mercoledì 4 agosto 2010

Energia marina,entro il 2050 il 15% del fabbisogno europeo



Sfruttare la forza del mare per produrre energia è ormai realtà. In Europa una serie di progetti pilota già operativi indicano la strada per sfruttare la forza delle maree, delle correnti,delle onde E sono proprio queste ultime che offrono il maggior potenziale energetico delle acque comunitarie. La Road Map Europea dell'Energia Oceanica 2010-2050,pubblicata dall'Associazione Europea dell'Energia Oceanica,traccia un quadro della situazione di un settore che potrebbe seguire come evoluzione quello dell'eolico offshore. Secondo le proiezioni della studio politiche adeguate di sostegno, sia nell'aiutare lo sviluppo del settore sia eliminando ostacoli di carattere tecnico e pratico, potrebbero portare ad un impennata nella produzione di energia marina dal 2020 al 2050. La potenzialità è di passare da 3,6 GW, previsti nel 2020, a 188 GW nel 2050 con installazioni lungo le coste dell'Oceano Atlantico del Mare del Nord e del Mediterraneo. Un tale sviluppo permetterà di soddisfare il 15% del consumo energetico europeo pari ad un valore di 15 miliardi di euro l'anno. Sul fronte occupazione l'evoluzione del settore dell'energia marina potrebbe garantire, tra quarant'anni, 470.000 nuovi posti di lavoro. L'Associazione Europea dell'Energia Oceanica sollecita la creazione di una Piattaforma strategica e di una Iniziativa Europea Industriale per focalizzare sforzi e impegni di attori industriali chiave, organismi pubblici e privati e sviluppatori tecnologici. Il mercato, sostiene la lobby dell'energia marina,é ormai maturo. Si deve ora passare alle installazioni di dimostrazione, ai progetti precommerciali per poi arrivare alla fase della commercializzazione. Intanto alcuni paesi hanno già scommesso sull'energia del mare. Nei suoi obiettivi nazionale la Gran Bretagna ha previsto di produrre dalla potenza marina 2 GWdi energia nel 2020. L'Irlanda programma di poter contare su 0,5 GW, la Francia su 0,8 GW, il Portogallo su 0,3. La Spagna confida per i suoi obiettivi nazionali in 0,1 GW di energia marina nel 2010 e, a partire dal 2015, su altri 0,5GW. Dallo studio non risulta essere prevista alcuna produzione di energia marina nel nostro paese.



Peccato che la ricerca tecnologica in tal senso,al momento non venga recepita e sviluppata in Italia,considerati i migliaia di chilometri di litorale,sfruttare le onde e le correnti marine potrebbe risultare la strategia energetica insieme al solare del paese,altro che nucleare.

@ Dalida @

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