venerdì 10 dicembre 2010

Dedicato al premio Nobel per i diritti umani Liu Xiaobo







Un paese che getta in prigione per tredici anni un uomo,reo d'aver criticato il regime socialista cinese,e lascia ai domiciliari sua moglie,si rivela a tutto il mondo per la pochezza di regime e debolezza,poichè un paese forte non deve aver timore di qualsiasi critica.
La condanna postuma va anche al comitato olimpico,il quale ha permesso l'organizzazione dei giochi tre anni or sono,pur sapendo delle pessima condizioni dei diritti umani e della feroce repressione in Tibet.

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3 commenti:

MaiaDesnuda ha detto...

Sono una grande realtà, eppure si rivelano ancora per le loro piccolezze. Criticano le ingerenze altrui al proprio governo perchè se ne vergognano, ma non sanno cambiare.

Anonimo ha detto...

Io davvero non ho parole..E' uno scempio quello che sta succedendo in questo mondo, ormai degenere.

I diritti umani ormai sono una valore di pochi.

Magari può tornarvi utile anche questa lettura:

http://www.rfkennedyeurope.org/it/news/categorie/defenders/724-qi-soldi-stranieri-rendono-piu-forte-questo-regimeq.html

Ivo Serenthà ha detto...

Forse è un pò troppo ottimistica la visione del dissidente,il regime cinese va a gonfie vele economicamente,tutti i paesi occidentali vi stanno investendo,il cocktail esistente va per la maggiore.
Tempi lunghi a mio avviso,anche se spero vivamente di sbagliare.