sabato 6 marzo 2010

Care pirla e cari pirla,di Marco Travaglio




[ dall'inserto satirico ]

Care pirla e cari pirla che avete consumato diottrie a studiarvi le norme elettorali fino all’ultimo codicillo in corpo 2, avete consumato scarpe andando in giro a raccogliere firme regolari, vi siete congelati stazionando per ore ai banchetti per convincere i passanti a sottoscrivere le liste, avete rinunciato al tempo libero per inseguire gli autenticatori in capo al mondo e vi siete svegliati alle
tre del mattino per presentarvi per tempo agli uffici elettorali, questo discorso a reti unificate è dedicato a voi imbecilli ancora convinti di vivere in uno Stato di diritto, in una democrazia fondata su elezioni regolari, cioè conformi alle leggi vigenti. Spiacente di informarvi, casomai non ve ne foste ancora accorti, che viviamo in un regime fondato sulla legge del più ricco e del più forte, di chi grida e minaccia di più. Una legge che varia a seconda delle esigenze del più prepotente. Se, puta caso, costui viola la legge, non ha sbagliato lui: è sbagliata la legge, che viene cambiata su
due piedi. Se poi, puta caso, la Costituzione non lo consente, non è sbagliata la nuova legge: è sbagliata la Costituzione. Che si può cambiare come un calzino s p o rc o . Se penso che da cinquant’anni mi chiamano “il figlio del re” per la mia somiglianza con Umberto II, mi scompiscio. Hanno sbagliato re: io sono l’erede di Vittorio Emanuele III, quello che nel 1922 non mosse
un dito contro la marcia su Roma e nel 1943 se ne fuggì a Brindisi. Sempre di notte. Infatti quando ho firmato il decreto salva-Banana? Di notte. Del resto chi sono io per respingere una legge con messaggio motivato alle Camere come previsto dall’articolo 74 della Costituzione? Mica sono il garante della Costituzione. L’ho già detto per lo scudo fiscale: se non firmo, quelli mi
rimandano indietro la stessa legge e poi devo firmarla comunque. Tanto vale farlo subito. A chi mi prospetta le dimissioni, rispondo che non conosco questa parola: sono in Parlamento dal 1953, figuriamoci. E in vita mia ho fatto ben di peggio che firmare leggi illegali: ho plaudito all’i nva s i o n e sovietica dell’Ungheria, ho attaccato Berlinguer che evocava la questione morale, ero amico di Craxi, ho scritto pure alla vedova che il marito corrotto era un per seguitato. Conosco l’obiezione: non c’è elezione senza qualche lista esclusa per ritardi o irregolarità. In Molise nel 2000 aveva vinto la sinistra con Giovanni Di Stasi, poi la destra di Michele Iorio fece ricorso contro alcune
liste irregolari, Tar e Consiglio di Stato lo accolsero, si rifecero le elezioni e vinse Iorio che ancora governa. E il governo D’Alema non ci pensò neppure di fare un decreto per legalizzare le illegalità: peggio per lui, poi dicono che è intelligente. Del resto al Quirinale c’era ancora Ciampi, mica io. Due anni fa invece c’ero già io, quando alle Provinciali in Trentino venne esclusa, dopo i ricorsi di Lega e Pdl, la lista Udc alleata della sinistra. Nemmeno allora l’Unione pensò di salvare
l’alleato con un decreto interpretativo: peggio per loro, pirla.Ecco, care pirla e cari pirla: la prossima volta, anziché prendere sul serio la legge e rischiare l’a s s i d e ra m e n t o per raccogliere le firme e presentarle in tempo utile, fate come me: statevene a casetta vostra davanti al caminetto, con la vestaglia di lana e le babbucce di velluto. Poi fate come i bananieri: all’ultima ora dell’ultimo giorno vi presentate in Corte d’Ap p e l l o con le firme tarocche di Romolo Augustolo, George Clooney, Giovanni Rana e soprattutto Gambadilegno,magari vi fate pure un panino e una pennica per non arrivare proprio in orario, poi minacciate la marcia su
Roma, portate in piazza una dozzina di esaltati, mi urlate “buh” sotto le finestre del Quirinale, mi fate sparare dai vostri giornali e io vi firmo la qualsiasi. Anche la lista della spesa, il menu del ristorante, la ricevuta del parrucchiere, lo scontrino dell’intimissimo. Tanto Santoro l’hanno chiuso e per un mese non rompe con le sue notizie: fa tutto Minzolini, che sta dalla parte del Banana, cioè dalla mia. Statemi allegri. Il vostro presidente della Repubblica. Vostro, si fa per dire.


Fate voi,considerate questo paese ormai come la repubblica delle banane,la notte della repubblica come accenna la vignetta,l'arroganza che ha contraddistinto il Pdl in questi giorni è risultata disgustosa.
Invece di scusarsi nel classico atteggiamento d'umiltà,per la loro dabbenaggine,hanno rilanciato con accuse incresciose verso la magistratura,calpestando la legge e il ministro della difesa dichiarare che non ci sarebbero mai stati ad una esclusione dalle votazioni regionali nel Lazio e in Lombardia,adombrando chissà quali reazioni!!

La satira di Travaglio verso il capo dello stato se non fosse il canto del cigno della democrazia,sarebbe da considerare una interpretazione eccelsa.

[ Kenzo ]

6 commenti:

Anonimo ha detto...

c'è poco da commentare, questa non è più democrazia, è puro fascismo . speriamo che nel seggio elettorale, i pirla, che purtroppo sono tanti, abbiano uno scatto di orgoglio e si risveglino dal rincoglionimento .

Anonimo ha detto...

Purtroppo in questo paese al peggio non c'e' mai fine !!!

Anonimo ha detto...

Napolitano ha ratificato la totale consegna del Paese al nano.
Siamo in emergenza da anni, ma ora si è raggiunto il punto di non-ritorno.
Penso che sia ora di chiamare le cose col loro nome e abbandonare l'idea che siamo ancora in un paese dove esistono garanzie costituzionali e democratiche in una normale contrapposizione politica tra opposte fazioni.
Ripristiniamo termini che credevamo sconfitti x sempre, cioè DITTATURA, OPPRESSIONE, CENSURA, STATO DI POLIZIA.
E agiamo di conseguenza, come si fece 50 anni fa quando cittadini provenienti dalle più diverse culture, ceti sociali, ideali e fedi religiose si unirono contro il nemico comune.
Ha ragione Prodi: SIAMO IN PERICOLO

Ivo Serenthà ha detto...

Continuo a ribadire che l'incredibile situazione di dabbenaggine da parte del cdx,avrebbe potuto sbloccarsi grazie ad un atto di umiltà e di scuse,al contrario tra quelle fila sono partite solo accuse verso i magistrati e le istituzioni proferite con arroganza.
In questo modo si poteva arrivare ad una soluzione politica condivisa da parte di tutto il parlamento.

Ma del resto non è da oggi che la nostra è da considerare una pseudo democrazia,che ha raggiunto livelli bassissimi e preoccupanti.

&& S.I. &&

Anonimo ha detto...

Ricordate com'era 10 anni fa la vita politica e civile in questo paese.
Sono bastati 10 anni di berlusconi e berlusconismo per distruggere ilpaese: GIUSTIZIA -ISTRUZIONE - SANITA'
SERVIZI - OCCUPAZIONE - CONQUISTE DEI LAVORATORI - MORALE DEI POLITICI
LIBERTA' D'INFORMAZIONE EMITTENZA ECC. ECC.IL PROBLEMA DEI PROBLEMI E' UNO E UNO SOLO: IL CONFLITTO DI INTERESSI.
NON AVEVAMO CERTO BISOGNO DI QUESTO DISASTRO PER CAPIRE DI CHE PASTA SONO I POLITICI CHE CI GOVERNANO.

Ivo Serenthà ha detto...

Infatti in un altro post nella giornata di ieri,ho considerato l'unica opera d'arte d'attribuire a questa destra inguardabile,ovvero far mangiare quintalate di letame agli italiani e sentir rispondere diffusamente che si tratta di gustoso cioccolato.

E mi riferisco a tutti gli elettori che non evadano le tasse e che hanno un tenore di vita da sopravvivenza,e nonostante tutto continuano a dare credito a costui.