mercoledì 7 aprile 2010

Le polemiche di "libero" sugli abbonamenti del Fatto quotidiano


Denunciano la pagliuzza negli occhi degli altri,nascondendo la trave che hanno conficcata nei loro lobi


Una tipica prima pagina della testata aiutata con i fondi statali elargiti da tutti noi



Ebbene sì, Libero ci ha colti sul Fatto, anzi sul Misfatto. Il Fatto beneficia di una riduzione sulle tariffe per la spedizione del giornale sugli abbonati postali che sono meno di 10mila. Viceversa sugli abbonati online che ricevono l’edizione in pdf paghiamo un’Iva del 20% rispetto a meno del 4% che viene applicato alle vendite in edicola e agli abbondamenti postali. Il giornalista di Libero sa certamente che quello che lo scandalizza è un giroconto: le poste operano in monopolio ed applicano le tariffe più alte d’Europa prestando il peggior servizio d’Europa e lo stato restituisce alle stesse Poste il 50% delle tariffe applicate. Questo monopolio dovrebbe cessare il 31-12-2010. Siamo certi di poter ottenere sul libero mercato un prezzo ed un servizio molto migliore di quello pur agevolato ora concesso dalle Poste.

La scritta "non riceve alcun finanziamento pubblico" posta sotto la nostra testata risponde al vero e viene messa in evidenza per assicurare ai lettori la più piena autonomia e indipendenza di questo giornale dai cosiddetti poteri forti includendo in questa categoria anche i partiti politici. Entro due mesi la nostra società presenterà la propria dichiarazione dei redditi relativi al 2009. Ne invieremo copia a Libero (giornale ben foraggiato di fondi pubblici attraverso il Partito Monarchico) che potrà verificare il rapporto dare-avere tra il Fatto spa e lo Stato.

L'ulteriore riflessione sulle polemiche del giornale Libero

Il giornale delle cliniche private di Roma e provincia (Libero, per chi non lo sapesse) dedica al Fatto un garbato titolo Sciacalli sull’Aquila accusandoci di "demolire la ricostruzione con bugie e dati falsi". Replicare a chi si becca circa sette milioni e ottocentomila euro l’anno (dati 2007) di soldi pubblici, cioè nostri e vostri, e poi ci fa la morale perché beneficiamo, come tutti, di una riduzione sulle tariffe postali, è sempre divertente. Diventa spassoso quando l’organo che fu già del partito monarchico che gli veicolava i cospicui fondi statali (cosa non si fa pe’ campà) scrive l’articolo sbagliato nel giorno sbagliato. Se i giornalisti della Real Casa avessero pazientato un giorno (forse) avrebbero potuto prendere nota di alcuni particolari che, diciamo così, stridono con lo struggente titolone dedicato all’"orgoglio" del premier, e cioè: "Vogliono infangare un grande lavoro" (viva il Re).

di Antonio Padellaro



Guardano la pagliuzza negli occhi degli altri evitando le travi che hanno conficcate nei lobi,sia per il finanziamento pubblico di cui godono e l'assoluta partigianeria al messia,penso che saranno di parte anche sull'oroscopo,ammesso che ce l'abbiano.

Questi attacchi sono giusti,la cosiddetta pagliuzza andava segnalata,anche se si tratta d'una agevolazione quasi irrisoria,trattandosi di 10mila abbonati,ma è un ulteriore segnale che marcano stretto,dare fastidio è una goduria incommensurabile,anche perchè il Fatto quotidiano viene visto come un giornale marziano da chi ha la libertà di abbaiare a senso unico...

&& S.I. &&

Nessun commento: