giovedì 11 novembre 2010

Roberto Cota e il posacenere da reggere al "senatur",di Massimo Gramellini



Quando era soltanto un leghista, Roberto Cota poteva reggere il posacenere di Bossi o sostituirsi a esso con mani d’amianto. Poteva persino sventagliare la nuca del suo signore come uno schiavo nubiano. Ma da alcuni mesi Cota è alla testa di una Regione italiana di una qualche importanza: il Piemonte.

Questo significa che, qualsiasi cosa faccia, non è più il leghista che la fa, ma il governatore del Piemonte. E Cavour non combinò tutto quell’ambaradan perché i suoi eredi finissero a reggere il posacenere del pronipote di Alberto da Giussano in una prefettura di Vicenza dove tra l’altro sarebbe pure vietato fumare.

È legittimo che Cota nutra per il suo futuro progetti ambiziosi, come reggere il posacenere al prossimo presidente della Repubblica Padana. Però, nell’attesa che più alti destini si compiano, dovrebbe almeno far finta di rappresentare la Regione che lo ha votato. Per quanto possa sembrargli strano, Cota incarna un’istituzione. Quindi via le camicie, le cravatte, i fazzolettini verdi. E i posacenere, per favore, sul tavolino.

Non si preoccupi Gram,glielo reggerà anche al "trota" un giorno,a destra esistono due partiti azienda,posseduti da un imprenditore e da un capopopolo,se non si usano queste accortezze per entrambi non si acquisiscono punti!Se poi ci si mette in disaccordo tocca anche cambiare aria,un moderno fascismo a mio parere...

&& S.I. &&

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