giovedì 7 aprile 2011

Dalle lacrime del caimano al marchio bunga bunga

La sua migliore espressione di ieri,fregandosene apertamente delle centinaia di immigrati annegati nel Mediterraneo.



Al tempo governava l'Ulivo con Prodi,le lacrime e la sofferenza del caimano sono evidenti,come le dichiarazioni che dettavano la responsabilità di chi governava al tempo




Inseriamo l'articolo del Direttore del Fatto quotidiano,Antonio Padellaro,la nausea che ne traspare dalle sue parole,non può che trovarci d'accordo.


LAMPEDUSA SOLUZIONE FINALE

di Antonio Padellaro
   Fare un giornale è spesso un lavoro assurdo. Avevamo tutti gli occhi puntati sulla prima udienza del processo di Milano e sono arrivate le prime notizie sulla strage di migranti al largo di Lampedusa.Di Rubye del suo protettore sappiamo (quasi) tutto. Dei trecento esseri umani travolti dal mare in tempesta rimane qualche foto, quelle dei pochissimi che si sono salvati. C’è un incommensurabile abisso tra le due storie, poiché è impossibile accostare la tragedia alla risata. Berlusconi c’è riuscito. “Ho fatto registrare il marchio del bunga bunga così lo posso usare in tutte le regioni”, ha detto ieri ai governatori riuniti per affrontare l’emergenza immigrazione. Con tutto il disprezzo che questa frase merita , noi non pensiamo che a pronunciarla sia stato un uomo malvagio. In un’altra vita, Berlusconi pianse davanti ai morti di un’altra strage della disperazione, quella degli albanesi naufragati nel ‘97 al largo di Brindisi. Vogliamo pensare che fossero lacrime sincere e non “politiche” (governava Prodi) come qualcuno disse. Molti anni dopo, quell’uomo sembra aver smarrito perfino la memoria di se stesso . Agendo sull’enorme potere di cui dispone, egli riduce tutto alla propria patologica ossessione: distruggere la giustizia manipolando e comprando uomini e leggi, costi quel che costi. Così egli non governa più nulla e tutto va in malora sulle folli note del bunga bunga. Prendete il ministro Maroni recatosi a Tunisi con il cappello in mano e tornato indietro con un accordo “tecnico” (cioè quasi nulla) per cercare di fermare la gigantesca ondata dei profughi. È paradossale che nel vuoto decisionale tocchi alla Lega, al partito del “fuori dalle balle”, maneggiare a proprio rischio e pericolo la patata bollente dell’immigrazione. Mentre il Parlamento si perde nel delirio dei processi lunghi e della prescrizione breve, anche l’Italia sembra una barca alla deriva senza più timone.





Che differenza dalle lacrime di quattordici anni fa,adesso per mero opportunismo tocca distrarre la pubblica opinione con le solite vaccate del premier,nel giorno dove centinaia di immigrati hanno trovato la morte annegati nel tentativo di allontanarsi dalla guerra e dalla miseria.


[@#& blog Freedom &#@]

Il video satira arriva da oltre confine,da quelle parti ci vanno pesante sui politici,peccato che la vergognosa figuraccia non la faccia solo l'interprete del bunga bunga,ma un intero paese.

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