giovedì 27 maggio 2010

Vivere e morire a Milano,giocando con la salute dei cittadini



La Lombardia è prima in Europa per ammalati di tumore

di Davide Milosa


In Lombardia si muore di smog e ci si ammala di tumore ai polmoni più che in tutte le altre regioni d’Europa. Nonostante questo la giunta Formigoni prima ha speso 6 milioni di euro per avere rapporti sull’inquinamento, per poi nascondere i risultati fino alle ultime elezioni (vinte). Il cortocircuito è avvenuto durante le ultime elezioni regionali che in Lombardia hanno laureato ancora governatore Roberto Formigoni, che veleggia verso i 16 anni di monocolore azzurro Fi-Pdl. Eppure la storia della sua rielezione (la quarta consecutiva) si incrocia con una brutta vicenda di documenti occultati e spreco di denaro pubblico. Nello specifico: il settimo rapporto sull’inquinamento in Lombardia redatto dal Joint research center (Jrc), il Centro di ricerca che fa capo alla direzione generale della Commissione europea. Si tratta di duecento pagine fitte di numeri e grafici che analizzano le emissioni di Pm10 inchiodando la Regione alle proprie responsabilità. Tra i molti dati, uno su tutti spicca in maniera allarmante.
“Abbattendo dell’80% le emissioni di Pm10 derivanti dalla cattiva combustione del legno e del 90% quelle di auto e camion, un ragazzo di 30 anni aumenterebbe la sua prospettiva di vita di 16 mesi”. E ancora: “Con questo abbattimento si eviterebbero fino a 7mila morti all’anno”. Di più: “Tra febbraio e marzo 2007, in 34 giorni di monitoraggio, i limiti di Pm10 a Milano sono stati superati 34 volte”.

Eppure lo scorso febbraio, in piena campagna elettorale, con il rapporto nel cassetto, Roberto Formigoni, citando i dati del Joint research center, annuncia che “la qualità dell’aria è migliorata grazie alle politiche messe in campo da Regione Lombardia”. Lo può dire. Tanto il dossier , che in realtà invita “Regione Lombardia a implementare velocemente le strategie antismog”, lui lo tiene nascosto. Nel 2005, anno in cui la Ue comunica le direttive sui limiti di inquinamento, fissando un tetto, in pochi mesi la Lombardia è già in zona multe con un record negativo di 152 superamenti delle soglie previste (nel 2006 saranno 149). Da qui la necessità , mai nascosta dalla Regione, di allacciare rapporti diretti con Bruxelles. Ruolo che spetterebbe al ministero dell’Ambiente. Invece, Formigoni (indagato dal dicembre scorso per l’inquinamento) assieme al suo entourage inizia un fine lavorio di lobby. Risultato : nel dicembre 2005 la Regione sigla un contratto con la Commissione europea e in particolare con il Jrc. Chiarissima l’ipotesi di lavoro: “Programma di ricerca finalizzato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico in regione”. Per questo il Pirellone sborsa 6 milioni di euro di denaro pubblico. L’accordo prevede rapporti semestrali dal 2006 al 2010. Un lavoro enorme articolato in quattro sezioni: “identificazione delle sorgenti dell’inquinamento”, “analisi delle opzioni tecnologiche per l’abbattimento dello smog”, “monitoraggio della qualità dell’aria”, “valutazione integrata”. Insomma, una sorta di bibbia a servizio delle politiche ambientali.

Ogni sei mesi, con precisione svizzera, il centro di ricerca consegna questi rapporti. Che fa la Regione? Semplicemente li prende e li mette nel cassetto. Nemmeno ci pensa a renderli pubblici, né tantomeno a condivederli con le altre amministrazioni. Comune e Provincia, infatti, non avranno mai il piacere di leggerli. Comincia così a delinearsi il motivo vero di quella onerosa convenzione: 6 milioni di euro sprecati inutilmente. Lo spiega nella sua petizione l’avvocato Anna Gerometta dell’associazione milanese Genitoriantismog. “Pare discutibile – si legge nel documento – la stipulazione di un contratto di collaborazione retribuito fra un ente (Regione Lombardia) e una direzione generale (Jrc) dell’organo comunitario”. Soprattutto alla luce del fatto che il non rispetto dei limiti sull’inquinamento “ha esposto Regione Lombardia alla procedura d’infrazione ai sensi dll’articolo 226 del Trattato Ue”. In sostanza: il controllato finanzia il suo controllore. Veniamo ora al famoso Settimo rapporto tenendo ben presente la data delle elezioni regionali (28-29 marzo). Il documento arriva in Regione il 30 ottobre 2009. A dirlo è Roland Schenkel direttore del Jrc. Ancora a marzo 2010 il rapporto si trova nel cassetto di Formigoni. Sollecitato dall’associazione Genitoriantismog il Jrc assicura che il 19 marzo il dossier sarà disponibile. Salvo, però, retificare: il report, infatti, può essere reso pubblico solo dopo il vaglio di Formigoni. La data dell’approvazione, guarda caso, viene fissata per il 26 marzo, a un giorno dalla chiusura delle liste, in modo che nulla trapeli prima del voto.



Non è facile trovare soluzioni e alternative al traffico,e soprattutto nel trovare tecnologie per il riscaldamento delle abitazioni,le quali sono responsabili a maggioranza delle micro particelle Pm10.
Detto ciò,e venire a sapere che la regione Lombardia ordina una costosa inchiesta sull'inquinamento regionale e visti i pessimi risultati li chiude in un cassetto,per far si di non allarmare la popolazione e soprattutto nel dover iniziare un cambiamento radicale del trasporto e dell'inquinamento legato al riscaldamento delle case,risulta ovviamente criminogeno.

Questa è la realtà emersa,e se va bene ai cittadini lombardi,va bene a tutti chiaramente!

&& S.I. &&

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