Con una scelta in palese controtendenza, a Versailles hanno aperto la prima palestra per il cervello. All’ufficio-iscrizioni non prevedono code. L’obiettivo è rafforzare la capacità di concentrazione degli esseri umani. Ho cercato di leggere la notizia fino in fondo, ma a metà della seconda frase è suonato il telefono, sono arrivate due mail, un collega è entrato nella mia stanza e in tv il Fulham ha fatto il quarto gol alla Juve. Restare fermi su qualsiasi oggetto per più di un nanosecondo è ormai diventato un gesto contro natura. Le interruzioni pubblicitarie durante i film erano una coltellata, adesso le aspettiamo come da ragazzi la campanella alla fine delle lezione. A teatro ho visto persone battere nervosamente i piedi dopo appena un quarto d'ora: e non perché lo spettacolo fosse brutto, ma per l’incapacità di seguire il filo del discorso (la nuova unità di misura della nostra mente è lo spot).
Ecco, dopo gli strappi, le pause, le discese ardite e le risalite, sono infine giunto al culmine della notizia: la palestra curerà il cervello attraverso i libri. Che bella scoperta. Solo la lettura muove i muscoli dell’astrazione e i meccanismi arrugginiti della riflessione. Ma per funzionare ha bisogno di non essere interrotta continuamente dagli stimoli superficiali e invadenti della realtà. Vittorio Alfieri si faceva legare a una sedia per scrivere. Noi, di questo passo, per leggere. Il cervello è un amante esclusivo. Si riaccende solo quando spegni tutto il resto.
[ da La stampa ]
La fretta e la velocità bruciano le nostre esistenze,quando si riflette sul passato ci si accorge d'aver consumato moltissimo tempo nelle solite banalità,o meglio,nel necessario dinamismo su cui siamo obbligati ad essere interpreti.Forse anche per questo la vita pare passata troppo veloce,nel correre e rincorrere chissà chi,chissà cosa,anche i famosi messicani non sono più quelli d'un tempo nell'immaginario collettivo.
&& S.I. &&
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