martedì 13 aprile 2010

La politica delle fazioni sulla pelle dei volontari di Emergency,di Massimo Gramellini



I nomi dei volontari da sinistra verso destra

Matteo Pagani Gauzzugli Bonaiuti, nato a Roma il 12 novembre 1981. Dal novembre 2009 collabora con Emergency in qualità di responsabile logistico amministrativo dell'ospedale Laskhar Gha.

Marco Garatti, chirurgo, nato a Brescia il 16 aprile 1961. Dal 1999 collabora con Emergency e dal 2009 ad oggi ricopre il ruolo di coordinatore di progetto.

Matteo Dell'Aira, infermiere, nato a Milano l'1 settembre 1969. Dal 2000 lavora con Emergency e dal febbraio 2010 è responsabile medico del centro di Laskhar Gha.

Di Massimo Gramellini

Pensate al presidente americano più ideologico degli ultimi tempi, il repubblicano Bush. Bene, nemmeno lui si è mai vantato di aver salvato dei democratici, ma sempre e soltanto degli americani. Da dove nasce questo bisogno tutto italiano di catalogare le persone in base alle appartenenze ideologiche? Destri-sinistri, rossi-neri, guelfi-ghibellini. Il nostro eterno bipolarismo da bar sport, incomprensibile al di là di Chiasso. Incomprensibile e drammaticamente provinciale. Sintomo di un Paese appeso al suo stesso ombelico, che osserva il mondo dal pertugio dei propri interessi di bottega e riduce i drammi planetari alle dimensioni del cortile di casa.

Se il riferimento continuo agli anni di piombo testimonia l’immaturità di una classe dirigente che non riesce a scrostarsi di dosso i fantasmi giovanili, l’atteggiamento che La Russa e in parte Frattini hanno tenuto nei confronti della vicenda di Emergency testimonia ancora una volta l’assenza di uno spirito nazionale autentico e condiviso. Di fronte a una crisi, la reazione istintiva è stata di schierarsi dalla parte delle proprie alleanze (il governo afghano) e non dei propri connazionali. Anche la sinistra, sia chiaro, tende a comportarsi alla stessa maniera. Ricordiamo ancora i commenti salaci con cui fu accolto in certi ambienti il sacrificio di Quattrocchi - il «body guard» rapito e ucciso in Iraq - considerato un fascista e un mercenario immeritevole di pubblici onori. A sei anni dalla morte, oggi Quattrocchi sarà commemorato nella sua Genova, ma il Comune guidato dal Pd ha preteso di far pagare l’affitto della sala.

Mai come in questo campo c’è una sintonia assoluta fra la Casta e il Paese reale. Tranne un mese ogni quattro anni, durante i campionati del mondo di calcio (e a patto che si vincano), l’italiano non si sente membro di una Nazione, ma di un clan: familiare, affettivo, politico. Però vale qui lo stesso discorso fatto a proposito della corruzione: dai politici ci aspetteremmo che dessero il buon esempio, non che esaltassero con la forza del loro ruolo la «mala educación» generale.

[ da La stampa ]

Il confine tra chi è di destra o di sinistra è ben marcato,esiste odio tra le parti o perlomeno un rispetto equivalente a zero,quando esistono queste componenti è del tutto normale che le eventuali storie o disavventure vengono viste come dall'altra sponda,con questo scenario non servirà certamente lo sbandierato federalismo fiscale con le regioni ognuna per se,nel riuscire ad unire di più il paese,anzi!
Quindi le affermazioni repentine che conducono alla vergogna e associazione umanitaria ma politica che se le va a cercare,sono anch'esse dichiarazioni normali,proferite da ministri della Repubblica.

Al momento gli unici sconfitti nel vero senso della parola,sarà la popolazione afghana di quella zona che non avrà più l'assistenza medica di qualità,che i magnifici volontari di Emergency sapevano garantire.

&& S.I. &&

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