Questa mattina alla Camera il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha indicato Il Fatto Quotidano e Marco Travaglio come mandanti morali della vile aggressione a Silvio Berlusconi da parte dello psicolabile Massimo Tartaglia.
Cicchitto ha detto : "La mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio: ognuno si assuma la propria responsabilità". Poi ha aggiunto: "A condurre questa campagna è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal mattinale delle procure Il Fatto, dalla trasmissione di Santoro Annozero e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio". Deve essere chiaro a tutti che da questo momento i giornalisti de Il Fatto Quotidiano, come le altre persone elencate da Cicchitto, sono a rischio. Le parole durissime di questo importante esponente del partito di maggioranza relativa ci mettono tutti nel mirino. Non siamo però eccessivamente preoccupati. Sappiamo che il Paese è migliore di chi lo rappresenta in Parlamento non perché eletto dai cittadini, ma perché nominato dal principe di turno. Tra la stragrande maggioranza degli italiani, siano essi di destra o di sinistra, il "clima d'odio" evocato dai nostri piccolissimi politici per il loro misero tornaconto elettorale, non c'è. E quella che Cicchitto definisce una "campagna" è in realtà la semplice cronaca di fatti. Quella cronaca che, come giornalisti, abbiamo il dovere di fare. E che, qualunque cosa accada, continueremo a fare.
Peter Gomez
La risposta di Marco Travaglio
Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e Sallusti, con rispetto parlando. Inutile negare l’evidenza, non ci resta che confessare: i mandanti morali del nuovo caso Moro siamo noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la Repubblica e le procure rosse. Come dice Pigi Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima avvelenato”, di “odio politico”, roba da “guerra civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni affliggono l’attentatore non devono ingannare: erano dieci anni che il nostro uomo, da noi selezionato con la massima cura (da notare le iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il colpo. E la poderosa scorta del premier che si è prodigiosamente spalancata per favorire il lancio del souvenir (come già con il cavalletto in piazza Navona) non è che un plotone di attivisti delle Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca giudiziaria il racconto dei processi Mills, Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle relative sentenze, mentre non era altro che “antiberlusconismo” per aprire la strada ai terroristi annidati nei centri di igiene mentale. Ecco perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridurre l’avversario a bersaglio da annichilire” (sempre Battista, chiedendo scusa alle signore).
Ci siamo pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi che dà dei “coglioni” alla metà degli italiani che non votano per lui, dei “matti antropologicamente diversi dal resto della razza umana” ai magistrati, dei “golpisti” agli ultimi tre presidenti della Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo, dei “criminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il regicidio” per rovesciare Prodi? Ero io che camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre chili di cerone. Poi, già che ero allenato, mi sono ridotto a Brunettaper dire che questa “sinistra di merda” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi che annuncia “300 uomini armati dalle valli della Bergamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e “drizzare la schiena” a un pm poliomielitico, sventola “fucili e mitra”, organizza bande paramilitari di camicie verdi e ronde padane perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da noi costano 300 lire”? Era Santoro che riusciva a stento a coprire il suo accento salernitano con quello varesotto imparato alla scuola di dizione.
Ricordate Ignazio La Russa che diceva “dovete morire” ai giudici europei anti-crocifisso? Era Scalfari opportunamente truccato in costume da Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava “assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli “mafioso” e “mandante morale dell’omicidio di don Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel sistema informatico di Libero e poi del Giornale di Feltri e Sallusti per accusare falsamente Dino Boffo di essere gay, Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo, Fini di essere un traditore al soldo dei comunisti? Quel diavolo diPeter Gomez. Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio mozzata per Natale? Noi, sempre noi. Ora però ci hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire mai più che Berlusconi è un corruttore amico di mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è che lo disegnano così.
[ Marco Travaglio ]
Una dichiarazione gravissima,vogliono azzittire le poche voci fuori dal coro,il pensiero unico berlusconiano tramite i suoi lacchè vuole trarre il massimo vantaggio dall'accadimento di domenica.
Tutto il paese o quasi ha condannato il gesto della persona che ha ferito seriamente il Premier,tenendo presente che si tratta d'una persona in cura psichiatrica da molti anni,chissà cosa avrebbero gridato se il feritore fosse stato un semplice sostenitore.
Strumentalizzare in questo modo vergognoso,è la prova di forza del regime che vorrebbero instaurare.
Il blog Freedom manifesta la piena solidarietà a chi è stato brutalmente additato.
[@#& blog Freedom &#@]
Nessun commento:
Posta un commento