sabato 3 aprile 2010

Massimo Fini,la sua replica alle accuse di misoginia



Ho scritto che le donne “sono una razza nemica”. Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello” avrebbe capito che, al contrario, considero la donna, meglio: la femmina, molto più vitale del maschio. È lei, che procrea, la protagonista del gran gioco della vita (quello reale, non quello virtuale) mentre il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte (“La donna è orgiastica, baccante, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale”). La donna è la vita, l’uomo è la legge, la regola, il rigore, la morte (il contrasto tra Antigone e Creonte in Sofocle). Non a caso nella tradizione kabbalistica, e peraltro anche in Platone, quando l’Essere primigenio, dopo la caduta, si scinde in due la Donna viene definita “la Vita” o “la Vivente” mentre l’Uomo è colui che “è escluso dall’Albero della Vita”. È per riempire questo vuoto, per sopperire a questa impotenza procreativa (“l’invidia del pene” è una sciocchezza freudiana), che l’uomo si è inventato di tutto, la letteratura, la filosofia, la scienza, il diritto, il gioco regolato e il gioco di tutti i giochi, la guerra, che però oggi ha perso quasi tutto il suo fascino perché affidata alle macchine e anche perché in campo han voluto entrare pure le stronzette che pretendono di fare i soldati e vogliono fare, con i loro foularini, le corrispondenti di guerra (Ma state a casa, cretine, a fare figli. L’interesse della donna per la guerra è una perversione degli istinti. La donna, che dà la vita, non ha mai amato questo gioco di morte, tipicamente maschile. Ma ormai così è: le più assatanate guerrafondaie di questi ultimi anni sono state la Albright, Emma Bonino e quella pseudodonna e pseudonera di Condoleezza Rice). Della vitalità della donna fa parte anche la sua curiosità. Che può avere conseguenze catastrofiche. Ma è mai possibile che con tutte le mele che c’erano lei sia andata a mangiare proprio quella che Domineiddio aveva proibito? (da lì sono cominciati tutti i nostri guai, porca Eva). Comunque sia è vero che da quando si sono “liberate” si sono appiattite sul maschile, diventandone una parodia, e insieme alla femminilità hanno perso anche il loro fiore più falso e più bello, il pudore, per il quale valeva la pena, appunto, di corteggiarle. Han perso la sapienza delle loro nonne alle quali bastava far intravedere la caviglia. Rivestitevi, sciocchine. All’uomo non interessa la vostra nudità, ma scartocciare, lentamente, la colorata e inquietante caramella anche se, alla fine, c’è sempre la solita, deludente, cosa. In quanto a Lisistrata, cara Truzzi, il suo sciopero del sesso fallì completamente. Perché le spose dei guerrieri continuarono a fare i consueti lavori di casa. Essere accuditi senza nemmeno avere l’obbligo di scoparle: l’Eden ritrovato. Inoltre ogni maschio bennato di fronte alla scelta fra la donna e la guerra non ha dubbi: sceglie la guerra (e persino il calcio, che ne è una metafora). La lettrice Roberta Pesole mi confonde con quei nove milioni di uomini che, dice, vanno a puttane. Posso rassicurarla, nel mio “Di(zion)ario erotico-Manuale contro la donna a favore della femmina” ho scritto “pagare una donna per fare l’amore, c’è qualcosa di più insensato? Ma come, io faccio la fatica di scoparti e ti devo pure pagare? Ma siamo diventati matti?”. Infine nella mia vita ho conosciuto molte donne intelligenti, ironiche e anche autoironiche. Ma nessuna che non fosse permalosa. Come la valanga di insulti che mi è stata rovesciata addosso dimostra.

Il primo articolo che ha fatto inviperire molte lettrici

Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni. Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili. Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima. Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.


Il suo personale blog se volete replicare

Clik blog Massimo Fini

Anche se parrebbe che l'unico modo per contattare il giornalista-scrittore sia questo indirizzo

segreteria@massimofini.it



Senza dubbio nel secondo articolo Massimo Fini spiega meglio il suo personale punto di vista verso le donne,se il primo effettivamente i toni e i concetti parevano crudi,e diciamolo tendente all'offesa,in questa replica seppur non condivida personalmente gran parte dell'articolo,lo giudico minimamente accettabile con delle stronzate da urla e fischi.

Non commento la prima parte della replica,la cultura di Fini è incommensurabile rispetto alla mia,alquanto deficitaria,ma prendersela con le "donne soldato",le quali intraprendono la scelta professionale delle inviate speciali nelle zone difficili del pianeta,mi pare oltre che ingiusto anche offensivo per chi interpreta questa professione-missione,e la memoria delle donne come Ilaria Alpi e Mariagrazia Cutuli,morte sul campo per informare tutti noi dei disastri dei popoli in questione,viene automaticamente oltraggiata.
Per quanto non abbia mai condiviso la politica di Condoleezza Rice,definirla pseudo donna e pseudo nera,è un altro inciampo imbarazzante.
Lasciando perdere il fattore delle tette e culi al vento ormai la base del piccolo schermo e non solo,poichè le interpreti sono le attrici che si avviliscono in questo gioco senza senso,il tutto però determinato dai maschietti,i quali per uno spacco o una scollatura diventano dei pupazzi davvero imbarazzanti,determinando l'apoteosi del business.
Su un unico punto condivido Fini,un pò pochino,meglio che niente però,l'andare a puttane è mortificante per chi paga la prestazione,al contrario la professionista fa unicamente il suo onesto lavoro,è da questa situazione che da sempre reputo la donna più forte dell'uomo,più altre mille sfaccettature decisamente più importanti.

Mi pare in definitiva,che Massimo dovesse assolutamente una replica,ma si stia attaccando ai vetri su delle riflessioni che rovinano in buona parte la bontà e la genuinità del personaggio.

Approfitto per ricordare Ilaria Alpi e Mariagrazia Cutuli





&& S.I. &&

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Massimo sei un grande, finalmente un po di verità in mezzo a tante paturgne prive di senso.

Ivo Serenthà ha detto...

La sua verità,un particolare non da poco!!

Anonimo ha detto...

La donna è una razza nemica perché nemica di tutti i "non simili"; è quindi (strategicamente)amica delle donne e nemica degli uomini.
Ritenendosi oppressa nei secoli, è amica (strategicamente) di quelli che individua come deboli ed oppressi.
Il problema nasce quando l'oppresso è anche un uomo; in questo caso prevale l'odio di genere e non la solidrietà, infatti, nessuna donna protesta di fronte alle chiare ingiustizie nelle separazioni, dove, in barba ad ogni principio di parità, la si privilegia lasciandole quasi sempre i figli e, con essi gli affetti; la casa coniugale ed il mantenimento indiretto dei figli.I padri possono andare tranquillamente alla caritas e sprofondare in depressione.2000 i padri separati suicidi ogni anno nella U.E. : TUTTO BENE! quanti lo sapevate?
80% delle denuncie di maltrattamenti in fase di separazione FALSE E STRUMENTALI (fonte Procura della repubblica)
in quanti lo sapevate? non lo sanno neppure le donne di IDV che vogliono promuovere una legge per impedire l'affidamento condiviso "qualora vi sia una denuncia di maltrattamenti" e, fino al terzo grado di giudizio!
Una donna commette numerose violenze sessuali sul figlio di sei anni col vibratore (notizia di pochi giorni), che accade?
Lei a piede libero, il figlio tolto all'ottimo padre che si prende cura anche di un altro figlio minore,e viene rinchiuso.
Fosse stato il padre a commetteregli abusi sarebbe finito in galera in cinque minuti e il figlio sarebbe rimasto con la madre.
Ecco perché la donna è una razza nemica dell'uomo, perché di fronte a queste ed altre clamorose ingiustizie, TACE, anzi CI SGUAZZA.
Prlano per lei i mass media e, applicano le leggi i maschi pentiti e le loro "consorelle", ma hanno tutti un solo occhio..... .
ISTAT e indagine sulla violenza verso le donne: 7 milioni di donne violentate; tra esse (non lo si dice) risultano "vittime di violenza)tutte quelle criticate per la pasta scotta; per un invito a spendere meno;per una critica all'acconciatura.Nessuno indaga come vengono fuori 7 milioni di donne vittime di violenza, non è "politically correct" anzi, può stroncare una carriera.
W le donne; W l'Italia

Ivo Serenthà ha detto...

Nessuno può smentire che nel caso di separazione la donna sia assolutamente avvantaggiata,e l'uomo in molti casi ne esce davvero con le ossa rotte,ma nel caso di prole mi pare sia assolutamente ragionevole che i figli vengano affidati alla madre,semmai si potrebbe ragionare sugli emonumenti da versare ogni mese dai padri.

Ma in moltissimi altri campi e in altre situazioni,le donne sono indubbiamente svantaggiate,sul lavoro ad esempio,a parità di qualifica lo stipendio è più basso rispetto all'uomo,in caso di maternità l'eventuale carriera viene stroncata,e in taluni casi perdono il posto di lavoro.

Mi risulta come attaccarsi sugli specchi,non dare atto che la violenza sulle donne,stupri e omicidi siano determinati da futili motivi,foss'anche così,ma non lo è,motivi passionali in primis,poichè in definitiva la donna è considerata diffusamente proprietà dell'omo...la statistica non è un opinione,per botte,rapporti sessuali estorti e omicidi.

Nella società occidentale la donna è evidentemente fortunata,rispetto al resto del globo,dove è considerata un oggetto da lavoro e da procreazione,ciò non giustifica che sia diventata in credito di misoginia sparsa,forse sarebbe meglio riflettere di più con la testa e non con un testosterone diventato impazzito per mancanza di dominio.

W le donne sicuramente,un pò meno W l'Italia,un tantinello ancorata ad un maschilismo ormai demodè.

vins ha detto...

X IVO
Maurizio,un papà, aveva 40 anni.
6 Aprile 2010
Due giorni fà eravamo insieme a Galatina,mi faceva ascoltare le telefonate fatte al figlio...un figlio che gli hanno tolto e non riusciva a vedere da ol tre 2 anni...Maurizio piangeva...Maurizio abbassava gli occhi mentre ascoltavamo la voce registrata del suo piccolo.....
Questa mattina alle 8:30 Maurizio non ha retto più...ha avuto un infarto ed è morto.

Ecco il Suo testosterone è tutto qui! si vergogni col Suo tentativo di banalizzare e ridicolizzare.

vins ha detto...

"Odio quelle donne insensibili a queste ingiustizie e omicidi.Non leggo mai la loro indignazione.

Maurizio, un papà, ucciso da questo sistema a Galatina, aveva 40 anni."

Dalla separazione coniugale "non ti amo più te ne devi andare"
inizia 3 anni fa, il calvario di Maurizio Colaci, un papà di
Galatina (Lecce). Maurizio viene cacciato dalla casa di sua
proprietà ma quel che per lui è peggio, viene allontanato dal
figlioletto che oggi ha 6 anni.

Tribunali e Servizi Sociali negano a Maurizio di vedere il
figlio.
Una miriade di false accuse strumentali esasperano Maurizio in
vari procedimenti penali ancora oggi in corso. Non vi è giorno
che non giunge a Maurizio una notifica di una denuncia. Cercano
di far passare Maurizio per pazzo,violento,aggressivo. Una
visita psichiatrica richiesta dal Tribunale di Lecce certifica
che Maurizio è una persona normale, equilibrata e che tutti i
problemi sono il figlio che gli hanno tolto.

Maurizio è disoccupato, non ha reddito ma il Giudice della
separazione stabilisce in ogni caso che deve versare un assegno
di mantenimento di 300 euro. Maurizio non ha reddito e così,
scatta l'ennesima denuncia contro di lui perchè non versa
l'assegno di mantenimento. Il Giudice Civile, decide allora di
mettere sotto sequestro l'auto e la casa di Maurizio Maurizio
chiede ai Tribunali ed ai Servizi Sociali" lasciatemi vedere mio
figlio è l'unica cosa che ho". Maurizio lo chiede
insistentemente, lasciatemi vedere mio figlio ma nulla e
allora... Maurizio si presenta davanti alla scuola del figlio,
lo prende in braccio, lo comincia a baciare... la moglie
comincia ad urlare, interviene la polizia,Maurizio viene
arrestato.

"Odio quelle donne insensibili a queste ingiustizie e omicidi.Non leggo mai la loro indignazione."

Ivo Serenthà ha detto...

Le tragedie non le commento e non le porterei in evidenza soprattutto nel farne una bandiera.

Di casi specifici potremo farne un lunghissimo elenco,che non porterebbero a nulla,la partigianeria almeno su questo fronte lasciamola fuori.

vins ha detto...

Maurizio era
un papà, voleva solo fare il papà, voleva solo avere tra le sue
braccia il suo piccolo Angelo, così come il papà lo chiamava. E
mentre Maurizio era sul letto di morte a casa della sua anziana
madre 80enne, giungeva il messo comunale che doveva sequestrare
l'auto a Maurizio.

Le decine di suicidi annuali di padri separati in Italia; le migliaia annuali in occidente; le centinaia di morti annuali sul lavoro, così come i SETTE MILIONI di donne vittime di violenza maschile perché gli è stato detto che non sanno cucinare,SONO TUTTI fatti di singoli "casi specifici"
di cui farne non una (come vorrebbe far intendere), ma migliaia di bandiere.

Ivo Serenthà ha detto...

Continuare a mettere in evidenza il povero papà che si suicida per delle difficoltà tangibili,è una realtà incontrovertibile,ma non si può criticare su questo tasto ed evitare le indubbie difficoltà della donna in moltissime situazioni,su cui ho già commentato,e siamo nella parte del pianeta dove sono più fortunate,s'immagini lei cosa vuol dire vivere per le stesse in 3/4 del pianeta.

In ultima analisi nella parte occidentale dove viviamo,far passare il concetto che siamo noi ometti succubi delle donne,mi pare davvero una bestialità,ma evidentemente ne potremo scrivere ancora,ma le nostre posizioni non si smuovono.

Cerchi di vivere in pace,e si auguri di nascere ancora uomo,nel caso dovesse trascorrere un'altra vita.

vins ha detto...

Quando si discuterà della condizione della donna nel mondo e qualora decidessi di intervenire, farei i miei distinguo; per ora guardo il massacro degli uomini italiani ed europei miei concittadini.

Il mio primo figlio è femmina e, dato i tempi che corrono, mi auguravo che lo fosse anche il secondo; purtroppo è maschio e di lui mi preoccupo non poco.

E' vero, io e Lei siamo su due posizioni inconciliabili.
Anche io penso che qualcuno scrive delle bestialità, ma, sentenziarlo
è da presuntuosi, detentori della verità indiscutibile.

vins ha detto...

--Se volesse approfondire le Sue conoscenze su qualche realtà dei paesi del terzo mondo, e, scoprire come indagini di agenzie nternazionali (a protezione delle donne) indicano che lì gli aguzzini delle ragazze sono per la maggior parte donne (a parte i reati sessuali;

--se vuole rimanere nel mondo "civilizzato" ma, dove la violenza si studia a 360° e, scoprire che
negli Stati Uniti la più violenta è lei" (indagine del "Centro Nazionale di prevenzione delle violenze");

--Se si fida solo dell'ONU allora non dimentichi che L'ONU ci dice:
Il 60% dei condannati per sfruttamento sessuale sono donne!

Per i link di verifica veda pure:
http://violenza-donne.blogspot.com/2006/01/indice-articoli-di-approfondimento.html

Potrei continuare, ma rischierei di passare per una persona che vuole sostenere tesi "bestiali", allora glielo dico chiaro, personalmente e, (al contrario del vostro "politically correct") sostengo che:
TRA LUI E LEI SCEGLIERE NON SAPREI;
cosa "non conveniente" da sostenere, pena il linciaggio.

Ivo Serenthà ha detto...

Fortunatamente le guerre di tutti i tempi che hanno mietuto milioni di morti sono state determinate dagli uomini,poichè se fosse stato il contrario ci troveremmo davanti ad un fenomeno assolutamente agghiacciante,non ci rimarrebbe di interpretare l'inevitabile sterminio della specie,quindi la fine del genere umano.

Se lei si sente schiacciato dal potere delle donne,confutato da statistiche che determineranno la nuova caccia alle streghe,inizi ad organizzare il movimento.

Spero per la sua possibile ritrovata serenità,di poter ritornare un giorno alla completa schiavizzazione del mondo femminile,solo in questo modo le medesime potranno essere finalmente controllabili.

Non mi chieda di aderire però,sono un tantinello masochista,cosa ci vuol fare...

vins ha detto...

Magari non è colpa Sua, ma temo che Lei del mio pensiero non abbia capito molto; veda, io vorrei soltanto LA PARITA', ma quella vera, non quella "quando fa comodo".
Per farle un esempio, il mio ministro delle Pari Opportunità, sarebbe un ministro che quando mette un numero di telefono (1522) a disposizione delle vittime di violenza, accetta denunce sia da donne che da uomini, e non SOLO DA DONNE.
http://www.youtube.com/watch?v=sDc5CqPlp4Q

Il mio ministro delle Pari Opportunità promuove una indagine
a 360° sulle violenze domestiche e, non indaga solo sulle violenze degli uomini sulle donne.(forse per non avere brutte sorprese)

-La mia parità è vedere una donna condannata penalmente perché ha guardato troppo a lungo un uomo (senza parlargli-senza toccarlo-senza fare cenni)

-La mia parità è vedere nelle separazioni (eventualmente, dopo lo svezzamento) la casa assegnata ai figli, con i genitori che vi si alternano tot mesi 4? 8?
(salvo diversi accordi tra le parti);LA MIA PARITA' E' VEDERE DONNE E "UOMINI PENTITI" LOTTARE PER QUESTE EGUAGLIANZE, MA NON LI VEDO LOTTARE, COME MAI?

-La mia parità, bene chiarirlo è la condivisione di tutti i compiti
domestici nel matrimonio.


Per quanto riguarda "guerre e generi", Lei, da persona colta sa che quando a capo dei popoli ci sono state donne,le guerre le hanno fatte con pari disinvoltura.

f.to
vins
uno che in casa ha sempre fatto minimo la sua parte.

Ivo Serenthà ha detto...

Siamo in due ad aver interpretato la conduzione familiare,nella piena responsabilità dei diritti e doveri,ma creda,siamo discretamente una minoranza.

Lo ritengo un consiglio per l'attuale Ministro delle pari opportunità,ovvero aprire il numero verde per qualsiasi violenza a prescindere dei rispettivi sessi,esiste il numero azzurro per i minori,che sia aperto per alcune storie di palese violenza del gentil sesso,anche se sono dell'idea che dovrebbero essere davvero una minoranza.
Di ometti così deboli,da dover sopportare in modo così estremo le eventuali aguzzine,potrei scommettere su una percentuale irrisoria,a meno che non serva più che altro per farsi passare vittime,ne ho una lunga lista tra le conoscenze della mia vita,ormai non più giovanile!
Direi che non esiste il confine netto,tra santi e diavoli,sicuramente esiste un buon mix,ma da che parte pendano i soprusi,anche estremi,non amo le statistiche,ma le cronache sono abbastanza uni direzionali.

Si possono migliorare senza dubbio le piaghe e la drammaticità delle separazioni,ma quando subentrano problemi conflittuali,la maggioranza mi pare,è davvero difficile trovare la quadra,la legislazione pende verso la donna,soprattutto per poter proteggere meglio i minori,il disinteresse maschile in questi casi è abbastanza diffuso,con molti distinguo sia ben chiaro.

Lei accenna anche al potere femminile,e nel momento si sia presentato,le stesse non si siano distinte nei comportamenti,ma quando si è al potere si balla,altrimenti si soccombe,gli interessi dei vari stati sono ben più importanti della figura del premier o della governatrice.

Anche se i più sanguinari,i pazzi criminali che si sono contraddistinti per crudeltà e violenza sono tutti da una parte.
Il senso materno delle donne,seppur in crisi nella nostra società,non permette secondo me,la violenza fine a se stessa e per l'onnipotenza del proprio "Io".

vins ha detto...

"esiste il numero azzurro per i minori,che sia aperto per alcune storie di palese violenza del gentil sesso,anche se sono dell'idea che dovrebbero essere davvero una minoranza."

I dati di ufficiali di "telefono azzurro" dicono che le "palesi violenze del gentil sesso" non sono una minoranza, bensì la maggioranza v.
http://www.adiantum.it/bin/file/Telefono%20Azzurro%20-%20n_114%20sintesi%202006-2007.pdf

Veda, Lei, da persona intelligente concorderà che riguardo a sopra, il risvolto estremamente interessante è:
Come si spiega il fatto che Lei si era fatto l'idea "le violenze da parte del gentil sesso dovrebbero essere davvero una minoranza"?
Potrebbe essere legittimo il dubbio che ciò sia dipeso da una informazione sui mass media sbilanciata e dalla mancanza di indagini serie in materia?

“Direi che non esiste il confine netto,tra santi e diavoli,sicuramente esiste un buon mix,ma da che parte pendano i soprusi,anche estremi,non amo le statistiche,ma le cronache sono abbastanza uni direzionali.”
Il mio pensiero è che riguardo alle violenze fisiche c’è una prevalenza di quelle maschili, con un rapporto approssimativo di 4/1 o 5/1, ma sarebbe ingiusto, STRUMENTALE e pateticamente riduttivo limitare il discorso alle violenze fisiche. Il mio amico di Taranto sbattuto in galera da innocente per abusi sulla figlia (denunciati dalla moglie, perché scoperta ad avere tre amanti in contemporanea) e, ammanettato da un funzionario che usciva di notte con la moglie stessa, avrebbe preferito mille volte una sonora padellata in testa (violenza fisica) al mese di carcere da “pedofilo” e al doversi difendere da tale accusa (per fortuna ci ha pensato la figlia a scagionarlo).
Perché, si parla sempre di violenze “fisiche” e non delle altre “non fisiche” sicuramente peggiori? sarà forse perché per le altre violenze il rapporto 4/1 - 5/1 diventerebbe 1/1 o addirittura potrebbe invertirsi? oppure perché mandare qualcuno in galera con false accuse; far crescere come proprio un figlio avuto con altri di nascosto; denunciare maltrattamenti inesistenti (denunce strumentali per l’80%- fonte procura) per avere i figli nelle separazioni; sottrarre un figlio e portarselo all’estero (70% fatto da donne) non sono violenze altrettanto distruttive di un deprecabilissimo schiaffo o calcio?

Ma io Le chiedo di rispondermi principalmente su questo:
-E’ stata solo una “leggerezza” del Ministero Pari Opportunità l’aver fatto passare per mesi (in verità ancora oggi) il messaggio che 7 milioni di donne sono vittime di violenza domestica, quando tra esse si sono incluse quelle alle quali viene rivolta qualche critica per come cucinano; per quanto spendono; perché il marito non nota la loro nuova acconciatura; per una critica su come vestono?
-E’ solo una leggerezza far passare sui media il messaggio completamente falso che l’uomo/partner è la prima causa di morte per le donne? (http://violenza-donne.blogspot.com/2009/03/ne-uccide-piu-lamore-che-il-tumore.html)

Non è forse evidente che tali campagne bugiarde finiscono col puntare il dito verso l’intero genere maschile e creano il clima giusto per un “dagli addosso a quelle belve”, con risultati che arrivano fino in Cassazione?

Ivo Serenthà ha detto...

Ho cliccato sul suo blog,non metto in dubbio le notizie che ha inserito,posso commentare che non sono,solo più delle eccezioni le violenze delle donne in ogni senso,penso però che un blog al contrario,per le famose pari opportunità,ci vorrebbero degli assistenti nel seguire e pubblicare le violenze.

Sulle specifiche domande segnalate.

Non saranno numericante esatte le violenze denunciate dal Ministro,è grottesco sommare acconciature e tegami vari,ma lo ammette anche lei che il rapporto è chiaramente sbilanciato verso le violenze interpretate dagli uomini.
Annunciare che le donne muoiono di più per violenze familiari rispetto alle malattie tumorali,è secondo me una pessima provocazione,non ci vogliono statistiche per stabilire che sia una menzogna.

Che vi siano palesi responsabilità del mondo femminile nell'esagerare il fenomeno,è indubbio,e nel fare un esempio per come vedo la situazione,un caso di stupro,o meglio dire,pesanti violenze di una donna verso l'uomo,risulterebbe come leggere che un cane viene morso dal genere umano.

Non penso davvero che ci sia una guerra in corso tra i rispettivi sessi,senza dubbio delle crisi di vario genere,ma non è una società facile quella dei nostri tempi,l'homo padrone,padre e marito di qualche decennio fa,è un ricordo,fortunatamente alle spalle aggiungo io,in quel magnifico mondo da "mulino bianco" tutto rimaneva nascosto e soffocato,il dittatore poteva permettersi qualsiasi cosa,dal delitto d'onore,all'abuso dei propri figli,senza il minimo rischio di pagare dazio,senza fare di tutta un'erba,un fascio,chiaramente,ma le pratiche descritte erano assolutamente diffuse.

Mi pare di aver sviscerato sufficientemente l'argomento,se non vi saranno ulteriori novità,mi pare alquanto difficile,teniamoci le nostre rispettive idee.

vins ha detto...

il blog

http://violenza-donne.blogspot.com/

di cui apprezzo gli articoli di approfondimento (sempre con le fonti autorevoli citate) non è il mio blog; grazie per il dono.

Anonimo ha detto...

Ciao
Sono filosoficamente d'accordo con Massimo Fini.
Non condivido l'approccio di IVO, ma mi sento ri ringraziarlo perchè ha pubblicato questo articolo su questo bello spazio

Fernando

Ivo Serenthà ha detto...

Prego,Fernando,a prescindere dalle proprie idee.

Grazie per la bella impressione dimostrata dal blog.

&& S.I. &&