martedì 6 luglio 2010

Raccolta differenziata,i comuni più virtuosi

L'Oscar 2010 per la più alta percentuale di raccolta differenziata è andato a Ponte nelle Alpi, piccolo centro in provincia di Belluno. In totale, quest'anno, Legambiente ha premiato 1.488 comuni, 200 in più della passata edizione. Salerno si conferma campione del Sud

di MONICA RUBINO






E' ancora il Nord a fare la parte del leone per la gestione dei rifiuti in Italia: Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, si piazza infatti al primo posto della classifica di Legambiente che ogni anno assegna gli Oscar del riciclo ai comuni che gestiscono al meglio i propri rifiuti. A livello regionale è il Veneto a svettare con una percentuale del 67% delle amministrazioni virtuose sul totale dei comuni, seguito dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2%, dalla Lombardia con il 28,8% e dal Piemonte con il 23,9%.

Le buone pratiche e le performance di successo si stanno comunque diffondendo anche al Centro-Sud. La Sardegna si conferma leader tra le regioni emergenti nella raccolta differenziata per aver raggiunto a fine 2009 una percentuale regionale del 35% (nel 2002 era al 3%). In Campania sono 84 i comuni da cui prendere esempio, con Salerno in testa, e sette comuni rappresentano la Sicilia. Spiccano poi le esperienze dei 37 comuni sardi, dei nove comuni del Lazio, dei quattro calabresi, dei due della Basilicata e, per la prima volta nella storia di Comuni ricicloni, di uno della Puglia (Monteparano, provincia di Taranto).

Una realtà in movimento
Comuni ricicloni 2010 racconta un'Italia in movimento nonostante le difficoltà. Sono 12 milioni infatti gli italiani coinvolti nelle pratiche di raccolta differenziata nei 1.488 che quest'anno rientrano nella classifica virtuosa di Legambiente. Attivando servizi di raccolta differenziata, i comuni premiati hanno evitato l'emissione in atmosfera di 2,3 milioni di tonnellate di CO2, pari al 5% dell'obiettivo del protocollo di Kyoto per l'Italia. A questo risultato bisogna aggiungere anche il fatto che quasi sette milioni di tonnellate di rifiuti sono state sottratte alla discarica.

Per diventare comune riciclone, bisognava aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata. Ai comuni sotto i 10.000 abitanti delle regioni del Nord Italia la giuria ha invece imposto il superamento della soglia del 55%. Vincitore assoluto dell'edizione 2010 è il comune di Ponte nelle Alpi (BL), 8.499 abitanti, che, oltre ad aver conseguito il 77,8% di raccolta differenziata, ha l'indice di buona gestione più alto in Italia: 87,28. Spicca poi il risultato di Salerno, miglior capoluogo riciclone del Sud, con il 60,3% di raccolta differenziata.

Le eccellenze sono al Nord
Il Nord-Est si conferma dunque l'area del nostro territorio dove i rifiuti vengono gestiti al meglio. Basti pensare che nella graduatoria dei comuni al di sopra dei 10.000 abitanti, nelle prime 27 posizioni troviamo solo comuni veneti e trentini ad eccezione di due comuni astigiani al 19° e 21° posto. La classifica dei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti invece parla solo la lingua veneta: nei primi 30 posti, sono solo due gli intrusi, in nona e decima posizione (uno trentino e uno torinese). Di questi, 18 li troviamo in provincia di Treviso e, di essi, ben 12 appartengono al Consorzio Intercomunale Priula che, non a caso, è stato premiato da Legambiente come il migliore nella speciale classifica "Cento di questi consorzi".

Al Centro-Sud gli incrementi sono decisamente più contenuti, ad eccezione della regione Campania che ancora una volta, pur tra mille contraddizioni e problemi, sembra essere il luogo dove qualcosa si muove. Al Centro, nella classifica delle città con oltre 10.000 abitanti, troviamo solo comuni toscani e marchigiani, mentre in quella dei piccoli comuni (sotto i 10.000 abitanti), si affacciano in maniera massiccia i comuni laziali, anche se a dettare legge sono ancora quelli delle Marche. Al Sud e nelle isole invece, nella graduatoria delle città troviamo praticamente solo realtà campane e sarde, mentre in quella dei piccoli comuni, pur dominata dalla Campania e dalla Sardegna con 67 e 27 comuni rispettivamente, troviamo l'Abruzzo che, nonostante i gravi problemi del territorio può vantare la buona performance di 11 comuni. Segnali incoraggianti anche dalla Sicilia (sette comuni) e dalla Calabria (quattro).

I capoluoghi di provincia
Tra le grandi città, non c'è alcuna performance degna di nota. Nessuna infatti ha superato la soglia stabilita per rientrare nella classifica virtuosa. Le città più popolose in classifica risultano essere Reggio Emilia con 166.678 abitanti e Salerno con 139.587, dove le politiche e le azioni messe in campo lo scorso anno hanno portato a risultati apprezzabili. Il Piemonte si attesta quale regione col maggior numero di capoluoghi ricicloni: Novara, Asti, Cuneo, Verbania e Biella. Al Centro invece ancora il deserto: nessun capoluogo ha superato l'obiettivo del 50% di raccolta differenziata.

La prevenzione
La nuova frontiera dei comuni ricicloni non è rappresentata solo dalla raccolta differenziata ma anche dalla prevenzione. Sono già 150 i comuni che hanno emesso un'ordinanza per vietare la distribuzione di sacchetti di plastica. A questi, si aggiungeranno prossimamente altre 250 località che hanno manifestato l'intenzione di metterli al bando. Legambiente ha inoltre deciso di lanciare una campagna per dire stop ai sacchetti di plastica, nel timore che il governo decida di prorogare ancora il permesso alla commercializzazione.

[ da La repubblica ]

Sperando che la situazione della raccolta differenziata migliori nel centro-sud,tenendo presente alcune zone virtuose del mezzogiorno,sono i Comuni a dover organizzare meglio la raccolta e possibilmente ad abbattere i costi della stessa,è frequente la denuncia dei costi aumentati a dismisura rispetto alla vecchia raccolta senza differenziare,diventa fastidioso dover dividere i rifiuti nelle case ed avere dei costi di servizio molto più cari.
Tenendo presente che dai rifiuti i consorzi atti allo smaltimento,hanno dagli stessi dei buoni introiti,e toccherà far ricadere tutto ciò al semplice cittadino,che dalla filiera lo si può considerare la sorgente.

&& S.I. &&

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