domenica 27 giugno 2010

Parigi e l'invasione delle auto elettriche




Tremila auto, alimentate solo elettricamente, stanno per invadere Parigi e cambiare il concetto di trasporto urbano. Un sogno «verde» che il sindaco Bertrand Delanoë aveva annunciato, nel 2008, al Salone dell’auto. Il politico aveva spiegato che prima della fine del suo mandato avrebbe lanciato un servizio di car sharing «ecologico». In molti avevano sorriso. Ma Delanoë, socialista e ultras delle politiche ecologiche, ama vincere le sfide. Basti guardare a quelle contro il traffico. Non effimeri slogan ma fatti. Il primo cittadino, nel 2007, tanto per intenderci, aveva ideato il servizio Velib. Ventimila biciclette, distribuite in 1.600 stazioni (una ogni 300 metri in centro) di noleggio automatico. Un successo enorme «copiato » da molte città come Londra e Milano. Forte di questa nuova sensibilità ecologica dei suoi concittadini ha pensato di replicare il progetto con le auto «verdi» chiamandolo Autolib.



I problemi dei veicoli elettrici erano tanti. Dalla mancanza di veri modelli di serie al costo elevato delle batterie. Senza dimenticare la scarsa autonomia e la mancanza di infrastrutture per la ricarica. Nel corso di questi ultimi anni, però, le Case automobilistiche e le politiche governative in favore dell’ambiente hanno fatto passi da gigante. Le auto ibride (propulsione sia termica che elettrica) sono diventate una realtà e le batterie agli ioni di litio hanno aumentato l’autonomia di percorrenza dei mezzi.

Così, lo scorso anno, al bando parigino hanno risposto sei consorzi. Poi, a marzo, in due sono stati scartati e i quattro rimasti in lizza (Ada, Bollorè, Veolia e Avis) stanno con il fiato sospeso perché, il primo luglio, ci sarà una riunione importante per stabilire il nome del vincitore. Dopo l’aggiudicazione, prevista nel giro di qualche mese, partiranno i lavori per le infrastrutture e nel 2011 tutto entrerà in funzione. Autolib avrà 3mila mezzi disponibili in mille punti della città di cui 300 in periferia. Senza nessun obbligo di riconsegna nello stesso punto in cui si è presa l’auto. Saranno utilizzabili 24 ore su 24, sette giorni alla settimana.

L’abbonamento mensile dovrebbe aggirarsi sui 15 euro e l’utilizzo del veicolo avrà una tariffa intorno ai 5 euro ogni mezz’ora. In molti pensano che siano troppi. Per questo motivo il sindaco ha commissionato un sondaggio che aveva come campione i parigini e gli abitanti di 80 comuni limitrofi. Ebbene, «quattro milioni di persone sono favorevoli all’iniziativa e 2,5 milioni intenderebbero utilizzare Autolib». Dati che confortano l’amministrazione pubblica perché l’investimento iniziale sarà notevole. È stato stimato che ogni colonnina di ricarica costerà 50 mila euro.

E in Europa? Boris Johnson, sindaco di Londra, ha già annunciato che copierà di nuovo il suo collega francese e vorrebbe superarlo trasformando la City in «capitale elettrica dell’Europa ». L’Italia non sta a guardare. La Mercedes ha stipulato un accordo con Enel per un progetto sperimentale che ha visto distribuire cento Smart elettriche fra Roma, Milano e Pisa. Il canone mensile è di 480 euro al mese e per ricaricarla, Enel applica una tariffa flat di 25 euro al mese. Anche Nissan-Renault, insieme alla multiutility A2A e con la benedizione del Comune di Milano, sperimenterà un servizio analogo che prevede l’installazione nel capoluogo lombardo 200 punti di ricarica e 70 a Brescia. Il canone d’affitto della vettura sarà di 500 euro al mese mentre i costi di ricarica delle batterie saranno di 25 euro. Il futuro è adesso.

[ da http://natura.forpassion.net ]

Inutile sottolineare che il futuro sarà elettrico misto a idrogeno,magari con altri progetti legati al mondo del biogas,l'era dei combustibili fossili non è al tramonto ma poco ci manca,sperando che non sia troppo tardi per l'ecosistema dell'ambiente che ci circonda,essendo per noi umani l'unica casa possibile questo pianeta.

@ Dalida @

2 commenti:

Talamasca ha detto...

Ma come, esiste un italiano in grado di sostenere costi del genere????
E' incredibilmente oneroso...la scusa è che si fa del bene ecologico, ma alla fine ci speculano sempre gli stessi. Ci manca solo che diventi obbligatoria e siamo fregati del tutto.
Ciao Dalida, ciao Ivo...

Ivo Serenthà ha detto...

Considerando la media delle retribuzioni italiane,effettivamente i costi per sfruttare l'elettric car sono elevati.
Il car sharing dev'essere visto come una possibilità per guidatori con poco chilometraggio,che si muovono nella city,e in questo modo non si devono accollare costi di acquisto vettura,assicurazione,bollo.

Abbattere i costi mi pare del tutto condivisibile.

Ciao Tal,

&& S.I. &&