mercoledì 23 giugno 2010

L'inno alla mignottocrazia "escort 25"





Misfatto | di Alessandro Ferrucci

Il cantore del porno c’è. È Casto…

"Tutto ora, tutto vero, tutto dentro, tutto in nero": in Escort 25 il manifesto delle "disposte a tutto"
Non è nei negozi. Le radio lo snobbano. E i discografici? Forse, un giorno. Eppure in Rete è già un cult. Si chiama Immanuel Casto, ha 26 anni, di giorno è art director, ma di notte è il cantore del “Porn Groove”. Vuol dire, tette, culo, gnocca, “69” messi in rima. Niente di nuovo per alcuni appassionati degli Skiantos e figli, ma la sua ultima canzone “Escort 25” ha registrato novantamila contatti, e i ragazzi cantano il ritornello che fa “tutto ora, tutto vero, tutto dentro, tutto intero…”. Evocative anche le altre hit: “Anal beat”, “Che bella la cappella”, “50 bocca/100 amore” e “Coiti nel buio”.

“Bè, il mio è progetto musicale che parte da anni – racconta Immanuel -, dove c’è sia una componente ludica, sia una sfera di ricerca artistica e di descrizione sociale”. Insomma, sulla scia del documentario “Videocracy” di Erik Gandini, anche lui cerca “di mettere in luce la nostra società interpretando uno stereotipo che poi si commenta da solo”. Quindi ragazze seminude pronte a ogni compromesso pur di arrivare e il sesso come unica merce di scambio.

Griffe, Costa Smeralda, Montecarlo, sale da gioco. Droga. “C’è molta attualità – continua il re del ‘Porn Groove‘ – anche se sarebbe stato molto semplice mettere dei riferimenti a persone, magari a Silvio Berlusconi e Fabrizio Corona, ma tutto si sarebbe esaurito in una parodia. In realtà volevo fare un affresco di un’epoca. Perché il pezzo non parla né di prostituzione, né di ricchezza, bensì di una sorta di aspirazione generazionale, al raggiungimento di uno status”.

Uno status promosso dal “ruolo ‘didattico’ della politica: è attraverso chi ci governa che arriva la legittimazione”. Bene. Comunque, ecco concerti, serate, inviti. E qualche inconveniente: “Che regali mi fanno i fans? Sono molto eterogenei, qualcuna mi tira il reggiseno sul palco, o gli slip. Ma una volta è andata peggio, molto peggio: in ‘Anal beat’ canto ‘non ti negherò il mio deretano, te lo consegnerò chiavi in mano’. Ebbene, a Perugia sono stato linciato da una serie di mazzi di chiavi con su scritto il ‘mio deretano’”.

Nessuna ferita permanente… “Se questo lavoro mi ha portato vantaggio con le donne? No! Ho una relazione stabile, non mi interessa. Forse era meglio non dirlo. Vabbè, oramai è andata”.

“Tutto ora, tutto vero, tutto dentro, tutto in nero…”.


Dal Fatto quotidiano online

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Meglio diffondere l’Italia d’oggi,se per alcuni potrà essere considerato uno spettacolo anche questa interpretazione,va bene ugualmente,chi al contrario ancora riesce a riflettere,potrà contribuire alla causa.

&& S.I. &&

4 commenti:

Bob Bulgarelli ha detto...

Difficile dire l'impatto che puotrà avere sui giovani questo tipo di messaggio, anche se palesemente di denucia. Rischia - con l'anticultura imperante di oggi - di essere travisato o non colto. Ecco, cogliere il messaggio: credo sia questo un lato da curare quando se ne vuole mandare uno. Riuscire a mandarlo a segno, semplificare l'approccio ad esso senza tradirlo. Può essere che questo sia adatto alle generazioni di oggi.

Ivo Serenthà ha detto...

In ogni caso non tocca mai censurare nulla,questa è in buona parte l'Italia d'oggi.

Buona giornata

Bob Bulgarelli ha detto...

Assolutamente d'accordo. La censura è sempre deleteria; fa gioco solo a chi vuole detenere il potere.
Ti faccio un O.T.
quando accedo al tuo blog, mi salta fuori una maschera di accesso ad un sito che richiede informazioni in modo non protetto: ammassi.it. Non sono riuscito a capire di che si tratta; ne sai nulla?
Una buonissima giornata anche a te.

Anonimo ha detto...

Questo mancava, di inno.
;) ...