domenica 17 ottobre 2010

I format televisivi più squisiti del reame mediatico,di Michele Serra




Da una materia prima dozzinale come il delitto, che in altri paesi non viene trattata con sufficiente cura, gli italiani sono riusciti a trarre un prodotto molto elaborato e di grande successo commerciale. Secondo le statistiche, partendo dallo stesso numero di delitti un telegiornale italiano arriva a produrre circa il triplo di cronaca nera rispetto alla concorrenza estera. Vediamo i prossimi prodotti di sicuro impatto.

Lo zio orco

Format di travolgente successo a "Chi l'ha visto?" e "Porta a porta", secondo gli esperti è passibile di importanti miglioramenti. Bruno Vespa ha chiesto alla Rai di poter disporre del 3D per valorizzare eventuali porri e verruche sul volto del prossimo zio assassino. Ispirandosi alle illustrazioni dei fratelli Grimm, ha anche disposto un accurato casting tra i maniaci sessuali italiani con pulsioni omicide, per individuare quelli più rispondenti ai canoni classici dell'orco delle fiabe. Inevitabili i tentativi di imitazione sulle altre reti: si va dal cognato orco (coproduzione con "Il Giornale") al suocero orco, ed è allo studio un serial familiare in prima serata intitolato "Un orco in famiglia". Polemiche della Chiesa per la ventilata parodia satirica "Orco zio".

Lo zio orco a Cogne

Perché non fare interagire tra loro due titoli di così enorme successo popolare? Basterebbe trovare nella villa degli orrori di Cogne anche qualche nocciolo di oliva pugliese, e il nesso sarebbe evidente: lo zio orco abitava in quella casa? E se sì, come ha fatto per tanti anni a vangare il suo orto in Puglia rientrando ogni notte a Cogne? Forse faceva una tappa intermedia a casa di Olindo e Rosa, nella villetta degli orrori? Bruno Vespa sta lavorando a uno speciale intitolato "Il viaggio maledetto dello zio orco dalla villa degli orrori al garage degli orrori passando per la villetta degli orrori alla guida di una Fiat Ritmo degli orrori facendo benzina nell'autogrill degli orrori". Nella ricostruzione mancano l'asilo degli orrori, la clinica degli orrori, Barbablù, i Ciclopi, il delitto Matteotti e la tragedia di Mayerling, ma lo staff di Vespa sta studiando eventuali nessi.

Made in China

Un mercato così fiorente non poteva non fare gola ai cinesi. Ma i primi tentativi di imitazione della cronaca nera italiana non sembrano in grado di mettere in difficoltà la produzione nostrana. Si va da "Cin Hua e Hua Yu", traduzione letterale di "Olindo e Rosa" che ha sfondato solo sul mercato malese dove è stato scambiato per un documentario naturalistico sui procioni, a "Il delitto di Pogne", ricostruzione molto approssimativa del delitto di Cogne, con una Val d'Aosta piena di renne e l'Everest sullo sfondo. Anche il tema dello zio orco, assente nella cultura cinese, è stato maldestramente trasformato in una faida cantonese ambientata in Puglia. La scena madre è l'assedio all'arma bianca di un trullo.

Cannibalismo

Inspiegabilmente assenti dalla scena criminale italiana, i cannibali potrebbero aprire nuove importanti prospettive all'industria della cronaca nera. Poter riesumare un cadavere rosicchiato, o mostrare in diretta le posate, il tovagliolo e il filo interdentale usati da un antropofago, sono i sogni nel cassetto (refrigerato) di Bruno Vespa. Ma l'abitudine di divorare le proprie vittime sembra oramai desueta nel nostro Paese. Uno "Speciale Conte Ugolino" potrebbe parzialmente rimediare a questa lacuna, ma la speranza di poter offrire al pubblico qualcosa di più fresco ancora non è tramontata. Si punta sulla globalizzazione: tra tanti inutili sbarchi di extracomunitari non specializzati, la Rai intende finanziare un gommone in arrivo dal Borneo con l'ultima tribù antropofaga del pianeta. Già disponibile il prodotto d'imitazione cinese: una gondola che sbarcherebbe a Genova, con a bordo un solo aspirante cannibale, un precario fuggito da un call center.



Se volete definirlo quel che passa il convento "televisivo",fate pure,che a me scappa da ridere per non piangere!

[ Kenzo ]

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