domenica 12 dicembre 2010

I 10 errori nell'evoluzione dell'homo sapiens

Dalla pelle d'oca al singhiozzo



IL MAL di denti è il prezzo che paghiamo per essere così intelligenti. Se il cervello non si fosse fatto largo prepotentemente nel corso dell'evoluzione rubando spazio alla mandibola, non soffriremmo per via dei denti del giudizio. Né la schiena sarebbe dolorante. Le sue vertebre perfette, per sopportare il peso di un corpo che cammina a quattro zampe si ritrovano curve in una goffa "esse".

È vero che abbiamo raggiunto la Luna, ma il nostro corpo non se n'è ancora accorto. Per l'evoluzione siamo ancora fermi (o quasi) al momento in cui lottavamo a colpi di clava. E tutt'altro che pacifica è a volte la convivenza fra il nostro cuore moderno e le vecchie ossa ereditate dai progenitori venuti dall'Africa. Additare i passi falsi dell'evoluzione e mettere in fila tutte le discrepanze fra il corpo che abbiamo ricevuto dal passato e la vita che conduciamo oggi è uno dei divertissement preferiti degli scienziati. L'ultimo elenco arriva dallo Smithsonian Magazine, la rivista del prestigioso Smithsonian Institution. Non vuol dimostrare che Darwin avesse torto: solo che la natura non poteva prevedere che un cacciatore della savana sarebbe finito davanti a un computer.

Se il mal di schiena è un classico della "medicina evolutiva" (una nuova branca che va a cercare l'origine di alcune malattie nel nostro imperfetto adattamento all'ambiente) insieme all'appendice nell'addome che si infiamma ma non serve più a niente, lo Smithsonian rivela anche alcuni aspetti nuovi sull'origine del singhiozzo, sul perché il cibo rischia di andarci di traverso o sul motivo per cui ci si può ammalare di ernia inguinale.

Una buona dose dei nostri guai (mal di schiena in primis) arriva dalla posizione eretta. Nei gatti per esempio, racconta la rivista americana, esofago e trachea sono orizzontali: l'uno sotto e l'altro sopra. Essendo il cibo più pesante dell'aria, non c'è il rischio che finisca nel tubo sbagliato. Nell'uomo al contrario esofago e trachea si ritrovano a essere verticali, l'uno accanto all'altro, e quando l'epiglottide perde il passo giusto è facile che il cibo finisca nel canale dell'aria.

Per spiegare il singhiozzo, gli esperti si spingono molto più indietro nell'evoluzione, in quell'era ancora avvolta nel mistero in cui gli esseri viventi uscendo dagli oceani muovevano i primi passi sulla terraferma. Gli anfibi conservavano la capacità di respirare sia in acqua che a terra, ma nel tuffarsi si servivano di un meccanismo automatico che bloccava l'ingresso dei polmoni abbassando con forza la glottide. Talmente automatico ed efficiente era quel meccanismo che oggi far passare il singhiozzo è pressoché impossibile. I muscoli che in alcuni individui fanno muovere le orecchie in modo ridicolo sono quel che resta delle nostre doti di cacciatori, quando modellavamo la posizione dei padiglioni auricolari per ascoltare i suoni lontani e annullare il fastidio del vento. La coda sulla quale siamo seduti (l'osso del coccige) fa parte sempre delle scomode eredità del passato. La pelle d'oca invece è il meccanismo che usavamo (cani e gatti ce lo dimostrano ancora) per rizzare il pelo, sia per scaldarci che per spaventare gli avversari. La differenza è che oggi non solo la vista di un nemico, ma anche uno splendido brano di musica può produrre identico effetto. Milioni di anni e di mal di denti in fondo non sono passati invano.



Siamo senza alcun dubbio la razza vivente egemone del pianeta,ma non siamo stati tra i migliori nell'evoluzione,le pecche rispetto alle razze animali sono sostanziali,una tra le non elencate è lo svezzamento dei figli e la loro indipendenza,molto lunga da determinarsi tra gli umani,senza scomodarsi con l'affermazione "questa casa non è un albergo" e l'ultima,assai più recente "i bamboccioni".....
Tenendo conto dei vari distinguo,ovvero rendersi indipendenti ultimamente risulta effettivamente una "mission impossible".

@ Dalida @

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