica. Fantastico, questo vuol dire partecipare senza delegare”. Un’altra accusa: facile essere puri se sai dire soltanto “no”… “È vero, abbiamo detto tanti “no”, ma la colpa è di chi faceva cose pazzesche e rovinava l’Italia. Comunque noi abbiamo proposte e programmi. Basta leggerli”. Esempi concreti? “Partiamo dall’economia: mettiamo un tetto ai grandi patrimoni. Fino a un certo punto sono capitali, poi è psichiatria. Pretendiamo che una quota delle società sia riservata all’azionariato diffuso. Affrontiamo il conflitto di interessi, anche quello di banche, fondazioni, partiti ed enti pubblici. Ancora: facciamo una legge seria sulla class action. Poi la politica: noi siamo per referendum propositivi validi anche senza il quorum, così gli elettori possono davvero partecipare, non come adesso, con questo Parlamento. E poi aboliamo le Province: tutti lo dicono in campagna elettorale, ma poi se ne dimenticano”. Chi ci dice che voi non farete lo stesso? “Noi alle elezioni provinciali non ci siamo nemmeno candidati perché le Province vanno cancellate”. Ma è possibile che gli unici bravi siate voi? “Noi lo sappiamo benissimo, siamo all’inizio, all’asilo della vera politica. Ma con questa concorrenza arriveremo presto all’università”. Facile a dirsi, ma tra amministrare un Comune e un Paese come l’Italia il passo è lungo. “E noi lo faremo. Con umiltà. Tanto per cominciare sta nascendo una nuova classe dirigente. Vera, noi siamo il neorealismo della politica: abbiamo tolto gli attori di professione, per mettere sul palco gente comune. Ma attenzione, non gente qualunque: ci sono professori, architetti, medici, manager. Andate a vedere il lavoro che fanno i nostri consiglieri in Regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna”. Tante proposte concrete. Ma che cosa c’è alle spalle? Qual è la vera anima del Movimento Cinque Stelle? “È la grande sfida: dopo i programmi, che sono la base, adesso dobbiamo trovarci un’identità politica e ideale. Ma ce la faremo, tutti insieme. E allora faremo il prossimo passo: governare”.Ottima performance elettorale quella incassata dal Movimento cinque stelle,nessuno lo può smentire,del resto appoggiata dentro l'urna anche dal sottoscritto.L'idea di inserire in lista personaggi che si dedichino alla politica iniziando dalle sezioni sparse nel paese è positiva,come l'essere giudicati periodicamente del lavoro fatto tra i banchi dei parlamenti comunali,come il tetto delle due legislature e poi tornare alla precedente attività.
L'unico neo che si può intravedere in tempi medio-lunghi,sperando che il movimento si diffonda sempre di più,è l'idea di rimanere autonomi senza alcuna possibilità di accordarsi per un programma comune con altre forze politiche,poichè anche per Grillo poter ottenere la maggioranza dei voti per poter governare a qualsiasi livello,pare a priori una vera e propria "mission impossible".
Penso che gioco forza tra qualche anno dovrà patteggiare con le forze che gli garantiranno spazio e la più possibile autonomia.
&& S.I. &&
2 commenti:
Grillo è un coglione populista con unico da 10 milioni di euro, assolutamente funzionale al berlusconismo di cui è parodiataggsgur
Caro Francesco ,guarda che mettere insieme tanti giovani onesti e con idee fattibili e condivisibili non è semplice nè populista nè da coglioni.Qui sè c'è un coglione credimi sei tu e tutti quelli che hanno interessi con questa politica.
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