lunedì 5 luglio 2010

Firhall,il villaggio mostruosamente fantastico

Nella comunità scozzese è vietato avere dei figli per contratto,e chi ha nipoti al massimo può ospitarli per tre settimane.





Tanto verde, prati curati, un piccolo laghetto e una serie di casette una attaccata all'altra. Ecco Firhall, un bucolico paesino nelle Highlands scozzesi così perfetto da sembrare finto. In realtà, la ragione di tanta quiete e armonia è la totale assenza di bambini. Per strada, infatti, non ci sono ragazzini sullo skateboard nè in bicicletta. Un caso? No, una scelta. Questo villaggio ha deciso di "mettere al bando i più piccoli". E, come era prevedibile, ha attirato subito le critiche di molti. Chi vive qui deve rispettare alcune regole. Nessuno può tenere anatre, conigli, piccioni e api. E' consentito, però, avere un cane. Quindi, un amico a quattro zampe sì, un bambino no. Così, camminando per le vie del villaggio si incontrano solo adulti. Per acquistare una proprietà in questa zona, infatti, è necessario avere più di 45 anni. Inoltre, sul contratto di acquisto c'è una clausola in cui si dice chiaramente che è proibito vendere la casa a chi ha figli.

I più giovani possono mettere piede in questa "comunità di vecchi" , a patto che non si fermino per un periodo superiore alle tre settimane. L'agente immobiliare Lesley Ann Fraser ha detto alla Bbc che il particolare divieto è un incentivo alla vendita: «Le persone che risiedono qui non odiano i bambini, cercano solo un po' di pace». Molti dei cittadini hanno dei figli e dei nipoti, ma preferiscono "isolarsi". David Eccles, presidente di "Firhall Trust" è convinto che chi abita in questo villaggio ami i bimbi, ma che abbia semplicemente optato per un stile di vita diverso: «Consente di starsene in pace, che è quello che cercano gli anziani». Eden Guisley, presidente della "Firhall Residence Association", sostiene che la mancanza dei bambini non è l'unica ragione per cui le persone si avvicinano al posto: «Ciò che piace a chi compra un immobile è che ci sono delle regole da rispettare». E in effetti il regolamento non si discute: non più di tre adulti per casa, non è consentito stendere i panni all'aperto, è interdetto il parcheggio nel villaggio ai veicoli commerciali.

I residenti sembrano davvero andare matti per tutte queste norme da seguire. Jimmy Greig ha detto di non aver considerato così importante l'elemento "teenager": «Io e mia moglie abbiamo scelto di abitare a Firhall perchè ci piaceva la casa, il prezzo era conveniente ed è vicino all'aeroporto». Un'altra residente, Edwina Ellis, ha dichiarato di essersi innamorata dell'atmosfera : «Ci sono moltissimo uccelli e una natura favolosa. Si vedono gli scoiattoli tutti i giorni. E' un posto perfetto dove passare la vita». Qualcuno, però, ha ammesso di aver selezionato il paesino per il suo "fattore no-bimbi". «Eravamo stufi di una comunità in cui la gioventù è al centro dell'universo. E poi i ragazzini e il rumore vanno di pari passo. Possiamo stare seduti a bere un bicchiere di vino senza sentire le urla di chi passa la giornata giocando a calcio», ha detto David.

[ da La stampa ]

Non potrei mai vivere in questa condizione indotta,anche se può risultare una scelta dettata dai più svariati motivi,una piccola società,per quanto limitata non può fare a meno delle nuove generazioni,pensandoci bene,chi ha scelto di vivere in quell'area,si è sistemato in una riserva,magari pacifica e silenziosa,la classica atmosfera da "mulino bianco" senza bimbi,ma assolutamente mostruosa.

Anche da questi particolari si può riflettere,su quanto l'attuale società,sia per molti versi malata.

@ Dalida @

Nessun commento: