domenica 21 marzo 2010
Stefano Cucchi,sepolto dieci giorni fa senza avvisare la famiglia
di Giancarlo Castelli
La salma di Stefano Cucchi è stata seppellita dieci giorni fa, ma nessuno ha avvertito la famiglia del giovane. “Mio padre ha telefonato stamattina alle pompe funebri per la sepoltura dopo aver ricevuto il nulla osta dal pubblico ministero. Dall’agenzia gli hanno risposto che era stato già tumulato dieci giorni prima”. L’ennesima “stranezza” sul caso del giovane geometra, morto il 22 ottobre scorso in circostanze ancora da chiarire dopo essere stato arrestato per droga, è stata svelata da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. “I miei genitori sono distrutti”, dice. E per denunciare con ancora più forza l’ennesimo scempio perpetuato sul gratello ha scritto una lettera a monsignor Giuseppe Marciante, vescovo della Diocesi di Roma: Con enorme sofferenza abbiamo chiesto la riesumazione della salma per consentire altri esami. (…) Una volta conclusi abbiamo atteso a lungo prima che ci venisse restituita la sua salma e oggi abbiamo appreso la notizia: Stefano è stato sepolto dieci giorni fa. Senza che noi sapessimo niente, così com’era avvenuto quando lo avevano prelevato, come se fosse un oggetto. “É l’ennesimo episodio di insensibilità su questa vicenda – ha commentato l’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo – non si tratta di aver violato alcuna procedura, ma i familiari aspettavano una telefonata prima della sepoltura. E stavano aspettando. Inutilmente. Sembra veramente che di questo ragazzo non interessi nulla a nessuno”. Le ultime novità sul caso ricadono sui familiari di Stefano come macigni. Nell’apprendere nuove informazioni su quanto gli è accaduto lo sconforto si fa più intenso – si legge in un brano della lettera al monsignore – pensando che è stato trattato come un ultimo tra gli ultimi.
Una storia dal contorno sempre più surreale,dall'agonia e la morte del ragazzo,all'inchiesta che si è trascinata con vari omissis e un alone di omertà inquietante.
Non poteva che continuare sulla stessa linea,ovvero nel mancato coinvolgimento dell'estremo saluto della famiglia al suo funerale.
Penso che una storia del genere non sarebbe stata possibile in alcuna realtà democratica occidentale,fa parte di altri teatri assolutamente arretrati o dittatoriali.
@ Dalida @
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