sabato 30 ottobre 2010

Vislab-missione compiuta,Parma-Shanghai ad energia solare senza guidatore

I quattro camioncini, alimentati ad energia solare, hanno percorso 15mila km con un sistema di visione artificiale.






Erano partiti a luglio dall’Italia. Sono arrivati a Shanghai due giorni fa, nel pieno rispetto della tabella di marcia. Il team di VisLab, lo spin off dell’Università di Parma, ce l’ha fatta: i quattro camioncini arancioni, alimentati ad energia solare, hanno percorso i 15mila lunghissimi chilometri che separano la Cina dall’Italia. Senza guidatore. Un’impresa che sembra incredibile e che è invece è il frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani, capitanati dal professor Alberto Broggi, che per il loro progetto hanno ricevuto un finanziamento di 1,7 milioni di euro dal Consiglio Europeo delle Ricerche. I quattro furgoncini-prototipo hanno superato brillantemente la prova. Grazie alle videocamere intelligenti e a una serie di sensori sono arrivati puntuali all’appuntamento con la chiusura dell’Expo di Shanghai. Il tutto senza l’ausilio di strumenti per la localizzazione: niente mappe o navigatori. VISIONE ARTIFICIALE - Tutto era nelle ] Erano partiti a luglio dall'Italia. Sono arrivati a Shanghai due giorni fa, nel pieno rispetto della tabella di marcia. Il team di VisLab, lo spin off dell'Università di Parma, ce l'ha fatta: i quattro camioncini arancioni, alimentati ad energia solare, hanno percorso i 15mila lunghissimi chilometri che separano la Cina dall'Italia. Senza guidatore. Un'impresa che sembra incredibile e che è invece è il frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani, capitanati dal professor Alberto Broggi, che per il loro progetto hanno ricevuto un finanziamento di 1,7 milioni di euro dal Consiglio Europeo delle Ricerche. I quattro furgoncini-prototipo hanno superato brillantemente la prova. Grazie alle videocamere intelligenti e a una serie di sensori sono arrivati puntuali all'appuntamento con la chiusura dell'Expo di Shanghai. Il tutto senza l'ausilio di strumenti per la localizzazione: niente mappe o navigatori.

VISIONE ARTIFICIALE - Tutto era nelle "mani" di GOLD (Generic Obstacle and Lane Detector), il sistema computerizzato di visione artificiale messo a punto da VisLab. Un viaggio sulle orme di Marco Polo, attraverso l'Europa Orientale, la Russia, il Kazakhstan e il deserto dei Gobi, con l'intento di sottoporre i veicoli a quante più sollecitazioni esterne possibili dal punto di vista del clima, del traffico, del manto stradale. Missione compiuta, dunque, anche se qualche intoppo c'è stato. Alle frontiere, ad esempio, dove l'aspetto "misterioso" dei veicoli ha creato non pochi problemi, facendo accumulare ritardi smaltiti con qualche ora di guida manuale. Oppure sulla tangenziale di Mosca, dove il traffico si dispone su tre corsie, nonostante la carreggiata sia composta solo da due. Anche in quel caso è dovuta subentrare la guida umana. Il computer guidava secondo le regole, i moscoviti no. E si rischiavano incidenti. Sempre a Mosca, i van arancioni sono sconfinati in un area pedonale, rischiando di diventare i primi veicoli senza guidatore a ricevere una multa. Il momento più difficile è stato quando uno dei veicoli ha perso il controllo, andando a sbattere contro un ostacolo ai lati della strada. Salvo poi scoprire che la "colpa" era stata di un giornalista, che salito a bordo, aveva inavvertitamente disattivato il pilota automatico.

IMPATTO ZERO - Accolti come delle star all'arrivo a Shanghai, gli ingegneri italiani ha ricevuto manifestazioni di affetto e di curiosità durante tutto il percorso. Ora torneranno in Italia, con un enorme mole di dati da analizzare, che serviranno per rendere il trasporto automatico e a impatto zero una realtà quotidiana nelle città. Forse, a fronte del grande interesse suscitato a livello mondiale per la loro impresa, è proprio dall'Italia che l'impresa di VisLab, il cui sito internet è riuscito a movimentare lo 0,04‰ del traffico globale di internet nel momento di lancio dell’iniziativa, ha ricevuto meno attenzione, anche dal punto di vista mediatico. Del resto è un fatto che la maggior parte dei finanziamenti con cui il gruppo parmense porta avanti le proprie ricerche arrivano dall'estero. Le partnership con aziende italiane impegnate nel settore dell'automotive non mancano, ma il contributo più consistente arriva da imprese straniere. Mentre le istituzioni italiane non hanno investito un euro in VisLab. E anche se il team di Broggi rimarrà nel nostro Paese, il rischio è che il frutto del loro lavoro finisca in mani straniere. «Nessuno si accorge che quando i finanziamenti arrivano dall'estero, i risultati se ne vanno all'estero. I nostri brevetti e i nostri risultati vengono utilizzati da industrie straniere che chiaramente non aiutano certo a migliorare la competitività italiana» è l'amara conclusione del professor Broggi. Far sì che questo non accada sembra essere più complicato di un viaggio di 15mila chilometri senza conducente.



Questo esperimento anticipa il futuro,che non sarà dietro l'angolo,ma poco più in là,soprattutto meraviglia a mio parere la trazione ad energia solare,così efficiente e autonoma,anche se la guida automatica risulta una tecnologia davvero notevole.

@ Dalida @

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