giovedì 1 aprile 2010
Ru486,la prima demagogia improponibile di Cota e Zaia
La dichiarazione di Cota,neo governatore del Piemonte
Continua dunque la polemica sull'uso della pillola abortiva, all'indomani delle dichiarazioni del neo governatore del Piemonte Roberto Cota, secondo cui era indispensabile che la pillola fosse somministrata in ospedale: «Sono per la difesa della vita e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero», aveva spiegato a "Mattino cinque". Sentendosi chiedere se le pillole che la Bresso aveva ordinato e che erano già arrivate in Piemonte sarebbero rimaste nei magazzini, lui aveva replicato: «Eh sì, per quanto potrò fare io sì».
La dichiarazione di Zaia,neo governatore del Veneto
MAI NEI NOSTRI OSPEDALI - Arriva dopo ma è ancora più deciso il «no» del nuovo presidente del Veneto, Luca Zaia: «Per quel che ci riguarda non daremo mai l'autorizzazione a poter acquistare e utilizzare questa pillola nei nostri ospedali» ha detto il governatore (ascolta l'audio). In una nota Zaia ha poi spiegato che la Regione «studierà le modalità per far valere un punto di vista nettamente contrario a uno strumento farmacologico che banalizza una procedura così delicata come l'aborto, che lascia sole le donne e che deresponsabilizza i più giovani. Non posso non considerare l'invito del Papa che stimola tutti noi a procedere secondo coscienza». Dal punto di vista dell'assistenza, conclude il presidente del Veneto, «anche l'Aifa prescrive una somministrazione della pillola abortiva in ambienti e modalità protette, segno inequivocabile che si chiede a tutti di operare in questa materia con grande prudenza».
La risposta del direttore del S.Anna,l'ospedale torinese dove viene somministrata la pillola abortiva.
Oggi il commento del direttore generale dell’ospedale Sant’Anna di Torino, Walter Arossa: «Faremo tutto secondo la legge, ma tenere chiuse le scatole della pillola in magazzino mi sembra proprio impossibile. Una donna che sa che il farmaco è regolarmente registrato e viene ad informarsi in ospedale e a chiedere di abortire con la Ru486 non può andarsene a casa con un rifiuto. Potrebbe rivolgersi al magistrato e chiedere che i suoi diritti siano rispettati».
La risposta dell'onorevole Turco
"Gli esponenti della destra danno prova di essere rozzamente muscolari, violenti ma, soprattutto, ignoranti. Non possono bloccare l'uso di un farmaco che e' stato autorizzato, dopo un'istruttoria di 4 anni, dall'Enea a livello europeo, dall'Aifa a livello nazionale e inserito nel nostro prontuario farmaceutico". Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, replicando ai neo-governatori Cota e Zaia sullo stop alla Ru486.
[ dichiarazioni inserite su questo blog tramite ricerca google ]
La difficile e drammatica legge sull'aborto è presente in Italia dagli anni 80,si è voluto inserire una legge per evitare le migliaia di aborti clandestini cha macellavano un numero considerevole di donne,dall'inizio delle attività in tal senso negli ospedali italiani,la percentuale di donne che si rivolgono all'aborto terapeutico è notevolmente diminuito,fortunatamente la cultura dei metodi contraccettivi si è diffusa per evitare il dramma.
Da quando è apparsa la pillola ru486 gli ambienti ecclesiastici e la politica cattolica di riferimento si sta accanendo contro questa possibilità,poichè chi ha queste idee ritiene che la donna se sceglie di abortire deve pagare sulla propria carne,mentre la soluzione più facile renderebbe troppo comoda la decisione.
E' del tutto normale che i neo governatori del Piemonte e del Veneto cavalchino l'onda,hanno avuto da tali ambienti l'appoggio elettorale,le prese di posizione di oggi non sono nient'altro che un pegno da pagare,peccato che i loro intendimenti non siano possibili,vabbè che siano leghisti,ormai sono nel delirio d'onnipotenza,ma non possono andare contro la legge ormai sancita.
[dall'inserto satirico ]
&& S.I. &&
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento