In Groenlandia è spuntato
due giorni prima del previsto
VALENTINA ARCOVIO
L’ alba non è mai stata sorprendente come l'11 gennaio scorso, quando ha schiarito inaspettatamente i cieli della Groenlandia. Gli abitanti di Ilulissat, la città più occidentale dell'isola, sono rimasti letteralmente a bocca aperta quando hanno visto il Sole sorgere ben 2 giorni prima di quanto in realtà si aspettassero. Anche gli scienziati sono tuttora stupiti di quanto accaduto e ancora oggi non riescono a dare una spiegazione definitiva, se non teorie anche al limite della fantascienza.
Come biasimarli, del resto. Il fenomeno è una novità nella storia delle osservazioni. Non era mai capitato che dopo circa un mese e mezzo di notte boreale l'alba arrivasse 48 ore prima del previsto. Era infatti attesa per giovedì 13 gennaio, quando invece è arrivata misteriosamente martedì alle ore 13. Al momento gli scienziati stanno lavorando per tentare di dare una spiegazione razionale, allontanando sempre di più l'idea di una rivoluzione cosmica. La motivazione più logica al fenomeno sembrerebbe legata ai cambiamenti climatici. Secondo questa spiegazione, lo scioglimento delle calotte ghiacciate ne avrebbe abbassato la sommità, permettendo ai raggi solari di filtrare prima del previsto e illuminare le località con diverse ore di anticipo. Convinto sostenitore di questa teoria è Thomas Posch, dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Vienna. Secondo lo scienziato, un cambiamento locale dell'orizzonte sarebbe «di gran lunga la spiegazione più ovvia». Effettivamente gli ultimi dati sul clima potrebbero sostenere la teoria di uno scioglimento così forte della crosta ghiacciata della Groenlandia. L'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della meteorologia ha evidenziato un aumento intorno ai 3 gradi delle temperature in Groenlandia rispetto allo scorso anno. Il 2010, come ha registrato il National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), è stato addirittura l'anno più caldo, insieme al 2005, da quanto si sono iniziate a fare queste rilevazioni. Insomma, il nostro Pianeta ha la febbre e a risentirne è anche l'alba.
Ma il fenomeno bizzarro non ha mancato a sollevare teorie un po' più audaci. Alcuni hanno provato a dare una spiegazione astronomica dell'accaduto, associando quest'alba anticipata alle variazioni dei moti celesti. Smentisce con forza questa idea Posch.
«I dati del dell'asse terrestre e della rotazione sono controllati continuamente e meticolosamente e lo avremmo saputo se fosse successo qualcosa». Non sembra reggere neanche la teoria più complottista,che ipotizza la possibilità del rilascio di sostanze chimiche nell'ambiente che abbiano in qualche modo influito sulla rinascita del Sole, anche se nessuno sembra in grado di spiegare in che modo. Paradossalmente sarebbe più razionale l'eventualità di un'allucinazione di massa che, in questo caso può essere scientificamente spiegata con un miraggio conosciuto come «sundog». In pratica, è possibile che i cristalli di ghiaccio abbiano riflesso i raggi del Sole dando la percezione di vedere l'alba all'orizzonte.
Ho inserito l'articolo grazie allo stupore della notizia,a parte le ipotesi più fantasiose,sono gli interrogativi del titolo del post ad essere i più plausibili e probabilmente la ragione dell'anticipo vera o presunta sta nel mezzo!Come biasimarli, del resto. Il fenomeno è una novità nella storia delle osservazioni. Non era mai capitato che dopo circa un mese e mezzo di notte boreale l'alba arrivasse 48 ore prima del previsto. Era infatti attesa per giovedì 13 gennaio, quando invece è arrivata misteriosamente martedì alle ore 13. Al momento gli scienziati stanno lavorando per tentare di dare una spiegazione razionale, allontanando sempre di più l'idea di una rivoluzione cosmica. La motivazione più logica al fenomeno sembrerebbe legata ai cambiamenti climatici. Secondo questa spiegazione, lo scioglimento delle calotte ghiacciate ne avrebbe abbassato la sommità, permettendo ai raggi solari di filtrare prima del previsto e illuminare le località con diverse ore di anticipo. Convinto sostenitore di questa teoria è Thomas Posch, dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Vienna. Secondo lo scienziato, un cambiamento locale dell'orizzonte sarebbe «di gran lunga la spiegazione più ovvia». Effettivamente gli ultimi dati sul clima potrebbero sostenere la teoria di uno scioglimento così forte della crosta ghiacciata della Groenlandia. L'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della meteorologia ha evidenziato un aumento intorno ai 3 gradi delle temperature in Groenlandia rispetto allo scorso anno. Il 2010, come ha registrato il National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), è stato addirittura l'anno più caldo, insieme al 2005, da quanto si sono iniziate a fare queste rilevazioni. Insomma, il nostro Pianeta ha la febbre e a risentirne è anche l'alba.
Ma il fenomeno bizzarro non ha mancato a sollevare teorie un po' più audaci. Alcuni hanno provato a dare una spiegazione astronomica dell'accaduto, associando quest'alba anticipata alle variazioni dei moti celesti. Smentisce con forza questa idea Posch.
«I dati del dell'asse terrestre e della rotazione sono controllati continuamente e meticolosamente e lo avremmo saputo se fosse successo qualcosa». Non sembra reggere neanche la teoria più complottista,che ipotizza la possibilità del rilascio di sostanze chimiche nell'ambiente che abbiano in qualche modo influito sulla rinascita del Sole, anche se nessuno sembra in grado di spiegare in che modo. Paradossalmente sarebbe più razionale l'eventualità di un'allucinazione di massa che, in questo caso può essere scientificamente spiegata con un miraggio conosciuto come «sundog». In pratica, è possibile che i cristalli di ghiaccio abbiano riflesso i raggi del Sole dando la percezione di vedere l'alba all'orizzonte.
@ Dalida @
1 commento:
Foto stupenda!
Ivo, a questo punto, non mi stupisco più di niente!
Sembra che pure i segni zodiacali, ai quali non credo, debbano ripartire dall'inizio...
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