domenica 10 ottobre 2010

Tutti i Papa stranieri del Pd,di Michele Serra



Se si vota a marzo, chi sarà l'aspirante premier del centrosinistra? I candidati interni al Pd pronti a uscire allo scoperto e sfidare Bersani sono circa una trentina, tutti dell'area Bersani. Ad essi si aggiungono i veltroniani, i prodiani, i franceschiniani e gli angioini, una componente in sonno da diversi secoli ma ora decisa a riprendere il suo ruolo all'interno della sinistra. Le primarie, stante il numero dei candidati, dovrebbero prevedere sei gironi eliminatori all'italiana e una fase finale da disputare al Colosseo, in notturna, con leoni veri e diritto al pollice verso per i delegati. Ma si dubita di fare in tempo: per questo prende sempre più corpo l'ipotesi di un "papa straniero", esterno al Pd. Vediamo i nomi dei principali papabili.

Karl Aroldsen È il segretario dei laburisti norvegesi. Quarantenne, trilingue, fisicamente prestante, colto, intelligente, onesto, sposato con una bellissima modella ma anche omosessuale, amatissimo dal popolo, un computer dell'università di Yale lo ha indicato come il miglior leader di sinistra del mondo, e i sondaggi lo danno al 70 per cento in qualunque paese si presenti. Aveva accettato con entusiasmo di venire in Italia, presentando un programma formidabile e un governo di soli premi Nobel, ma il veto di Arturo Parisi ha mandato tutto a monte.

Bachisio Suribonis È un pastore sardo, nullatenente: non possiede neppure le pecore, e porta al pascolo solo greggi in prestito. Non capisce niente di politica, e le sue probabilità di essere eletto sono quotate 1 a un miliardo dagli allibratori, le stesse probabilità che ha Platinette di venire eletta al Quirinale. Nonostante questo, la sua autocandidatura acquista peso di giorno in giorno perché sarebbe il primo povero del quale si fa il nome come candidato della sinistra italiana.

Bruno Zingaretti È il terzo fratello Zingaretti, il minore. Si è pensato a lui dopo che sul nome dei due fratelli maggiori, l'attore Luca e il politico Nicola, si erano divisi veltroniani e dalemiani. Bruno piace a entrambi gli schieramenti, e perfino Arturo Parisi ha assicurato che non si opporrebbe alla candidatura. L'unico problema è che ha quattordici anni e gli dispiacerebbe lasciare il ginnasio.

Joseph Ratzinger Perché affannarsi a cercarne un altro, quando un papa straniero c'è già? Tra i punti deboli, l'età avanzata, l'abbigliamento improprio e le simpatie politiche per la destra tradizionalista. Tra i punti di forza, l'alto profilo culturale (starebbe preparando una mozione congressuale in latino) e il probabile appoggio degli ambienti vaticani. Qualche difficoltà nei primi contatti: alla lettera del Pd che gli proponeva un incontro, ha risposto con una scomunica con ricevuta di ritorno.

Leonardo DiCaprio Il suo nome come candidato del centrosinistra è stato fatto scherzosamente da Curzio Maltese sull'ultimo numero del "Venerdì". Ma i dalemiani sono subito entrati in fibrillazione, pensando che fosse del tutto verosimile che i veltroniani lo volessero candidare. I veltroniani, con un duro comunicato, hanno smentito "l'assurdo equivoco, quasi incredibile se si pensa che l'articolo di Maltese era palesemente ironico, e che abbiamo già indicato il nostro candidato in George Clooney".

Fortunato al Pantheon Il gestore del ristorante più amato dal mondo politico romano, pur di sedare le continue risse ai tavoli tra esponenti del Pd, avrebbe promesso di candidarsi premier. "Non sopportavo più di vederli litigare", ha confidato ai giornalisti. In attesa di pensare a un programma politico, si è presentato alle prime riunioni con il menù: l'abbacchio scottadito e i rigatoni cacio e pepe i punti forti. Al terzo punto, la distribuzione di digestivi a tutta la popolazione, con i dalemiani favorevoli al bicarbonato e il veltroniani all'Alka-Seltzer.



Certo che di stronzate dalle parti del Pd ne hanno tante da pensare,e nonostante la peggior destra mai vista nel panorama democratico mondiale,in questo paese continua ad aver successo,non solo per colpa di queste nullità,ma per buona parte sicuramente.
La satira di Michele Serra è portata chiaramente all'eccesso,ma c'è molta verità tra la più sprovveduta opposizione mondiale.

[ Kenzo ]

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